13.Le mie parole (Gianluca Grignani)

2 0 0
                                    


Roma, 2003

E' primavera e sul balconcino della signora Antonella stanno sbocciando delle bellissime rose che ha piantato qualche settimana prima insieme a sua figlia Diana e a sua nipote Sole. Vicino a quel balconcino rosato però ce n'è un altro spoglio e triste. Se si guarda dentro la finestrella che porta a questo piccolo balconcino, nonostante la casa pulita e il sole che la fa apparire graziosa e accogliente, possiamo vedere una donna sui trent'anni, forse qualcosa di più, che è seduta al tavolo con una tazza di caffè tra le mani. Mani che tremano e che attendono il confronto con l'uomo che tante volte hanno accarezzato.

Barbara ha due occhiaie nere, i capelli raccolti in uno chignon spettinato e una vestaglietta di raso bianco che le lascia le gambe scoperte. E' scalza e ha freddo dappertutto, ma non le importa. Ha scoperto di essere stata tradita e vuole un confronto con il suo fidanzato. Non riesce più ad aspettare, il caffè è ormai freddo e le mani continuano a tremare, rischia di rovesciare la tazzina e romperla, ma anche se ha un valore affettivo inestimabile, in quel momento la tazzina è l'ultimo dei suoi problemi.

Filippo entra in cucina, finalmente. Gli occhi assonnati e il pigiama rotto e pieno di buchi che si ripromette sempre di buttare. Sbadiglia e sorride a Barbara:<<Buongiorno, piccola. Già sveglia? Che sorpresa.>>

In quel momento lei non ci vede più, prende la tazzina e la lancia contro il muro. Filippo sussulta, poi guarda la sua fidanzata esterrefatto:<<Ma dico io, ti ha dato di volta il cervello?>>

<<Peccato che non ti abbia preso!>> Si alza in preda a un raptus poi si siede e si prende la testa tra le mani. I capelli neri sono ancora più spettinati di prima. Comincia a singhiozzare e vorrebbe darsi un contegno, ma come fare? Che si fa quando scopri che il tuo compagno ti ha messo le corna? Tutti sono bravi a dire "Io lo lascerei", ma quando ci sei dentro l'unica cosa che vuoi è sapere e capire perchè ti ha tradita e una parte cattiva di te vuole anche i dettagli, quelli più scabrosi.

Filippo la fissa e in cuor suo sa il motivo di tanta rabbia. Si siede vicino a lei e il primo impulso è quello di prenderle le mani e consolarla, come fa sempre quando Barbara ha una giornata dura, ma ora non può. Non può consolarla per una cosa causata da lui.

<<Mi dispiace così tanto, Barb. Te lo giuro io.. Non volevo. Non lo sapevo capisci? Non sapevo che sarebbe stato difficile dire di no o dire me ne frego. Sto a pezzi, non riesco nemmeno a guardarmi allo specchio.>>

Barbara alza gli occhi pieni di lacrime: sono gonfi e cerchiati di nero. Ha passato la notte insonne, in cucina con la luce accesa a cercare di capire cosa fare, capire se esistesse un'alternativa a lasciare l'uomo che amava e che non aveva mai smesso di amare. Aveva ripensato a tutte le sue mancanze, ma per quanto avesse potuto farsi autocritica non ci era riuscita. Era sicura di non aver commesso nessun errore, non dopo tanti anni di fidanzamento.

<<Tu non riesci a guardarti allo specchio? Tu stai a pezzi? E io? Mentre ti scopavi un'altra mi hai pensata? O è stato facile portarsela a letto?>>

Filippo scoppia a piangere:<<Barb ti prego..>>

<<Chi è? Dimmi chi è.>>

Lui deglutisce:<<E' Giada, quella del palazzo di fronte.>>

<<Oddio.>> Barbara si adagia sul muro e lacrime silenziose le scorrono sul viso:<<Dimmi perchè.>>

Filippo si prende la testa tra le mani:<<Non c'è un perchè. Tu non c'entri niente. Tu sei sempre tu ed io ti amo. Non ho scusanti capisci? Non posso darti un motivo, perchè non esistono motivi validi.>>

<<Dimmi perchè, cazzo!>>

Filippo si alza di scatto e la sedia si ribalta dietro di lui:<<Mi andava ok? Mi andava! Tornavo da lavoro, lei era in cortile che annaffiava le piante ed era sexy. Ho pensato "è sexy", poi lei mi ha ammiccato, è rientrata a casa e ha lasciato il portone aperto come se avesse voluto invitarmi ad entrare.>>

Barbara stringe i pugni:<<Troia. Una vera troia e tu un bastardo. Un lurido bastardo!>> Batte un pugno sul tavolo e poi si porta le ginocchia al petto e le stringe con forza.

<<Barb è stato solo sesso. Una volta sola.. Perdonami. Non volevo, te lo giuro. Non volevo.>>

Barbara non risponde. Rimangono così per due ore. Inermi, vuoti, stravolti. Filippo pensa che è assurdo perdere tutto per non aver detto un NO, uno stupido NO che ora gli sta cambiando la vita; Barbara pensa a quei progetti che aveva nella sua testa, progetti di un figlio, di un cane, di un mutuo. Progetti che non prenderanno mai forma. Ma la cosa che le fa più male è avere la conferma che lei non ha fatto niente di male. La maggior parte dei tradimenti è perchè il partner si innamora di qualcun altro o semplicemente perchè ha mancanze dalla sua dolce metà e invece non è questo il suo caso. No, lei è stata tradita pur essendo stata una fidanzata normale e innamorata. Ogni tanto si guardano ed è difficile interpretare i sentimenti che li attraversano.

<<Vuoi restare lì tutto il giorno a fare la guerra degli sguardi con me?>> Dice Filippo con sarcasmo.

<<Vaffanculo.>>

<<Ti sto dicendo la verità. Lo capisci che sto male? Se sto male è perchè ti amo.>>

<<Ti ho scoperto, razza di idiota. Ho letto i messaggini.>>

Filippo non risponde. Si sente un cretino.

<<Mi hai spezzato il cuore.>> Barbara si alza dalla sedia e si chiude in camera da letto.

Tre giorni dopo Filippo è sul pianerottolo con la valigia, sul tavolo della cucina c'è una biglietto per Barbara.

Se ti capiterà di pensare a me, tu continua a vivere. Sei dotata di una splendida luce, tu sei il sole. Ti chiedo ancora perdono. Ti amo.

Filippo

Barbara conserverà quel biglietto per anni, ma non riuscirà mai a perdonare un uomo che l'ha fatta sentire così inutile, un uomo che non ha nemmeno giustificato il suo stupido tradimento.

Ora quel balconcino non è più triste e spoglio, ora su quel balconcino ci sono tante piante e tanti fiori: ora quel balconcino è finalmente pieno di colori.

amoR- Amore nella città eternaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora