capitolo 13:il vero me.

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Eddie pov
i genitori di richie, quando tornarono e mi videro in casa, non dissero niente.
richie, con una calma che non era da lui, spiegò ai genitori che mia madre mi aveva cacciato di casa perché avevo un orientamento sessuale che lei riteneva anormale.
i genitori di richie dissero che avrei potuto dormire e vivere da loro come se fossi un figlio.
la prima cosa che fecero fu comprarmi una bici come quella di richie, la più costosa del momento. io non poté che ringraziarli con le lacrime agli occhi.
le sere le passavo sul divano abbracciato a richie e ci baciavamo davanti ai suoi genitori, senza provare un minimo di vergogna.
Una notte i genitori di richie si chiusero in camera e sentivamo il letto ogni tanto cigolare, e sapevamo bene cosa stavano facendo.
ci capitava di rimanere soli per ore in camera nostra, e io e richie ci coccolavamo spesso.
Molte volte mi capitava di stendermi di fianco a richie e farmi coccolare i capelli e il viso.
ci facevamo le maschere e ci mettavamo lo smalto, io soprattutto quello verde abbinato al nero, lui solo il nero.
era impressionante quanto stessi bene senza mia madre.
Una sera bill ci invitò a casa sua, come avevamo fatto un tempo.
ormai dall'ultima volta che eravamo andati a casa di bill, erano passati quattro mesi.
la madre ed il padre erano andati fuori per festeggiare il loro anniversario di matrimonio.
"stasera a c-casa mia" disse bill
"certo, a che ora?"
"le 20"
"wo,va beh noi arriviamo alle 21"
"richie non esagerare"
"non esagero"
"il solito ritardatario"
"sh, sta zitto eds"
a casa passavo molto tempo con richie. quando i genitori non c'erano la casa diventava un vero e proprio posto per guardare film e serie tv sopra i diciotto, che Richie aveva conservate in una scatola sotto il suo letto.
Io avevo solo un segreto, ma che nemmeno richie sapeva.
nell'armadio di casa mia, avevo una gonna di jeans, un top blu e delle converse bianche.
Li mettevo quando ero da solo a casa, quando potevo svagarmi pensando di essere fidanzato con qualcuno.
mi sentivo bene anche indossando le mutande sotto la gonna.
Richie non mi aveva mai visto in quelle vesti, mi sarei vergognato molto, ma ormai erano passati mesi da quando stavamo assieme.
"eds, io vado a prendere il latte. tu rimani qua?"
"uhm, si"
"okey, a dopo allora"
richie uscì per prendere il latte, non vive senza quello.
nel frattempo io sali nella stanza di richie ed alzai la mattonella rotta che si trovava coperta dal comodino.
spostata la trave sotto c'era una scatola rosa, con un fiocco viola.
la aprì piano, per non sgualcire niente.
dentro alla scatola c'era un'altra busta viola con la scritta rosa.
adoravo quei colori, ma il mio preferito rimaneva il blu, perché nonostante non fosse un colore proprio da gay, mi faceva sentire meno barbie e meno checca di quando lo ero.
mi cambiai le mutande, mi tolsi i boxer per mettermi le mutande che facevano parte del completo, l'unico indumento di cui mi vergognavo parecchio.
erano delle mutande che le ragazze più grandi amano indossare.
le avevo rubate quando mia madre andò in un negozio per comprarmi i boxer.
flashback
"eddie queste mutande qui ti piacciono?"
"uhm...le ho gia nere. non le possiamo prendere bianche?"
"se non ti piacciono, va bene. le vado a cercare."
mentre mia mamma era distratta, andai nel corridoio opposto.
quello che mi trovai davanti era imbarazzante.
c'erano mutande sexy da donna di tutti i generi.
tanga, Brasiliane...
io presi una brasiliana nera, me la infilai nella tasca posteriore assicurandomi di non rimanere il cartellino e andai da mia madre.
"trovate le mutande bianche?"
"si, ora...credo che vadano bene"
mia mamma non si era accorta di niente.
fine flashback
mi infilai quelle mutande e la gonna, poi mi tolsi la maglia e mi misi il top.
ero dimagrito, la gonna non si teneva su.
richie aveva molte cinture, ed una mi piaceva in particolare.
era semplicissima, tutta bianca placcata.
non so perché, ma la cercai e ci misi quasi dieci minuti.
ma volevo un pezzo di richie.
quella cintura era perfetta per completare il mio outfit.
"mi sento proprio figo così" mi dissi guardando il risultato allo specchio.
presi le scarpe, l'unica cosa che mancava.
mi guardai allo specchio e quasi mi misi a piangere per quanto mi piacevo.
era la prima volta che succedeva.
richie ha l'abitudine di socchiudere la porta di casa sua quando esce, perché si dimentica spesso le chiavi.
mentre mi guardavo allo specchio ed ero nel mio mondo, non mi ero accorto di una strana ma piacevole presenza alle mie spalle
''eddie..."disse richie.
" rich... io..."
"oh cazzo eddie...non bastavano i pantaloncini?"
Si avvicinò a me e mi baciò sbattendomi contro il muro.
non mi sarei mai aspettato una cosa del genere da parte sua.

