"It's something unpredictable
But in the end is right.
I hope you had the time of your life."-Good Riddance, Green Day.
«Ti porto qualcosa da bere?»
Osservo le noccioline dentro alla piccola ciotola di vetro sul bancone segnato ormai dal tempo - la vernice scura si è staccata dai bordi del ripiano e dei piccoli graffi provocati sicuramente da bicchieri e bottiglie sono incisi sul ripiano assieme agli aloni delle macchie ormai asciutte. È pieno di persone, tutte lontane dal bar però. Ascoltano un gruppo che suona musica strana e ballano a ritmo con i loro sorrisi e loro teste spensierate. Vorrei essere come loro, lasciarmi andare e chiudere gli occhi dimenticandomi chi sono. Dimenticandomi perché mi trovo qui, in un locale sconosciuto, in una città sconosciuta tutta sola nel cuore della notte.
«Vodka Tonic Jimmy!»
«Questo è l'ultimo però!» Borbotta il vecchio signore con il sigaro che gli penzola dalle labbra.
«Avanti! Non fare il guastafeste!»
Finalmente qualcuno si è fatto avanti e l'ha distratto da me - erano svariati minuti che provava ad intrattenere una conversazione, ricevendo in cambio solo scrollate di spalle e sbuffi silenziosi.
Ora come ora non ho il coraggio né la voglia di alzare lo sguardo e rispondergli. Non ho neppure i soldi per pagarmi da bere, con i miei risparmi devo solo cercare un posto dove dormire il prima possibile o le gambe mi cederanno facendomi cadere come gelatina su questo sporco pavimento. Sono stanca, affamata e emotivamente distrutta. Non dormo da giorni se non per quelle poche ore in autobus - ore che sono state fatali, visto che ho perso la mia fermata, ritrovandomi nel bel mezzo del niente, con il caldo afoso sulla testa e la gola completamente secca. Ed ecco come sono arrivata dentro questo locale, dove ciò che mi importava era soltanto trovare un posto dove sedere senza per forza dover risultare strana o una senzatetto.Aspetta, ma io sono una senzatetto. Non ho un posto dove dormire!
Sbuffo forse troppo sonoramente, la musica dietro di me ha smesso lasciando spazio a le voci delle persone che parlano animatamente.
Frustrata porto entrambe le braccia sopra al bancone, picchiettando le mani sulla testa per cercare di scacciare via tutta l'ansia. Ho un gran mal di testa e un forte senso di nausea, forse per la fame, o forse per l'odore del sigaro misto all'alcol.
«Pessima giornata?»
«Lascia stare ragazzo, ci ho già provato, non ne vuole sapere di parlare.» La voce roca del vecchio mi sveglia dal mio stato di trance, così mi accorgo finalmente della persona di fianco a me.
Annuisco piano alla sua domanda senza aprire gli occhi, potrei perfino addormentarmi in questa posizione. Non ho idea del perché abbia accennato i miei primi segni di vita.
«Jimmy, portale una birra.»
«Argh!» Borbotta nuovamente il vecchio prima di girarsi e frugare nel frigo.
Ancora una volta la mia stanchezza non mi permette di capire cosa stia succedendo, così sobbalzo quando il vetro si scontra con il legno di fronte a me.
La birra quindi è mia?
«Gr...grazie...» Balbetto lanciandogli un'occhiata fugace senza muovere la testa, giusto per vederlo meglio, ma non riesco a focalizzarlo per niente, se non per dei semplici capelli scuri.
Prendo la bottiglia nervosamente tra le mani e bevo piano il contenuto fresco. Non è acqua, ma può andar bene lo stesso - almeno è la prima cosa che metto nello stomaco da questa mattina.
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Hold Me
RomanceAlex, madre di Allie, figlia del mondo. Ama la vita alla follia, muove i fianchi a ritmo di una musica che nessun altro riesce a percepire, ride e abbraccia tutto ciò che il destino ha in serbo per lei. Chris, risolutezza e precisione dentro ad un c...