Chris«Torno subito!»
Annuisco spegnendo il motore dell'auto solo dopo aver dato l'ennesima occhiata al modo in cui le fasciano le gambe e i glutei quei stramaledetti pantaloni grigio scuro - vorrei poter far finta di niente, ma è impossibile, lei riesce a farmi perdere la testa comportandosi semplicemente in maniera del tutto naturale.
È riuscita perfino a farmi piacere una lezione di meditazione, nonostante la riluttanza e la paura iniziale.
Pregiudizi. Si tratta sempre dei miei pregiudizi per qualsiasi cosa.
Alex ha ragione, dovrei rilassarmi e lasciarmi andare più spesso, senza dover indugiare e riflettere come un assennato. Troppi conti e calcoli nella mia testa, il tutto a contornare uno stato d'animo pessimo. Eppure lei riesce a farmi sorridere.Tamburello le dita sul volante aspettando che torni. Il parcheggio si è già riempito e diversi genitori camminano verso la porta dove è entrata Alex. Riesco a sentire le urla di tutti quei bambini dietro a finestrini chiusi e scuri della mia auto.
Che strana la vita.
Neanche pochi giorni fa, ho pensato di lasciar perdere l'idea di frequentare una giovane ragazza madre, eppure eccomi qua, di fronte ad un asilo nido che aspetto il suo ritorno insieme alla figlia. Non ho la più pallida idea di come debba comportarmi adesso, ma d'altronde si tratta solo di un passaggio a casa, non è poi così difficile.
Mi giro di lato appena la vedo camminare verso questa direzione. Sorride tranquillamente mentre tiene la bambina per mano e per un momento penso di mettere in moto e scappare lontano. Mi fa strano vederla così. Potrebbe trattarsi di sua sorella più piccola, invece tiene proprio sua figlia.Apre la portiera posteriore e osservo come l'aiuta a salire sistemandola meglio sul sedile.
Mi viene naturale aprire bocca e dirle di allacciarle la cintura, mentre lei annuisce armeggiando con la chiusura.«Merda! Ho lasciato la borsa!» Afferma sbattendo la fronte sul palmo della sua mano destra.
Chiude la portiera e corre via lasciandomi da solo con una bambina seduta dietro di me.
E adesso cosa dovrei fare?
Mi sistemo meglio cercando di non farmi prendere il panico, osservando la piccola figura dallo specchietto. Si guarda intorno incuriosita toccando tutto ciò che trova, compreso il mio vetro perfettamente pulito con le sue manine sicuramente appiccicose e sporche. Non odio i bambini, li adoro. Ma solo se si trovano lontani anni luce da me.Si sporge di lato cercando di aprire il mio borsone e lotta con la cerniera lamentandosi.
«Cerchi qualcosa?» Chiedo girandomi nella sua direzione.
Per un primo momento sembra spaventata e pronta a scoppiare in lacrime. Forse ho usato un tono troppo duro, d'altronde non ha la più pallida idea di chi sia questo strano sconosciuto.
«Come ti chiami?» Cerco di addolcire la voce il più possibile.
«Lilli...» farfuglia cercando di ripetere il suo nome nella maniera più comprensibile che ci sia, fallendo nel suo tentativo.
«Io sono Chris, piacere di conoscerti Lilli.»
Allungo la mano presentandomi e lei da prima riluttante, allunga la sua posandola sulla mia. È così buffo vedere la notevole differenza di grandezza.
I suoi occhi mi scrutano incuriositi studiando ogni centimetro del mio viso, mettendomi in soggezione. Esattamente come la madre. Hanno lo stesso modo di guardare le persone, lo stesso sguardo e le stesse espressioni facciali. Alex dice di no, ma sono perfettamente identiche.«Guarda!» Sposta la sua mano dalla mia e la mette dietro alla schiena, tirando fuori un piccolo pupazzo verde. Lo sventola davanti ai miei occhi e lo prendo piano osservando che si tratta di una specie di coccodrillo con gli occhi più grandi del dovuto.
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Hold Me
عاطفيةAlex, madre di Allie, figlia del mondo. Ama la vita alla follia, muove i fianchi a ritmo di una musica che nessun altro riesce a percepire, ride e abbraccia tutto ciò che il destino ha in serbo per lei. Chris, risolutezza e precisione dentro ad un c...