Richie pov
non potevo credere ai miei occhi.
eddie vestito con top e gonna.
era terribilmente arrapante la vista di lui che sorrideva allo specchio e non ho resistito.
lo sbattei contro il muro creando un gioco tra la mia e la sua lingua.
lui si aggrappó a me e lo feci stendere sul letto.
"oh bella, ti va di essere scopata?"
dissi io, non curante dei termini rozzi che usavo.
"magari stasera amore mio"
in quel momento mi ricordai della festa di bill di quella sera.
"oh cazzo la festa! hai ragione mi ero dimenticato!"
"vedi che servo sempre io?"
"va beh, tu sei pronto per andare alla festa?"
"ti pare che ci vado così?"
"si! sei bellissima"
dissi, al femminile.
eds fece un movimento con la mano, come se dovesse spostarsi i capelli
"oh, grazie"
lui rise e mi baciò
"vado a farmi una doccia fredda"
dissi io per togliermi l'eccitazione provocata da eddie.
"va bene...ma io mi cambio"
"eds, sei perfetto così"
mi feci la doccia, mi preparai e andammo alla festa.
eddie alla fine era rimasto con gonna e top.
"pronto?"
dissi a lui prima di bussare.
"pronto"
disse eds.
bussai e stan ci aprì.
la vista tranquillizzó eddie.
c'erano tutti, compresa Jasmine, ma Stan era vestito con una magletta rosa e una gonna di pelle nera, le scarpe basse rosa e dei calzini neri.
"uhuh" fece stan, vicino ad eddie, muovendo le dita velocemente.
"uhuh, amicheee" disse eds.
"ma cosa stracazzo sta succedendo?"
dissi io.
"n-non rovinargli il m-momento" disse bill.
in fondo erano davvero carini.
"stan, ti sei organizzato con eddie?"
"che? no! mi sono vestito cosi perché mi piace, mi rappresenta e soprattutto piace anche a bill"
"beh si vede" dissi, indicando le parti basse del mio amico che riusciva a parlare a stento.
"anche tu n-non scherzi, r-rich"
disse lui, indicando stavolta il mio membro che aveva iniziato a pulsare nelle mie mutande.
alla fine entrammo in casa.
"hai proprio coraggio a presentarti così eddie, ti stimo moltissimo" disse Beverly.
"grazie" rispose eds.
sussurrai nell'orecchio di eddie "stanotte dovrai trattenere le urla di piacere amore mio" battendo due volte la mano sulla tasca del mio pantalone, dove di nascosto, avevo messo un preservativo.
"non vedo l'ora di urlare, daddy" rispose lui.

ᴛʜᴇ ᴄᴏɴᴛᴀᴄᴛ - ʀᴇᴅᴅɪᴇDove le storie prendono vita. Scoprilo ora