Kenma's pov
Oggi sarebbe iniziato il ritiro a Tokyo, a cui parteciperanno alcune squadre tra le più forti, che si sfideranno per 7 giorni consecutivi. Tutti i giocatori del Nekoma sono entusiasti all'idea, tranne me ovviamente. Certo, mi fa piacere rivedere Shoyo e tutto il resto, ma per me è già tanto partecipare agli allenamenti e fare qualche partita una volta ogni tanto. Figuriamoci farne più di una ogni giorno.
Avevamo deciso di incontrarci in un parcheggio, per poi avviarci tutti insieme alla nostra palestra, così da arrivare tutti allo stesso orario. Mi siedo sull'autobus accanto a Kuroo, come sempre del resto. Ormai era un'abitudine, né io né lui ci facevamo più caso. Era sempre una stessa routine. Salire sull'autobus, prendere i posti a sinistra della 4° fila e sedersi con Kuroo dal lato del finestrino. Gli altri ci avevano fatto l'abitudine, e ci lasciavano i posti liberi. Lo facevano soprattutto per scaramanzia, visto che quando ci siamo seduti nella 2° a destra abbiamo perso la partita. Che cosa stupida. Ma è una comodità per noi, quindi non mi lamento.
Una volta preso posto, esco subito dal mio zaino la mia console per prepararmi al viaggio, come al solito. Questa volta però, il ragazzo accanto a me, me la prende dalle mani. «Che fai?» gli chiedo, fissando la mia switch allontanarsi da me.
«Eddai Kenma, per una volta potresti anche parlare invece di fissare quello schermo» mi dice.
«e sentiamo, di cosa vorresti parlare di così importante?» rispondo
«Nulla in particolare, ma è fastidioso vederti giocare. Te la ridarò a fine viaggio» conclude, posando la console nel suo zaino.
Sbuffo ed alzo gli occhi al cielo. Alla fine però, parlare con lui si è rivelato molto bello, forse anche meglio di giocare ai videogiochi. Era da molto che io e lui non parlavamo così. Non perché non volessimo, né tantomeno per colpa delle mie console. Semplicemente non era capitato. Restiamo a parlare e ridere per tutto il viaggio, o meglio, lui ride mentre io mi limito a sorridere. Sono fatto così.Arrivati al luogo dove si sarebbe svolto il ritiro, scendiamo ed andiamo a sistemare tutto per l'arrivo delle altre due squadre. Ho provato più volte a nascondermi per scampare i preparativi e giocare con la mia switch, ma è stato tutto inutile. Sono stato trovato 2 volte da Kuroo e 1 da Yaku, che mi hanno costretto a collaborare. Una volta finito tutto non abbiamo avuto nemmeno il tempo di riposarci, che subito sono arrivati gli autobus delle 4 squadre.
I componenti iniziano a scendere, e mentre lo cerco con lo sguardo, noto che Shoyo non è lì. Mi avvicino al capitano, e dopo aver preso coraggio gli chiedo «Scusa... Dov'è Shoyo?»
Il ragazzo mi guarda e sorride, era qualche centimetro più alto di me, ma quella differenza gli permetteva di guardarmi dall'alto.
«Hinata e Kageyama non hanno passato gli esami, quindi stanno recuperando, ci raggiungeranno questo pomeriggio» annuisco e lo ringrazio, per poi tornare da Kuroo.
«Il tuo amico non c'è?» chiede. Il suo tono è strano, ma non ci faccio molto caso.
«No, arriverà questo pomeriggio. Il coach ci sta chiamando, vieni» dico poi, andando verso Nekomata. Quest'ultimo ci dice che dovremo aspettare che gli altri si sistemino per poi iniziare a giocare, e quindi di iniziare a riscaldarci.Così facciamo, e dopo che anche gli altri si sono riscaldati, iniziamo a giocare. Il Karasuno ha perso molte partite, data la mancanza di Hinata e dell'alzatore titolare, ma sono davvero migliorati e batterli non è stato affatto facile. «Non voglio immaginare quando arriveranno quei due» dice Kuroo, leggendomi nel pensiero. Verso l'ora di pranzo, i due ragazzi arrivano. Erano bianchi in faccia ed avevano il fiatone, manco se la fossero fatta a piedi dalla loro scuola fino a qui.
Quando finiamo l'ultima partita della mattinata, i due si sono ripresi, così mi avvicino al rosso, per salutarlo. «Kenma-San!» esclama quando mi vede, per poi abbracciarmi.
Accenno un sorriso e ricambio leggermente l'abbraccio.
«Come sono andati gli esami?» chiedo
«Spero bene, siamo venuti qui di corsa. Non salire mai in macchina con la sorella di Tanaka» dice lui. Ignoro il fatto di non sapere chi sia questo "Tanaka". Sarà quello pelato e quello bassino con il ciuffo biondo penso.
«dai, ora andiamo che è ora di pranzo» gli dico, ed insieme al ragazzo che era seduto accanto a lui sulla panchina, Kageyama, andiamo a pranzare.Mi siedo accanto a Kuroo, che mi aveva tenuto il posto, e cominciamo a mangiare. Tutta la squadra parla e scherza durante il pranzo, (tranne me, che mi limito ad ascoltare e sorridere ogni tanto) ma Kuroo che di solito è il primo a farlo, mi sembra strano.
«Tutto ok?» chiedo, mentre finisco la mia ciotola di riso. Kuroo mi guarda impassibile, poi sorride «Certo»Dopo quella mia domanda, torna ad essere quello di sempre. Sorrido e quando finiamo di mangiare ci dirigiamo di nuovo in una delle palestre, per continuare le partite. Quando stiamo per entrare, dietro di me Kuroo mi mette me mani sulle spalle e mi dice «Metticela tutta, Gattino»
Eccovi una Kuroken! Una delle mie otp uwu. Non avevo idea di come Kuroo chiamasse Kenma, quindi ho scelto due soprannomi che mi piacevano e glieli ho messi. Inoltre non ricordo se il ritiro estivo fosse di una settimana o no, ma fingete di sì :)
Infine chiedo scusa a chi mi seguiva per le storie Fack e aspettava qualcosa di quel genere. A breve posterò qualcosa anche al riguardo <3
Love youuu
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𝐓𝐡𝐨𝐬𝐞 𝐬𝐞𝐯𝐞𝐧 𝐝𝐚𝐲𝐬 [𝐊𝐮𝐫𝐨𝐤𝐞𝐧]
Fanfiction[Completa] In una settimana può cambiare tanto. Ci si può innamorare, si può soffrire, si può iniziare a vivere davvero in sette giorni. Così sarà per Kuroo e Kenma, che inizieranno a capire i loro sentimenti proprio in quella settimana. Ma... pass...