17.Eppure mi hai cambiato la vita (Fabrizio Moro)

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Roma, 2013

Lara è agitatissima. Si stringe forte nello scialle di lana e guarda spesso il cellulare come se andasse della sua vita. E' sotto casa da dieci minuti e aspetta Diego, il ragazzo biondo e dolce che ha incontrato al supermercato un mese fa. E' tantissimo che non ha un primo appuntamento e se pensa a come è nato questo, quasi le viene da ridere. Mentre la sua mente viaggia, una macchina rossa si ferma davanti a lei: è Diego.

Scende dalla macchina, rosso in volto e visibilmente imbarazzato, ma si avvicina per dare due baci in guancia a Lara che sente il cuore battere forte. Un pò perchè è tanto che non esce con un ragazzo, un pò perchè Diego è davvero carino.

Salgono in macchina e finalmente lui parla:<<Dove vuoi andare? Sei tu l'esperta di Roma.>> Si gratta la testa e sorride. Lara nota che quando è imbarazzato è davvero dolce.

<<Sei mai stato a vedere San Pietro dal buco della serratura?>>

Diego alza un sopracciglio:<<In che senso?>>

Lara sorride e attiva il navigatore:<<Non voglio certo rovinarti la sorpresa. Dai andiamo.>>

Venti minuti dopo hanno parcheggiato vicino alla bocca della verità. Lara e Diego camminano vicini, ogni tanto si sfiorano, ma è difficile trovare un argomento dopo aver parlato pochissimo prima. Tra l'altro imbarazzo e timidezza regnano sovrani e Lara avverte sulle spalle tutto il peso dell'uscita. Non è che non abbia piacere ad organizzare le cose, ma le sarebbe piaciuto tanto se fosse stato Diego a prendere l'iniziativa e, proprio mentre formula questo pensiero, lui le chiede cosa fa nella vita, che le piace fare e tutte quelle domande da primo appuntamento. Finalmente il ghiaccio si scioglie e l'aria fredda di Roma si scalda insieme a loro. Parlano del più e del meno, ridono, scherzano e si prendono anche un pò in giro. Lara non sa se è la magia di Roma ad aiutarli, ma sicuramente il gelo dell'inizio non esiste più. Camminano in mezzo al roseto dell'Aventino, la luna splende sulle loro teste.

<<Che bello qua.>> Dice Diego sorridendo.

<<Aspetta di vedere il Giardino degli Aranci, anche se purtroppo a quest'ora sarà chiuso.>>

Corrono verso il cancello chiuso della villa e Diego si aggancia alle inferriate:<<Caspita, è davvero bello.>>

<<Già. Uno dei più belli di Roma. Al tramonto, d'estate, è qualcosa di meraviglioso.>>

Diego resta un altro pò così e Lara lo guarda un pò persa: sembra un bambino che si emoziona per qualsiasi cosa e, nonostante l'età, la trova una cosa davvero dolce. Diego allenta i pugni sulle inferriate e si pulisce le mani sui jeans. Sorride a Lara che gli fa cenno di camminare. Passeggiano per qualche altro metro e arrivano al buco della serratura.

Per fortuna non c'è fila, così Lara invita con un cenno della mano Diego a guardare da quella piccola fessura sulla grande porta.

<<Davvero vedo San Pietro da qua?>>

<<Certo.>>

Lui arriccia le labbra, poi fa spallucce e poggia l'occhio sul buco. Lara lo guarda, impaziente della sua reazione che non tarda ad arrivare: la bocca di Diego diventa una O gigante e lei sorride soddisfatta.

<<Oh mio Dio! Ma è pazzesco!>>

Lei applaude:<<Evviva! Sono contenta che ti sia piaciuto!>>

Diego si abbassa un altro paio di volte sempre più estereffatto dai miracoli che Roma può regalare.

<<Grazie, Lara. E' stato davvero magnifico e..suggestivo.>>

Lei gli sorride e si avviano giù per la discesa. Mentre passeggiano torna quel silenzio, ma stavolta non è imbarazzante, è piacevole e ricco di mille cose da dire. Quelle cose che vorresti esternare subito, ma che poi non dici perchè speri di dirle nei prossimi appuntamenti, perchè speri disperatamente nei prossimi appuntamenti. Attraversano Circo Massimo che di notte fa un pò paura, ma allo stesso tempo è magico, poi Lara inciampa su un sasso e afferra il braccio di Diego che la sorregge.

<<Ops. Scusa.>>

Lui le sorride e si guardano intensamente. C'è quel momento prima del bacio che è quasi meglio del bacio stesso: non sai spiegare perchè, ma è così. C'è qualcosa di magico in due occhi che si guardano in attesa di quell'agognato bacio.

Lara lascia il braccio del ragazzo e il momento si interrompe improvvisamente.

Quando Diego la riporta a casa sembra triste e Lara si chiede per quale motivo non l'abbia baciata.

<<Grazie per la serata.>> Afferra la maniglia dello sportello, ma lui la blocca:<<Aspetta.>>

<<Sì?>>

<<C'è stato quel momento.. lì..>>

<<A Circo Massimo?>>

<<Sì. Ti volevo baciare.>>

Lara serra le labbra per non sorridere, ma il suo cuore scoppia di gioia.

<<Non so se potevo farlo, sai. Che ne so.>> Diego ride e poggia le mani sul volante.

<<Che scemo. I baci non si chiedono mica.>>

Lui la guarda e sorride, poi si avvicina e la bacia.

I primi appuntamenti. Niente è bello come i primi appuntamenti. Niente è bello come un primo appuntamento a Roma. Roma è magica, sa regalare momenti che rimarranno sempre unici. Sono passati mesi da quel primo appuntamento: Diego ora è in macchina da solo, guarda le luci dei lampioni, il capo poggiato sul poggiatesta e la radio accesa in sottofondo. Lara è a casa sua, sul balcone. Fissa l'autostrada davanti al suo palazzo. Lara e Diego hanno smesso di sentirsi e di vedersi, eppure tutti e due pensano l'uno all'altra. Tutti e due pensano alla magia di quel momento prima del bacio, del silenzio complice e piacevole che si era creato tra loro, pensano alle risate, pensano a come, quei stessi posti frequentati da loro, ora siano frequentati da altre persone, magari da un altro magico primo appuntamento. Pensano a quei baci che non si chiedono, si danno e basta. Pensano a come, nonostante tutto, si sono un pò cambiati la vita.

amoR- Amore nella città eternaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora