Capitolo 23

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Saranno passati circa venti minuti da quando ci siamo distesi completamente sul suo letto stanchi, cercando di riprendere fiato e regolare i nostri respiri. Mi sono presa la briga di abbracciarlo nonostante fossimo sudati, avevo bisogno di lui ancora, di sentirlo stranamente più vicino. E così sono rimasta, appoggiata al suo petto, con la sua mano ad accarezzare piano i miei capelli ormai arruffati, ad ascoltare il suono della pioggia mista ai battiti del suo cuore.

Fuori è buio, il cielo viene illuminato dai lampi continui che cadono con forza, dando il tempo necessario ai tuoni di farsi spazio in ogni dove.

Chris stranamente se ne sta in silenzio, ho alzato la testa più volte in alto verso di lui e l'ho trovato con lo sguardo fisso sulla grande finestra della sua camera da letto, con un'espressione indecifrabile sul viso. Ho paura di tornare a casa. Paura che possa salutarlo al mio portone per l'ultima volta - chissà, probabilmente ha raggiunto il suo obiettivo. Nonostante abbia ribadito più volte di essere attratto da me in maniera diversa, non ha neanche mai minimamente accennato ad una relazione o a qualcosa di serio, sempre così vago e fastidiosamente sarcastico.

Tranne adesso.

«Ho fame.» Borbotto disegnando dei piccoli cerchi sul suo petto.

Siamo scappati via dalla festa non appena è cominciata, perdendoci l'intera cena, senza neanche aver assaggiato qualche stuzzichino. Non ho idea di che ore siano, ma il mio stomaco sta iniziando a farsi sentire.

Le sue gambe si muovono stendendosi del tutto, così alzo la testa per guardarlo mentre trattiene il respiro e chiude gli occhi in una smorfia stiracchiandosi. Ma quanto è bello? Sorrido non appena mi becca in flagrante a fissarlo, rubando ogni dettaglio del suo meraviglioso viso – è la prima volta che finisco nel letto di un uomo del genere tutt'un pezzo e la cosa mi affascina e mi elettrizza come mai prima d'ora.

«Sei silenzioso.»

«Ti sono venuto dentro.» Sospira fermo.

Dunque questo è il motivo per cui se ne sta zitto con il broncio?

«Prendo la pillola Chris, te l'avrei detto altrimenti.»

«Immaginavo, ma non è questo il punto. L'ho fatto e basta, senza pensare alle conseguenze.»

Lo guardo confusa senz'altro da dire, non capisco cosa voglia insinuare, ma nonostante tutto, il suo viso nasconde l'ombra di un dolce sorriso. Non sembra proprio arrabbiato o sul punto di tirarsi indietro, allora perché se ne esce con una frase del genere?

«Di solito faccio attenzione a queste cose, non voglio incasinarmi, o incasinare qualcun'altro per una banale distrazione.»

«Wow, sai proprio come rovinare un bel momento.» Mi tiro su un gomito guardandolo dall'alto, coprendomi alla meglio con le lenzuola ormai tutte aggrovigliate ai nostri corpi.

«Perché cosa c'è di male nell'essere prudenti?»

Ma fa sul serio?

«Non ho intenzione di chiederti quante donne siano state su questo materasso e preferirei che tu ti concentrassi solo su di me, almeno per stasera.» Sputo acida alzandomi completamente nuda.

«Alex, mi dispiace, non intendevo offenderti!» Odio il tono canzonatorio che usa cercando di coprire la sua risata, fallendo miseramente.

Non riesce neppure a nascondere il sorriso quando mi giro a fulminarlo con lo sguardo. Vorrei poter lasciar correre le cose che escono dalla sua bocca, ma la verità è che stando con lui non faccio altro che buttar fuori la mia insicurezza - lui mi rende insicura e al tempo stesso fragile come una foglia. E la sua mancanza di tatto sicuramente non aiuta. Non poteva starsene ancora zitto?

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 27, 2020 ⏰

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