Non ho mai visto così tante persone alla Scott in orario di chiusura.Continuo a pulire lo stesso punto del pavimento con lo straccio, cercando di far andare vie le impronte sporche della gente che passa non curandosi della mia presenza - forse lo fanno apposta, chissà.
Mi sento come la sguattera di turno che lavora a testa bassa e loro, senza neanche degnarmi di uno sguardo, mi passano davanti camminando in gruppo.
Ho pensato diverse volte di lasciare questo posto, ma la paga è molto buona e per il momento va bene così. Magari quando riuscirò a prendere l'attestato per cui sto studiando mi rimboccherò le maniche e cercherò qualcosa che mi soddisfi . Ogni lavoro è dignitoso a modo suo, ma io non sono fatta per stare qua dentro a sopportare le loro lamentele e il loro atteggiamento di superiorità nei miei confronti.Vorrei tanto spaccare tutto e andarmene lontano con la mia Allie...
L'ascensore in fondo al corridoio si apre nuovamente e non posso fare a meno di alzare gli occhi al cielo. Mi toccherà passare lo straccio ancora una volta e perdere tempo in questo stupido piano. Non finirò più di questo passo.
Mi piego in avanti prendendo il detersivo per i vetri guardando con la coda dell'occhio le quattro figure che camminano lentamente verso di me, chiacchierando animatamente.
Sono tutti ingessati nei loro completi che vanno dal blu scuro al grigio, le loro scarpe perfettamente lucide e la postura di chi ha preso un master in un college privato finanziato dalla loro famiglia. Perché sì, qua dentro sono tutti dei grandi figli di papà, ormai ho imparato a riconoscerli a metri di distanza. Basti pensare all'odore acre e quasi pungente del loro eccessivo uso di colonia.«Se ci degni della tua presenza, direi di procedere e concludere l'affare, giusto Hawkins?»
«Sissignore.»
Quella voce. Quella stramaledetta voce mi perseguita.
Cerco di essere il più discreta possibile mentre lo guardo con la coda dell'occhio. È il più alto del gruppo e la sua aurea di perfezione lo avvolge mentre si sistema la giacca blu e sbuffa facendo una smorfia all'uomo di fronte a lui. Trattengo un sorriso spruzzando il prodotto che ho tra le mani sulla cornice appesa al muro. Non ho idea del perché la stia pulendo visto che l'ho fatto poco fa...ma Chris sta camminando nella mia direzione ed io impreparata cerco una qualsiasi scusa per non sembrare interessata a lui.
Applico più forza creando dei cerchi con la carta assorbente quando lo sento vicino a me - il cuore martella insistente minacciando di uscire fuori dal petto e il suo profumo mi solleva i piedi da terra.«Tra venti minuti nel mio ufficio.» Sussurra troppo vicino al mio orecchio facendomi cadere lo spruzzino a terra.
Mi vuole morta?
Fortunatamente sono tutti talmente snob da non accorgersi di me, o forse fanno solo finta di niente.
Sento la sua mano percorrermi il corpo lentamente, scendendo in basso soffermandosi sul fondoschiena. Poi sparisce insieme agli altri uomini dentro alla stanza in fondo al corridoio.
Sì, mi vuole morta.
Butto fuori l'aria che ho trattenuto per tutto questo tempo e sbatto più volte la testa al muro per scacciare via il suo tocco magnetico.
Adesso che so che lui è nel mio stesso posto, lavorare mi sembra così difficile e divertente allo stesso tempo. Difficile perché ricordo a stento come si faccia a respirare, divertente perché non riesce a starmi alla larga. Potrei dire di averlo in pugno...come potrei essere io nella sua morsa...Ancora mi fa una strano effetto vederlo, considerando che ci sentiamo ed usciamo più spesso. Non sono ancora abituata all'idea di frequentare uno come lui, ciononostante riesco a sentirmi a mio agio in sua presenza...almeno finché non mi tocca o mi guarda - in quel caso rimango imbalsamata e divento impacciata come una bambola di pezza.
Contatti a parte, mi piace passare il mio tempo con lui, riesco a parlargli di qualsiasi cosa senza sentirmi in qualche modo giudicata. Come questa mattina, dopo il mio pianto isterico, mi son buttata a capofitto sulla trama di un film cercando di convincerlo a guardarlo - ma lui niente. Lui preferisce di gran lunga i film di guerra e azione ai miei drammatici e strappalacrime. Siamo costantemente divisi da opinioni contrastanti, ma forse è proprio questo il bello: abbiamo più cose su cui discutere.

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Hold Me
Storie d'amoreAlex, madre di Allie, figlia del mondo. Ama la vita alla follia, muove i fianchi a ritmo di una musica che nessun altro riesce a percepire, ride e abbraccia tutto ciò che il destino ha in serbo per lei. Chris, risolutezza e precisione dentro ad un c...