I can't do this anymore

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Kenma's pov

Una volta entrati, subito le mie orecchie si riempiono della musica a tutto volume. Uno dei tanti motivi per cui odio le discoteche, oltre alla presenza delle persone, è la musica. Non siamo tutti sordi, potrebbero anche metterla più piano.
Mi guardo intorno, in cerca di un posto isolato in cui giocare. Vedo un angolo vuoto, in cui nessuno si avvicina, e dopo aver avvertito gli altri, vado verso di esso, per poi sedermi a terra. Estraggo la mia console ed inizio a giocare, nonostante sia difficile concentrarsi con tutta quella musica.
«Perché non provi a divertirti una volta tanto, Gattino?»
Alzo lo sguardo, incontrando quello del corvino, per poi tornare a guardare lo schermo. «Mi sto divertendo, non vedi?» rispondo, continuando a giocare.
«Ma non intendo così» Mi toglie la console dalle mani e la mette in alto, dove anche da alzato non potrei prenderla «Vieni a ballare dai»
Quel gesto... mi è fin troppo familiare. È iniziato tutto con quel gesto. Sbuffo, alzandomi «Non se ne parla» cerco di riprenderla dalle sue mani, ma lui la mette ancora più in alto.
«Concedimi solo un ballo Gattino» dice, facendo quel piccolo sorriso a cui non riesco a dire di no.

«E va bene, ma solo uno» sentenzio, per poi seguirlo in pista. Non mi muovo più di tanto, non so ballare, e non mi piace farlo. Kuroo però, cerca sempre di farmi sciogliere, così mi prende le mani e cerca di farmi muovere un po di più, anche se resto contrariato. Quando intreccia le sue dita alle mie, rabbrividisco. Sembra passato un secolo dall'ultima volta. Lui sembra non notarlo, e continua a ballare. È così sciolto, qualsiasi cosa faccia...

Mentre lo osservo, qualcuno mi spintona da dietro, e mi spinge pericolosamente vicino a Kuroo. Il mondo sembra andare al rallentatore e la musica scomparire. È come se fossi di nuovo tra le sue braccia dopo tempo. La mia testa e le mie mani si appoggiano su di lui all'impatto e dopo qualche secondo passato un quel modo, mi allontano velocemente. Noto che Kuroo è arrossito, e probabilmente, anche io devo essere rosso. «C'è.. c'è troppa folla qui, torno a sedermi» vado via in fretta, senza dargli il tempo di ribattere, tornando al posto di prima. Cerco di non pensarci e mi siedo, ricordandomi poi di non avere la console con me. Mi metto una mano nei capelli e sbuffo, tornando a guardare a terra.
«Tutto okay?» chiede una voce accanto a me. È un ragazzo che non conosco, seduto poco lontano. Non riesco a vederlo bene, viso il buio e le luci colorate, ma sembra avere i capelli neri e gli occhi marroni, e deve avere circa la mia età. Annuisco in risposta, evitando di conversare più del dovuto. «Non ti avevo visto, se vuoi mi sposto...» dico
«No, non serve. Resta pure» risponde.
Rimaniamo entrambi in silenzio per un po, finché lui non mi guarda con un sorriso «Io sono...» viene interrotto da una voce sopra di noi. «Andiamo»
Mi alzo, guardando Kuroo «Stavamo parlando, e poi siamo appena arrivati» rispondo.
«Non importa, vieni» dice, prendendomi il polso e tirandomi fuori dal locale.

«Ma che ti prende?» chiedo
«Che mi prende?! Non permetterò che ti trovi un nuovo fidanzato sotto i miei occhi!» risponde.
«Fid... Ma se stavamo solo parlando!» ribatto
«Anche noi "parlavano" prima di metterci assieme» mima le virgolette con le dita.
«Certo, perché è un istinto naturale degli esseri umani parlare! Non vuol dire che saremmo finiti insieme, probabilmente non lo rivedrò mai più»
«È meglio così!» si avvicina «Kenma cazzo, non riesco nemmeno a vederti con qualcun'altro» dice mentre di mette una mano tra i capelli.
«Figurati io che devo sorbirmi tutte le ragazze che ti sbavano dietro!» ribatto
«Non è la stessa cosa» abbassa leggermente il tono della voce
«E perché no? sentiamo» incrocio le braccia, aspettando una risposta, mentre Kuroo fa una pausa che sembra durare un'eternità.
«Perché io ti amo, va bene? Ti amo e non ho mai smesso di farlo, fin da quel giorno sul vialetto di casa tua non ho pensato ad altro» dice, più calmo di prima.
Resto in silenzio, sbalordito, mentre il mio cuore batte all'impazzata.
«Senti, fingiamo che non ti abbia detto nulla. Dimentichiamo tutto e-» di nuovo quella sensazione di familiarità. È tutto come la prima volta.

Lo interrompo, prendendogli il viso tra le mani e baciandolo come non avevo mai fatto, e come se fosse l'ultima volta, anche se so che non lo sarà. Mi sento bene finalmente, dopo tanto, troppo tempo, mi sento di nuovo vivo.
Mi stacco, riprendendo fiato «Non smetti mai di parlare eh?» dico affannato «Se per una volta mi facessi parlare, ti direi che ti amo anche io, stupido»
Ci guardiamo negli occhi, e l'espressione stupita di Kuroo si trasforma velocemente in una felice, riempita da quel suo sorriso. Dopo mesi, un sorriso vero.

Ve lo avevo detto che sarebbe stato un capitolo lungo (se li avessi uniti sarebbero stati tipo 1400 parole e di solito ne scrivo 600, sooo).
Anyway il prossimo capitolo è l'ultimo, quindi siete avvisati lmao.
Ah e vi ringrazio troppo, visto che siamo quasi a 2k letture e nella classifica kuroken la storia è #4 OCJENDKWJ
Vi amo

𝐓𝐡𝐨𝐬𝐞 𝐬𝐞𝐯𝐞𝐧 𝐝𝐚𝐲𝐬 [𝐊𝐮𝐫𝐨𝐤𝐞𝐧] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora