IN QUESTO CAPITOLO HO DESCRITTO UNA SCENA DI SESSO ESPLICITA. COLGO L'OCCASIONE PER DIRVI CHE IN QUESTA STORIA CI SARANNO LINGUAGGI E SCENE DI QUESTO TIPO E CHE QUINDI SARÀ L'UNICO ANNUNCIO CHE FARÒ PER EVIDENZIARLO, GRAZIE.
Il breve tragitto dalla villa di Marcus fino a casa di Chris è stato forse il più lungo e snervante di tutta la mia vita. La tensione si percepiva in maniera incontrollabile e lottavo con tutta me stessa per cercare di rimanere impassibile dentro all'auto, accavallando le gambe lentamente e osservando dal finestrino il riflesso di Chris che continuava a guidare con una mano sul volante e l'altra impegnata a giocherellare con le labbra. Mi chiedevo se anche lui si sentisse stranamente nervoso, ma era stupido pormi domande del genere. È ovvio che per lui il sesso è qualcosa del tutto naturale, come una conversazione tra amici – e se nel corso degli anni lo è stato anche per me, adesso mi sento completamente stravolta. Con lui è diverso. Lui è più grande, forte, adulto e virile di tutti gli altri uomini, ed io mi sento ancora una volta l'ennesima ragazzina vittima del suo incantesimo. Non mi sento alla sua altezza e se non fosse per l'alcol in circolo, sicuramente mi tirerei indietro chiedendogli di portarmi a casa, ma quei calici di troppo perlomeno riescono ad annebbiarmi i pensieri dandomi la spinta necessaria per arrivare fino in fondo.
L'ascensore del suo appartamento è di nuovo in uso, così timidamente lo seguo all'interno del piccolo spazio ristretto, tenendo lo sguardo fisso sulla porta metallica. Cerco di concentrarmi sul respiro, ripetendo dentro di me la regola dei nove secondi mentre inspiro ed espiro lentamente, distraendomi dai suoi occhi fissi alle mie spalle come una spada infuocata. Alzo la testa solo per osservare i numeri rossi che vanno crescendo, chiedendomi quanto ci voglia ad arrivare all'ultimo piano, non sono mai stata così nervosa di fronte ad una cosa del genere. Mi sento come se fosse la prima volta, quando le mani e la fronte erano madide di sudore a causa del mio eccessivo nervosismo. Sono passati anni, ho avuto una figlia e sono uscita con altri uomini, eppure mi sento catapultata indietro nel tempo.
Sussulto quando sento la sua mano posarsi in fondo alla mia schiena, accorgendomi solo in ritardo che mi sta solamente invitando ad uscire.
Dannazione Alex, riprenditi!
«Hai intenzione di entrare oppure no?»
Annuisco timidamente varcando la soglia del suo appartamento con le braccia incrociate per cercare di nascondere il tremolio troppo evidente delle mani.
Lui sembra sereno e a suo agio mentre si sfila il cappotto e la giacca scura, restando con la camicia bianca e la cravatta slacciata ormai tra le mani. È così perfetto e composto anche mentre appoggia un semplice orologio sul ripiano in marmo della cucina, perfino quando si abbassa a slacciare le scarpe, sfilandosi i calzini e restando a piedi nudi. Io ancora sono immobile sullo stesso posto, col respiro corto e il corpo in fiamme.
«Vieni.» Allunga la sua mano verso di me con il viso serio, illuminato solo dalla luce della cucina alla sua sinistra.
Lentamente mi avvicino porgendole la mano tremolante.
«Devi rilassarti, piccola.» Perdo un paio di battiti quando vengo tirata via con forza, ritrovandomi con la schiena attaccata al suo corpo. «Ti aiuto io...» Sussurra al mio orecchio facendomi venire i brividi per tale intensità.
«Dov'è finita tutta la tua sfacciataggine?»
Già, me lo sto chiedendo anche io...
Chiudo gli occhi beandomi dei suoi soffici baci che iniziano alla base del collo e scendono piano fino ad arrivare alle spalle scoperte. Le sue dita accarezzano il mio braccio lentamente, sfiorandolo con i polpastrelli e risalendo in alto, spostandosi dietro, esattamente dove inizia la cerniera del vestito.

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Hold Me
RomanceAlex, madre di Allie, figlia del mondo. Ama la vita alla follia, muove i fianchi a ritmo di una musica che nessun altro riesce a percepire, ride e abbraccia tutto ciò che il destino ha in serbo per lei. Chris, risolutezza e precisione dentro ad un c...