Capitolo 7 - Pasta alle verdure

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Ci ho messo una quasi due settimane a farmi venire in mente un'idea a cui non avrebbe potuto dire di no.
Ho valutato tutte le variabili ed esaminato tutti gli scenari.

Confesso che nemmeno per una manovra di bilancio mi sono scervellato così, ma credo di aver trovato una soluzione impossibile da smontare, anche da una donna particolare e sfuggente come Anna.

Ci siamo scambiati decine di messaggi in questi ultimi giorni e credo di aver dato fondo al residuo di cretineria da adolescente in fase di innamoramento che ancora conservavo in me.

L’ho martellata senza pietà, proponendole di tutto: da una colazione alla caffetteria di Palazzo Chigi ad un aperitivo, da un picnic sulla spiaggia, a una visita ad una galleria d'arte moderna.
Ho seriamente valutato se proporle anche un cinema, per passarle furtivamente un braccio sulla spalla, come si faceva millenni fa, ma l’ultimo briciolo di dignità che mi rimane me lo ha impedito.

Ad ogni buon conto la sua risposta ad ogni mio invito è sempre stata un insindacabile no: per rifiutare si è trincerata dietro la sua presunta goffaggine, o al fatto che non avesse un vestito adatto da indossare o che non capisse gli autori contemporanei.

Quello che sto per proporle è l'ultima spiaggia, dopodiché non potrò fare altro che appostarmi sotto casa sua ed attenderla, con un mazzo di fiori in mano e la mano sul cuore sperando che sia pietosa quanto basta da non dare al Presidente del Consiglio un imbarazzante due di picche davanti a tutta la via.

Spero di non dover arrivare a tanto ma sono comunque disposto a correre il rischio: da troppo tempo non mi sento così attratto da una donna per non tentare il tutto per tutto.

Non c’è stata sera, da quel dopocena sul suo divano, che non mi sia addormentato pensando al suo viso, al punto esatto di opale traslucido della sua pelle, a quanto avrei desiderato poter assaggiare il sapore delle sue labbra.

Non so spiegarmene il motivo ma in quelle poche ore in sua compagnia mi sono sentito vivo come da tempo non mi succedeva e non voglio ritornare al grigiore della mia esistenza senza provare a rivivere quella sensazione di euforia che rende il cuore leggero e che ero convinto di non meritarmi più.

Guardo l'orologio e sbuffo, afferrando il cellulare.
Devo scriverle ora, prima che cominci l'ennesima riunione fiume con i capigruppo, o non farò in tempo ad organizzarmi.

“Adesso o mai più, Giusé” penso “non può essere peggio che convincere Teresa May a giocare a biliardo! Coraggio!”

Comincio a scrivere, con  la segreta convinzione che blandire la May sia stata una passeggiata in confronto ma non mi perdo d'animo:

Ho l'idea del secolo, quella che non potrai rifiutare."

"Serata Puglia. Alle 20. Da te."

"Andata?"

Resto a fissare lo schermo col cuore in gola, e quando la vedo online trattengo anche il fiato. Mi farà morire d'infarto, questa donna.

“Tu non molli mai vero, Presidente?”

Sorrido, come un idiota, allo schermo dell’iPhone.

Mai…pensavo l’avessi capito”

Passano alcuni minuti, che per la mia personale concezione del tempo, in questo frangente, sono simili ad interminabili ere geologiche, prima che mi risponda.

Allora non ho alternative che arrendermi…”

“Alle 20. Ti aspettiamo”

Mi trattengo a stento dall'urlare di gioia e mi sbrigo a risponderle, prima che cambi idea.

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