Dramione // i require you

𝙲𝚊𝚙𝚒𝚝𝚘𝚕𝚘 𝟷𝟺

E fu così che tutta la determinazione di Hermione, fino ad allora convinta di parlare a Draco riguardo alla fantomatica sera, svanì in un battuto di ciglia. Fortunatamente la riccia si bloccò solo a pochi metri di distanza da lui e dalla ragazza non appena il biondo azzerò la distanza tra lui e la Greengrass e così ella ebbe il tempo di abbassare lo sguardo ed andarsene a testa bassa.
Al contrario di Daphne, la quale era del tutto immersa nel bacio, Malfoy non aveva chiuso occhio neanche per un secondo per tenere sotto controllo la situazione ed assicurarsi sia che la la Granger se ne fosse andata, sia che suo padre avesse visto tutto.
La grifondoro, dopo averli veduti infatti, si sentii completamente paralizzata e si dimenticò per un attimo di tutto ciò che avrebbe voluto chiedere al purosangue.
Tuttavia poco prima di varcare la soglia che separava il corridoio dalla sala, una squillante voce familiare la fece voltare.

"DAPHNE?!"

Urlò la piangente Astoria, che assieme a Gregory Goyle e Theodore Nott, anche lui molto triste, era appena passata accanto ai due.
Alla velocità della luce la sorella staccò la sua lingua da quella di Draco, il quale poté finalmente respirare in pace, ed iniziò pateticamente ad arrampicarsi sugli specchi, inventando scuse molto poco credibili agli occhi della ragazza in lacrime, che la conosceva troppo bene per crederle.

"N-non è come credi vedi è stato lui a baciarmi e, e io-"

"Non mi interessa ciò che dici!"

Le sbraitò contro infuriata, facendo piangere anche Daphne nel vederla star male

"Ti eri già presa tutto... l'affetto di mamma e papà, tutta l'eredità di famiglia, i miei vecchi amici e ora lui"

Hermione non mancò a notare il modo in cui la Greengrass si stesse riferendo a Malfoy come ad un oggetto, anche se lui non stava probabilmente neanche ascoltando la loro accesa conversazione, eppure qualcosa nella sua voce le fece capire quanto ella ci tenesse al serpeverde e non lo considerasse malvagio come la maggior parte dei suoi altri compagni di casata. Se non fosse stata figlia unica, la Granger non avrebbe di certo voluto Daphne come sorella, specialmente dopo ciò che aveva proferito Astoria.
Nel frattempo il biondo, con lo sguardo direzionato verso il padre, il quale non si era perso la sceneggiata appena accaduta, era profondamente immerso nei suoi pensieri e pensava continuamente a come si sarebbe dovuto comportare con la grifondoro dopo che Lucius se ne fosse andato via da Hogwarts

"Anche tu D-draco.. mi deludi molto"

Sentendo qualcuno pronunciare il suo nome, il serpeverde rizzò le orecchie e si girò, ma non appena vide Astoria davanti a se capì la per niente ottima posizione in cui si trovava.
Il ragazzo ruotò gli occhi, convinto che ella sapesse della sua reputazione con le ragazze, dopotutto egli era il puttaniere per eccellenza

"Pensavo che, che fosse una cosa seria. Tu, tu mi hai anche invitata al b,ballo"

Riferì la Greengrass piena di lacrime che le rigavano il volto

"Mi dispiace"

Le rispose facendo spallucce con tono indifferente il ragazzo, il quale nuovamente rivolse la sua mente verso i ricordi creati assieme alla riccia

"Ma, ma io ti, ti amo!"

Urlò la castana disperata. Il serpeverde alzò un singolo sopracciglio, contrariato

"Suvvia Astoria! Mi conosci benissimo e sai perfettamente che non sono e non sarò mai quel tipo di ragazzo, se ti sei invaghita di me l'unica persona a cui puoi dare la colpa è te stessa"

Affermò stufo Malfoy, sorpassandola con espressione fredda come il ghiaccio e avviandosi verso suo padre. Aveva già molti problemi con la sua famiglia e con la ragazza di cui era innamorato e non gliene serviva un'altro.
Le due Greengrass lasciarono la sala entrambe in lacrime, Hermione vagò per i corridoi delusa da se stessa e da Draco, ed infine il padre di quest'ultimo, in partenza per villa Malfoy, finalmente salutò il figlio