capitolo 15:la storia di R+E

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stan pov
la sera prima richie e eddie avevano fatto sesso, come bill e me d'altronde. mi svegliai distrutto la mattina dopo, mentre bill sembrava essere al settimo cielo.
la cosa divertente era che quella mattina era lunedì, ci saremmo dovuti alzare presto per andare s scuola. mai fare un party di domenica. sicuramente è meglio il sabato.
per la mia religione non era consentito sposare gli uomini o fidanzarsi con essi, ma io credo di essere un'eccezione e se si vuole anche un esempio.

mi ricordo ancora quando io capì che richie nascondeva qualcosa, qualcosa che non poteva dire a nessuno, ma proprio a nessuno. non è mai venuto a confessarmelo, e tutt'ora non sa che lo avevo capito. richie è un bel ragazzo circondato in continuazione da ragazze, perchè avrebbe dovuto essere gay? beh, la storia è abbastanza semplice.

flashback

quel giorno ci sarebbe stata la funzione per farmi diventare un uomo. io e il gruppo avevamo avuto una leggera discussione, così poichè dalla mia parte c'era solo richie, solo lui si presentò alla funzione.
ero agitato, non sarei mai davvero potuto diventare un uomo. mi era stato detto troppe volte di non essere all'altezza del compito, non ne avevo più il coraggio. ero vestito di tutto punto quando vidi richie arrivare con un completino bellissimo, ero fiero di come si era vestito quel giorno. camminava e la luce rifletteva il suo bel sorriso.
che cosa avrei dato per poter essere innamorato di una persona come lui, ma mi piaceva il contorto e difficile bill, al tempo innamorato perso di beverly. stetti male per mesi, fino a quando non si lasciarono. 
"allora stai per diventare un uomo senza aver fatto sesso?"
"richie, ti prego, sta zitto. "
"sono solo io qui?"
"si"
"nemmeno eddie è venuto?"
"richie posso chiederti perchè ti interessa tanto e spesso la presenza di eddie?"
Richie scosse la testa "non puoi chiedermi una cosa del genere stanley."
Quando mi chiamava con nome per intero, era arrabbiato o infastidito.
"va bene scusami"
"sta tranquillo uccellino"
iniziata la funzione, nel momento esatto del mio discorso dichiarai:"bene, questo dovrebbe essere un discorso in cui spiego il perchè voglio diventare uomo, giustamente. in questo caso oggi ci sarà una deviazione del classico programma. oggi vi dirò perchè non voglio diventare un uomo. sono sempre stato un perdente, come i miei amici, sono fiero di essere come sono, e sopratutto smetterò di essere credente poichè questa religione impedisce di amare chi si ama davvero. esatto-erano tutti sorpresi, alcuni con la mano davanti al volto, richie era serissimo-mi piace un ragazzo. con questo grazie per avermi ascoltato, arrivederci e andate in pace."
richie si alzò ed applaudì. io sorrisi a quel gesto per poi uscire accompagnato da richie fuori dalla chiesa.
"mamma mia stan, che discorso"
"davvero?"
"si cazzo stan. magari adesso inizierai a dire le parolaccie."
"non credo che inizierò a farlo."
"ci avevo sperato. comunque ti piace un ragazzo, per caso sono io?"
"wow richie, non ci sai proprio vedere in amore."
"beh, visto che non sono io, allora è bill"
"come fai a..."
"beh conta che bill non è proprio una persona affidabile in questo, ma mi ha confessato di avere un leggera cotta per te...due anni fa."
"come?"
"beh stan, a volte la gente riesce a sorpendere di più di quanto ti aspetti"
ma quella volta era richie a sorprendermi.

"devo andare adesso."
"dove?" richie fu esistante "a casa mia"
"oh, okey, allora ciao"
"si, ciao frocetto"
aspettai che lui prendesse la bicicletta.
io mi nascosi dietro la finestra di casa mia, cambiandomi velocemente la maglia ed i pantaloni. richie sfrecciava sulla bici, ed effettivamente era sulla strada di casa, ma quello era solo quello che mi vela far credere. dopo quasi dieci minuti, passò davanti casa mia, per dirigersi verso la piazza di derry. ero curioso, lo seguì. stava andando verso il parco, ma lo sorpassò.
dove voleva andare.
non si era accorto che lo stavo seguendo. non si era accorto della mia presenza, poichè gli stavo a debita distanza.
posò la bici vicino ad un bar, per poi prendere un coltellino ed andare verso un posto conosciuto come "ponte dei baci".
famoso per i baci e le coccole che si scambiavano i ragazzi, ma era famoso soprattutto per le scritte, le incisioni dei nomi.
richie toccò le varie incisioni, per cercare uno spazio libero. pensai che avrebbe inciso il nome della ragazza ipotetica con cui stava, di nome  Diana.
Richie iniziò ad incidere qualcosa, ma che non vedevo bene da dov'ero posizionato.
Ci mise quindici minuti, scavò quel legno in modo che quel segno rimanesse indelebile.
come se per lui fosse importante, quando pensava solo a scoparsela, e lo aveva detto lui stesso.
quando richie se ne andò correndo e assicurandosi che non ci fosse nessuno, io uscì dal mio nascondiglio, ed andai dov'era stato richie poco tempo prima.
c'era un incisione.
ed in quel momento capì molte cose. il suo carattere cosi rozzo, il suo modo di essere, le scuse che si inventava per paura di essere giudicato.
Richie era innamorato di eddie. 
le sue preoccupazioni per lui...pensavo fossero solo amici, ed invece richie era innamorato di eddie.
"oh richie..." dissi toccando quell'incisione, da cui si poteva percepire il dolore, l'amarezza di un amore non corrisposto...
fine flashback

"ehi, buongiorno tesoro mio" mi disse bill svegliandosi.
"che ne dici, waffle stamattina?"
"se li fai tu stan." 

ᴛʜᴇ ᴄᴏɴᴛᴀᴄᴛ - ʀᴇᴅᴅɪᴇDove le storie prendono vita. Scoprilo ora