(Martina)
Le settimane successive non furono una passeggiata. La scuola occupava gran parte del mio tempo e delle mie energie. Avevo rischiato di uscire impuntandomi nel fare una sfida al posto degli Inico. Mi era servita per tirar fuori gli attributi e mostrare a me stessa che avevo tutte le carte per continuare a fare qui dentro quello che amo. Uscendone vincitrice mi sono sentita finalmente adatta a quel palco, felice per me stessa, soddisfatta di aver provato di potercela fare e istintivamente, il mio sguardo si è posato sugli occhi cielo di Gaia che mi stavano studiando attenti prima di riempirsi di orgoglio nel vedermi rimettere quella felpa nera. Stesso colore che ha indossato lei qualche minuto dopo, riprendendosi quel banchetto in prima fila che tanto meritava.
I ritmi continuavano ad essere serrati e in questi giorni mi sto sforzando di focalizzarmi soltanto sulla musica, lasciando da parte la mia vita personale che, per inciso, continua ad andare a rotoli. I sintomi della rottura non sono spariti: spesso passo le notti con gli occhi sbarrati a fissare il soffitto, il mio appetito scarseggia e i momenti in cui non ripenso a quanto mi faccia male quella maledetta delusione si contano sulle dita di una mano. Ma Talisa dice sempre che "adesso sei libero, puoi divertirto senza essere in colpa". Non è esattamente il mio mantra morale ma so che cerca di tirarmi su e molte volte funziona. Mi confido spesso con lei e non manca mai di ascoltarmi e di farmi forza. Dice che devo pensare a me stessa e che se Daniela non mi ama più ci saranno altre cento persone che lo faranno al posto suo e la faranno rosicare quando si accorgerà di quello che ha lasciato andare. Fatico a crederle ma è talmente insistente che mi trovo spesso ad assecondarla.
-Devo riprovarla ma arrivo a corto di fiato- il mio flusso di pensieri è disturbato da due occhi azzurri in panico totale. Questa settimana hanno assegnato a Gaia una prova performace e lei non ha perso tempo gettandosi a capofitto in quell'esibizione, curando ogni dettaglio come al suo solito. E vittima della sua analisi meticolosa quest'oggi sono io. Non l'ho ancora vista provare, di solito si affida a Giorgia e Talisa per migliorare i suoi passi e date le mie scarse abilità motorie non posso che esserne felice. Ma stasera le due ragazze non sembrano essere rintracciabili e mi sono vista l'uragano Gaia fiondarsi in stanza aspettandosi notizie positive sul duo proprio da me medesima. Mi è dispiaciuto deluderla ma oggi posso essere soltanto io la spettatrice di turno, almeno finché le due non si fanno vive di nuovo. Ah e per inciso, i momenti in cui non penso alla mia debacle amorosa sono quando c'è Gaia intorno che emana quelle positive vibes a chiunque, a volte persino infastidendomi per la troppa allegria che c'è nell'aria quando entra nel mio raggio visivo. Il nostro rapporto continua a rafforzarsi, tra noi c'è una sintonia palpabile, ci scherniamo a vicenda un giorno sì e l'altro pure, battibecchiamo di continuo prendendoci in giro ma a fine giornata torniamo sedute una accanto all'altra a fumarci una sigaretta e rallegrandoci il morale l'una con la presenza dell'altra.
-Proprio oggi dovevano sparire quelle due- continua a lamentarsi Gaia mentre passeggia nervosamente nella mia stanza e seguo ogni suo movimento con gli occhi, dall'alto del mio letto su cui sono spiaggiata con accanto il libro che Rudy Zerbi ci ha dato da studiare e che sto palesemente evitando come la peste. La vedo rigida e capisco che è il momento di intervenire. Stiamo imparando a conoscerci sempre di più, notando ogni giorno delle piccolezze di noi che scopriamo insieme e quando pontifica da sola picchiettando rumorosamente le dita sulla sua gamba saltellante creando una sorta di melodia stonata, comprendo che sta per dare di matto. Chiudo il libro, finalmente convincendomi di avere la scusa giusta per non studiare, e mi tiro su raggiungendola e schioccando le mie dita davanti a lei che non si è nemmeno accorta della mia presenza alle sue spalle e facendola sussultare.
-Ma dico mi vuoi mandare all'ospedale?- commenta girandosi.
-No preferirei mandarti a cagare piuttosto- battibecco di rimando sorridendole compiaciuta della mia battuta e percepisco il cambio nei suoi occhi. Bingo. Ha messo in secondo piano la sua diatriba col ballo e sta cercando un modo per mandarmi elegantemente a fanculo senza esplicitarlo, per mantenere quel contegno e quell'eleganza che la contraddistinguono.
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Vienilo a riprendere
FanfictionUna ragazza con un sogno. Martina è arrivata così nella scuola di Amici, di certo non si aspettava tutto ciò che quella scuola le avrebbe donato