È la seconda volta che percorro questo corridoio colorato con il cuore a mille - può sembrare alquanto strano, ma questo asilo nido ad oggi mi ha provocato soltanto qualche attacco di panico.«Buongiorno.» Mi saluta una ragazza giovane prendendo la cartella con i documenti firmati.
Allie d'altro canto sembra a suo agio mentre lascia la mia mano prendendo la sua come se niente fosse.
«Mi lasci pure lo zaino, lo terremo nel suo armadietto.»
Annuisco spostandomi i capelli dietro alle orecchie e le porgo lo zaino lilla assieme ad una borsa piena di giochi.«Ci sono tutte le sue cose preferite, dopo pranzo piange perché ha sonno, ma dorme solo con Captain America il pomeriggio. Adora lo yogurt alla fragola, ma senza le fragole dentro, infatti di solito le mangio io e gli lascio il resto, fa così con tutto praticamente...e poi...ah si! Non beve il latte né troppo caldo né troppo freddo e odia il cacao.» Prendo fiato guardando la maestra di fronte a me che aspetta pazientemente che mi rilassi.
«Signora, non si preoccupi. È in buone mani, non le mancherà niente.»
Annuisco poco convinta prima di inginocchiarmi e prendere il viso di Allie tra le mani.
«Divertiti e fai la brava...» La guardo negli occhi ma lei distoglie subito lo sguardo e si dimena per sfuggire dalla mia presa troppo stretta.
La lascio nelle mani della maestra e mi alzo osservando come si allontana sempre di più senza voltarsi.
Perché non piange?
«Ciao amore...» Alzo un braccio senza neanche ricevere un suo sguardo e con il cuore pesante mi allontano appena sparisce dentro ad una stanza.
Il primo giorno è stato più duro per me che per lei, e non oso pensare quando se ne andrà di casa. Impazzirò sicuramente.
Mi sento una morsa allo stomaco mentre entro in macchina cercando di rilassarmi. Non sono mai stata una persona ansiosa, una di quelle madri che nega al proprio figlio di salire sulle giostre per paura che possa farsi del male.
Eppure questo primo giorno di asilo mi sta facendo impazzire.Lei non mi ha nemmeno salutata.
Sobbalzo appena la suoneria del telefono interrompe il flusso dei miei pensieri e rispondo tenendo ancora gli occhi fissi su quel piccolo edificio dalle finestre colorate.
«Occhiatacce e commenti da parte dei tuoi colleghi fanno parte della nostra colazione? Dimmi che stai arrivando.»
«Scu..sa.» Non ho la più pallida idea del perché senta questo bisogno incontrollato di piangere, eppure sto per scoppiare come una fontana.
«Ehi...va tutto bene?» Annuisco con la testa, come se lui potesse vedermi.
«Dove sei? Mandami la posizione, arrivo subito.» Mi asciugo il naso con il dorso della mano mentre faccio come mi ha detto.
Sono tutta un fascio di nervi in questi giorni e non posso neanche dare la colpa al ciclo, dato che sono lontana da quel periodo del mese.
Non so per quanto tempo ho picchiettato le mani sul volante evitando di mangiarmi le unghie e arricciarmi i capelli. La voglia di correre là dentro e riempirla di baci mi attanaglia all'interno.
Starà bene?
Maledico me stessa mentre cammino velocemente all'interno dell'edificio e vengo bloccata dalla ragazza di prima che mi osserva con uno sguardo comprensivo.
«Signora è tutto apposto. Non credo sia producente che la bambina la veda, rischiamo di confonderla nel suo primo giorno, deve staccarsi da sola come meglio crede.»
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Hold Me
Roman d'amourAlex, madre di Allie, figlia del mondo. Ama la vita alla follia, muove i fianchi a ritmo di una musica che nessun altro riesce a percepire, ride e abbraccia tutto ciò che il destino ha in serbo per lei. Chris, risolutezza e precisione dentro ad un c...