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Soleil

<Sei ancora qui?> gli domando rientrando in camera mia. Volevo farmi una doccia perciò ho preso il mio occorrente e l'ho fatta.<Si, non avevo molto da fare e tu mi devi ancora parlare del tuo ex> rimarca la parola ex facendomi ridacchiare.
Scuoto la testa e poso la borsa con lo shampoo sulla scrivania.
Lui è bello, sdraiato sul mio letto, si è persino cacciato la maglietta. No ma prego!, fa come se fossi a casa tua.

<Che vuoi sapere?> chiedo buttandomi accanto a lui sul letto. Il mio aspetto non sarà il migliore in questo momento. Indosso una maglietta con delle ciliegie a maniche corte e di sotto invece ho dei pantaloncini corti rossi. Avrà visto di meglio lui.
<Tutto> mi fissa glaciale per poi tirarmi sul suo petto.
Sospiro e metto una mano sui suoi pettorali. <L'ho conosciuto al primo anno di superiori, ad una festa. Per qualche strano motivo era incuriosito da me, infatti nei giorni seguenti ha provato ad ottenere il mio numero. Insomma non si arrendeva> ripenso al giorno in cui lo vidi per la prima volta.

Indossava una camicia bianca e quel suo sorriso da bambinone prodigio mi aveva ingannata, e anche tanto a quei tempi.
<Dopo circa un mese gli ho concesso un appuntamento. Credevo "Che sarà mai?, tanto è solo un'uscita. Però in qualche modo era riuscito a farmi cambiare idea sul suo conto, infatti siamo usciti altre volte. Lui era quello perfetto, o almeno credevo> mi accarezza i capelli e noto che il pugno accanto al suo fianco, sulla destra, trema per lo sforzo di stare fermo.

<La nostra storia è durata tre anni. All'ultimo anno ho scoperto che mi tradiva da tempo con una ragazza che odiavo. Era la classica snob popolare che guardava tutti dall'alto in basso. Si chiamava Melodie, era una Cheerleader. Ci eravamo antipatiche a vicenda e lui lo sapeva che la detestavo, eppure ciò non l'ha fermato dal farsela>
ricordo ancora il giorno in cui lo trovai a letto con lei ad una festa, aveva il trucco sbavato Melodie mentre lui era a petto nudo sotto di lei.

Mi sta partendo una bile di vomito. <Gran figlio di puttana, non c'è che dire> rido per la sua frase con poco tatto. <L'ho rivisto comunque> dico all'improvviso.
Mi alzo sui gomiti e lo guardo in viso. <Che vi siete detti?> chiede subito, diretto al punto. <Nulla di importante, qualunque cosa lui voglia da me non la otterrà. Ho chiuso con lui e non ho intenzione di riaprire nulla> annuisce sollevato<meglio così> alzo un sopracciglio<come prego?> sorride.

<Oh andiamo!, noi due ci divertiamo insieme e quel Steve è solo una rottura di coglioni> dice in tono gretto. <È Steven> è assurdo, non lo dice bene nessuno il suo nome. <Lo posso chiamare pure merda se voglio> scoppio a ridere e finisco con il viso nell'incavo del suo collo.
Mi era mancato questo orso brontolone. <Che facciamo stasera?> chiede dopo qualche minuto.
Questo plurale mi piace. Spero seriamente che questo litigio ci abbia aiutati a fare passi avanti.

<Tu che vuoi fare?> chiedo.
<Andare da qualche parte, mi secco a stare dentro> annuisco e mi alzo dal suo petto.
<Ci facciamo una passeggiata> propongo questa idea perché di andare a qualche festa non mi va. Mi guarda negli occhi e conferma con la testa.
<Va bene aspettami fuori così mi cambio e dopo usciamo>gli lascio un bacio sulla guancia e al mio gesto sorride.
Si alza dal letto e va verso la porta<non ci mettere tanto, non ti aspetto due ore> alzo gli occhi al cielo al suo tono presuntuoso.

Non ci metto così tanto a prepararmi!, è così esagerato!.
<Zitto ed esci> lo spingo fuori e lui mi guarda male da sopra la spalla. Dopo aver chiuso la porta vado verso l'armadio e scelgo cosa mettermi. Metto un jeans azzurro strappato e di sopra metto una maglietta nera.
In questo modo sono vestita come Bradley.

Mi spruzzo un po' di profumo e mi do una spazzolata ai capelli  per poi prendere il telefono, le chiavi e cinque dollari, li metto in tasca e dopo esco. <Ecco ci ho messo tanto?> chiedo dopo aver chiuso la porta. <Si, ci hai messo venti minuti> gli do uno schiaffo sul braccio e lui ride sfacciato. <Andiamo va, bugiardo> mette il suo braccio sinistro sulla mia spalla e dopo usciamo.
Camminiamo sul marciapiede sopra la spiaggia e ci godiamo il panorama.

<Dimmi qualcosa in più su di te> bè sa tutto di me, in realtà sono io che non so molto su di lui. <Sai tutto ormai. Sai che non so chi sia mio padre, sai che ho una sorellastra, che ho un ex che mi ha tradita, che mi piace l'arte. Insomma sono io a non sapere molto di te> sospiro per poi guardarlo, <mi conosci invece>ribatte peccato. Mi fa piacere che lui lo pensi però non è la verità. <Non è vero Bradley. Se non vuoi parlarmi di te non è un problema, io aspetto> mi guarda come se ci stesse pensando un attimo.

<So poco di te. So che sei stato adottato e che, be'.. Il resto lo sai> mi gratto la nuca e lui sembra un attimo perdersi nei suoi pensieri.
Mi metto davanti a lui e gli stringo il volto tra le mani. <Qualunque cosa tu stia pensando, la affronteremo insieme. Lo prometto> annuisco con sguardo addolcito e lui appoggia la fronte alla mia.
<Torres sei la mia rovina> sorrido perché so che non è vero per niente. Gli lascio un bacio sulla guancia e lui mi attira dai fianchi verso il suo petto.

Non è un tipo affettuoso di solito, ma quando è con me si scioglie in un secondo. <Il mio orso brontolone> bisbiglio sulla sua guancia. Gli lascio un altro bacio e lui mi morde la guancia sinistra. <Mi stai dando dell' orso?> chiede spavaldo. <Si, esatto> annuisco con un sorriso e lui alza un sopracciglio.
All'improvviso si avvicina al mio orecchio<a letto lo sono, hai ragione> mi blocco e divento tutta rossa.

Scoppia a ridere quando mi guarda in faccia e io mi copro il volto imbarazzata<sei proprio un bastardo> ride più forte e io scuoto la testa cercando di dimenticare ciò che ha detto. Questo ragazzo è come un muro indistruttibile per tutti ma non per me, riesco a leggerlo dentro anche solo con uno sguardo.
O forse è lui che mi permette di leggerlo.


Angolo autrice.

Oggi ho fatto un doppio capitolo❤

A domani. ❤


 I colori della FelicitàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora