capitolo 18

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•gli occhi che rincorrono•

Gaia povs

G: si è vero sono andata a Savona,ma qualcosa è andato nel verso opposto a ciò che pensavo

M: mi puoi spiegare? Non sto capendo una ceppa

G: appena arriviamo a casa ti spiego promesso.

E nel frattempo i miei occhi riportano nella mente ricordi indelebili,un viso si delinea sempre di più capendo che era quello di Jacopo.
Lui è stato un amico,un fratello,un fidanzato per me,tutto.
Nonostante non l'abbia mai ammesso,nemmeno a me stessa,ma come si dice? Non si può mentire a se stessi o convincersi di cose alla quale nemmeno io credevo mentre pronunciavo.
Mi faceva male vederlo con Greta,eppure era meglio così,Daniele aveva ragione.
Mi aveva dato il suo cuore e in cambio io l'ho tradito se dei baci si possono definire tradimento io l'ho fatto.
Mi sono sentita una merda per mesi,fino a quando ho cercato di cancellare il passato perché seppur sono cose successe mesi fa per poterle dimenticare devo lasciarle alle spalle.
Se quello che vi state chiedendo è "dov'è finito Daniele?" La risposta è semplice...da quel giorno non mi ha più perdonata,ed io ho lasciato perdere,ogni tanto ci sentiamo e le chiedo spesso come sta,sembra aver superato la ferita che le ho procurato.

Siamo arrivate a casa e spiego a Martina nei minimi dettagli,o quasi,cosa è davvero accaduto a Savona.

M: oh mio diooo! ma nchesenso? Ma davvero? Non mi dire che avete anche

G: frena! NO...se non fossimo stati interrotti non so cosa sarebbe mai potuto succedere ma ringrazio Greta per aver acceso la luce.
Altrimenti,anzi, sicuramente sarebbe successo.

M: sei il buio ti farà paura avrò le luci acceseee ACCESE PER TEEE...

G: Ti sembra il momento per ridere su una cosa così delicata?

M: cerca di ironizzare un po' suuu. Alla fine la mia song ci sta per quello che vi è successo zia.

G: si in effetti ci calza a pennello

M: ecco vedi! Se il buio ti farà paura Greta accenderà le luci per teee

Una risata mi contagia il volto,e finalmente riesco a scordare l'incontro spiacevole avuto oggi.

La sera cala in fretta e Martina non ha voglia di andare a Como,così decidiamo di andare in una discoteca qui vicino per ballare e svagarci.

Opto per un trucco semplice,Eyeliner, fondotinta,mascara,un po' di illuminante e un rossetto color carne.
Per l'abbigliamento ho scelto un semplice vestito nero che scende dritto sulle cosce che ha un taglio sul seno.
E ovviamente non possono mancare i miei anfibi neri.
Marti come al suo solito ha scelto un jeans nero,una maglia di tulle abbastanza aderente e trasparente.
Per una volta forse una delle poche la vedo con i capelli sciolti

G: che gnocca che sei oh

M: grazie bb, modestamente hai ragione

Pavoneggia il mio complimento  muovendosi a ritmo di musica davanti lo specchio

G: non siamo ancora in disco

M: fa niente,ho voglia di ballare già da ora

G: oh madre,andiamo va

Siamo arrivate,ordiniamo subito due cocktail per iniziare.

È pieno di gente e non riusciamo ad ascoltare la voce dell'altra, così ci arrendiamo e scendiamo in pista.
Io mi muovo a tempo insieme alla musica,Martina sembra un palo che ondeggia completamente fuori tempo.
Urla che non è capace ma io cerco di spiegarli i movimenti,invano.

тυ ηση мι вαsтι мαι (∂σ yσυ lσνє мє?)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora