Vienilo a riprendere

Parte XVIII

(Martina)

-Non ce la faccio più- echeggio dal nulla serrando il libro tra le mie mani, irata con una delle mie innumerevoli personalità. E sento tutti gli sguardi su me.

-Pistolina che ti prende?- domanda timorosa Nyv dal suo spazietto sul letto di Giorgia. Siamo nella 410 e quando dico "siamo" intendo Gaia, Nyv e la sottoscritta. La pausa natalizia si avvicina e con essa incombe anche il periodo di esami. Mi sembra di rivivere la stessa ansia malsana che provavo quando ero tra i banchi. Gaia ci ha convinte a studiare, da maestrina qual è, e ha obbligato me e Nyv a raggiungerla nella sua stanza, dato che, e cito a memoria, -Giorgia è fuori con il ragazzo quindi ho camera vuota. Nyv ci raggiunge in stanza, non ti permettere di darmi buca-. E adesso ci ritroviamo tra queste quattro mura a ripassare quel dannato libro che Rudy ci ha simpaticamente propinato. Non che non fosse interessante, ma ho sempre avuto problemi con la memorizzazione e non sono mai stata la prima della classe. In più sono ferma da un po' e, molto francamente, ho dimenticato come si fa a studiare.

-Questa roba è terribile- aggiungo guardando come quella copertina nera pece sembri sfidarmi beffardamente dall'alto del suo sapere. Sto parlando con un libro, non ci credo che lo sto facendo davvero. Come ti sei ridotta Martina.

-Non è poi così male- prova a mediare Nyv, in fondo non credendo nemmeno lei alle sue parole. E come prova alla sua tesi comincia a parlarmi di chissà quale tizio citato in chissà quale pagina del libro che, durante le mie appassionanti letture, non ho mai e confermo MAI visto scritto. Sbuffo ancora di più buttando fuori un grido di frustrazione e nascondendomi la faccia dentro le mani. Chissà se evitare di vedere il mio nemico lo farà sparire magicamente.

-Ma non mi stai nemmeno ascoltando- mi risveglia con tono accusatorio aguzzando gli occhi in una smorfia. Ve la immaginate un pandino come Nyv parlare in maniera dura a qualcuno? Beh, faccio anche questo tipo di miracoli.

-Non me lo ricorderei comunque- mi fiondo in piedi nel tentativo di raggiungere la mia salvezza, sì, proprio loro, le mie sigarette. Ma prima che possa farlo mi sfugge il pacchetto da sotto il naso, afferrato da Gaia che mi osserva con i suoi grandi occhiali neri e quella coda alternativa, tenuta magicamente in alto da una biro raccattata.

-Dammelo- dico freddamente con mano aperta davanti a lei in attesa di riavere ciò che mi appartiene.

-Studia- e nasconde il mio pacchetto, semivuoto, nientemeno che dentro la sua felpa e mi osserva con sopracciglio alzato e soddisfatto. Malefica. Maledettamente malefica.

-Gaia muoviti- insisto frustrata. Non specifico per quale motivo.

-Prima studi-

-L'ho fatto finora-

-Hai finito il capitolo?-

-Certo- mento spudoratamente rimpicciolendo gli occhi. Imbecille, non ci cascherà mai.

-Ah sì? Allora me lo ripeti così evito di leggerlo da me?- mi sfida consapevole che in realtà non abbia mai concluso quelle pagine.

-No. Leggitelo da sola-

-Martinaa-

-Cosa?- dico seccata e spazientita.

-Non fare la Zeno Cosini della situazione. Non riavrai mai il tuo pacchetto di questo passo-

-Eddai muoviti- il mio tesoro è ben nascosto sotto quel maglione e devo far richiamo a ogni mio briciolo di forza per evitare qualsiasi pensiero su quanto un'inutile scatola sia più fortunata di me in questo momento.