8.Sotto il segno dei pesci (Antonello Venditti)

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Roma, 1985

Una mattina di settembre, quando ancora le foglie non avevano cominciato a cadere, ma non faceva nemmeno così caldo come in estate, Lidia uscì di casa e si recò a lavoro. Erano le otto e il sole era appena sorto. Decise di fermarsi al bar vicino casa sua che, oltre a fare i cornetti più buoni di Roma, aveva una bellissima vista su Piazza di Spagna. Mentre sorseggiava il suo caffè caldo, una voce la scosse dai suoi pensieri.

<<Lidia?>>

Lei si voltò con ancora la tazza sulle labbra: di fronte a lei c'era un ragazzo che aveva più o meno la sua età. Era alto e biondo, lo scrutò per qualche istante ma non riusciva a capire chi fosse.

Lui sorrise e si tolse gli occhiali da sole:<<Sono io, Alessio!>>

<<Alessio della quinta B? Alessietto?>>

<<Eh sì.>>

Lidia poggiò la tazza sul bancone e si avvicinò al ragazzo, poi si portò una mano alla bocca:<<Incredibile! Da quanto non ci vediamo?>>

Si abbracciarono un po' goffamente e uscirono dal bar. Decisero di sedersi sulle scale di Piazza di Spagna che cominciava a riempirsi di persone che andavano a lavoro e di turisti estasiati alla vista di quella bellissima città.

<<Non ci vediamo dalla maturità!>>

<<Davvero? Ma sono passati quasi quindici anni!>>

Alessio infilò le mani nel giacchetto di jeans e sorrise:<<Non avrei mai pensato di incontrarti qua. O meglio.. incontrarsi a Roma è davvero assurdo, se ci pensi.>> Sorrise e Lidia si accorse di quanto fosse bello.

<<Insomma.. adesso che fai? Sei riuscito a realizzare il tuo grande sogno?>> Sperò di non essere diventata rossa.

Alessio e Lidia erano stati grandi amici per tutte le superiori, poi si erano persi di vista quando lui era partito per l'America. Avevano provato a mantenere i contatti, ma era stato davvero difficile. A quei tempi, poi, non c'erano molti modi per comunicare e quelli che c'erano erano davvero limitati.

<<Quando sono partito ero al settimo cielo. Trovai quest'azienda di computer e ci rimasi per cinque anni. Ma alla fine ci furono dei tagli e tornai in Italia. Ora ho aperto una mia azienda, ma non è la stessa cosa. Mi è dispiaciuto tantissimo perdere i contatti con te. Eri la mia migliore amica.>>

Lidia sorrise mentre si perdeva nei ricordi. Lei e Alessio oltre ad essere grandi amici, vivevano vicini e quindi andavano tutti i giorni a scuola insieme.

<<Ti ricordi quella strada? Eravamo sempre io e te. Su quella viuzza buia alle sette e mezzo di mattina.>>

Lui scoppiò a ridere:<<Sì avevi una paura fottuta.>>

Lei lo colpì al braccio:<<Ma stai zitto! Tu ogni domenica sera ti vedevi un film horror e la mattina mi stavi appiccicato dalla paura!>>

Lui la guardò intensamente:<<Posso svelarti un segreto?>>

<<Spara.>>

<<Non guardavo nessun film horror la domenica. Volevo avere la scusa per starti vicino almeno un giorno a settimana.>>

Lidia sentì le guance andare a fuoco, ma sperò vivamente che lui non se ne fosse accorto. Evidentemente fu così, perché proseguì a parlare:<<Non potevo farlo tutti i giorni, lo avresti capito. Così mi sono inventato la storia della domenica horror e quindi attendevo il lunedì con ansia. Siamo sempre stati io e te da soli su quella strada. Non sai quante volte avrei voluto darti un bacio o dirti cosa provavo. Ma eravamo così amici..chissà che sarebbe successo se..>> Alessio smise di parlare e tirò un sassolino con la scarpa, poi si voltò a guardare il volto liscio di Lidia che a quel punto non ce la fece più e con le lacrime agli occhi gli sputò addosso tutta la verità:<<Sarebbe successo che sarei venuta con te in America, diamine! Mi hai spezzato il cuore quando te ne sei andato, Alessio! Pensavo.. anche io non volevo rovinare la nostra amicizia.. ma vederti andare via.. poi abbiamo perso i contatti e ho pensato che è così che doveva andare.>>

Alessio non disse nulla: la guardò negli occhi che ormai erano velati dalle lacrime. Sembravano delle piccole luci piene di acqua. Resistette per un momento all'impulso di asciugargliele, ma poi si disse che non voleva aspettare un secondo di più, così con il pollice le asciugò e le prese il viso tra le mani:<<Ma ora ci siamo incontrati di nuovo.>>

<<Ma ora è troppo tardi.>>

Il cuore di lui smise di battere all'impazzata e tolse bruscamente le mani dal suo viso.

<<Sono appena andata a convivere.>>

Lui rise:<<Strano il destino, non credi?>>

Si alzarono dalle scale e si scambiarono un ultimo sguardo. Lidia gli prese una mano:<<Nonostante tutto, è stato bello rivederti. E sei stato un amico fantastico. Ma forse promettersi le cose a diciotto anni sarebbe stato pazzesco, no?>>

Lui sorrise e non rispose, le diede un bacio sulla guancia e sparì su per la scalinata di Piazza di Spagna verso Villa Borghese.



Natale arrivò in un attimo. Lidia era in ritardo la sera della vigilia e quindi percorse quella strada buia di corsa, la stessa strada che percorreva quindici anni fa con il suo amico Alessio.

Mentre cercava di non pensare a lui e nemmeno al fatto che, nonostante fossero passati anni, quella strada era ancora così solitaria. Un'ombra le si avvicinò di pari passo.

Lei si voltò e Alessio era vicino a lei che sorrideva con tanti regali in mano.

<<Alessio!>>

<<Torno dai miei questo Natale.>>

<<Oh Dio, sono così contenta. Avevo paura a fare questa strada da sola!>>

Lui rise:<<Beh quest'anno ci sono io.>>

Lidia rallentò il passo:<<Dove lo passavi gli scorsi anni?>>

<<Erano loro a venire da me. Ma mi sono stancato di cucinare.>> Scoppiò a ridere e la sua risata avvolse la strada buia.

Lei non disse nulla, poi si fermò di colpo:<<Ho lasciato il mio ragazzo, Alessio.>>

Lui la guardò, ma non disse nulla.

<<Una settimana dopo che ti ho incontrato ho capito che stavo facendo uno sbaglio. Volevo rintracciarti, ma dopo l'ultimo incontro avevo paura.>>

Lui alzò un sopracciglio e buttò i regali per terra.

<<Ma che fai?>>

Lui la afferrò tra le braccia e la baciò appassionatamente e quando si staccò da lei sorrise e le accarezzò i capelli:<<Semplicemente non perdo altro tempo.>>

E furono di nuovo adolescenti, su quella stessa strada che li aveva visti protagonisti tanti anni prima.

amoR- Amore nella città eternaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora