Quando, imboccando la via che conduce a casa sua, la vedo davanti al cancellino d'ingresso, con a fianco un trolley bianco e i capelli raccolti mi ritrovo in contemporanea a sospirare di sollievo e con un gran batticuore: sollievo perché ho temuto che nelle poche ore in cui ho dovuto lasciarla le sue paure avessero di nuovo preso il soppravvento e batticuore perché, vista da qui, con quei jeans, quella t-shirt verde acqua e quelle scarpe da ginnastica sembra una ragazzina e mi rendo conto che ogni minuto che passa sono sempre più innamorato di lei. Perdutamente, follemente innamorato, anche se ancora non posso dirglielo.
Accosto, scendo per aiutarla a caricare la valigia e le dò un bacio "Come sei bella" le sorrido. Lei si schermisce, e le guance le si colorano di rosa. "Anche tu stai bene" risponde "sembri molto meno stanco di ieri"
È vero, benché abbia dormito poco, meno di due ore, abbracciato a lei sul suo tappeto, malamente appoggiato ai cuscini del divano, malgrado abbia buttato giù dal letto i miei collaboratori all'alba per obbligarli a stravolgere la mia agenda e abbia subito i loro malumori, malgrado abbia nel baule una tale quantità di lavoro da fare paura al demonio in persona, mi sento riposato e pieno di energia. E immensamente felice.
Il viaggio è già di per sé una piccola vacanza, con la radio che suona in sottofondo, il paesaggio che muta fuori dal finestrino chilometro dopo chilometro e la voce di Anna che ride e chiacchiera e canta, e le sue dita sulle mie e le mie intrecciate alle sue ogni volta che si può, perché non possiamo evitare di sfiorarci, è un bisogno che sovrasta ogni altro.
Non ho mai fatto un viaggio così, in compagnia di una donna con cui adoro parlare, ridere, fare l'amore, con cui è meraviglioso anche rimanere in silenzio e godersi la consapevolezza che per due brevissimi, interminabili giorni saremo solo l'uno dell'altra. Mai, nemmeno a vent'anni ho viaggiato col cuore così colmo d'amore, il corpo così desideroso di godere e l'anima così bisognosa di volare, e di congiungersi a un'altra e sollevarla nel suo stesso volo. Ho viaggiato e desiderato e amato ma mai con questa intensità. Mai mi sono sentito così affamato e grato e...nuovo. Glielo dico, e rido, immaginando quanto mi troverà ridicolo e sciocco a sentirmi dire che mi sento nuovo a 56 anni suonati. Cerco i suoi occhi ma devo distoglierne subito lo sguardo o nella loro profondità rischierei di affogare. Non ride, non mi prende in giro. "Anche io non ho mai fatto un viaggio così" sorride "e anche io mi sento una persona nuova: non sono mai stata con nessuno ciò che sono con te"
Con una mano afferro le sue dita e me le porto alle labbra. Non parliamo, per lunghi, lunghissimi minuti. Non con le parole, quantomeno.
La casa è profumata di sole e oleandri, i custodi sono stati solerti a rispondere alle mie richieste, benché anche per loro siano arrivate all'alba. Devono averla arieggiata a lungo e resa così, accogliente, calda di luce che entra dalle finestre aperte e pronta a essere vissuta. Anche la piscina che si riesce ad intravedere poco oltre la veranda, è in perfette condizioni così come tutto l'arredamento da esterno, e il giardino, curatissimo. Non ci ho mai trascorso un giorno ma, inspiegabilmente, con Anna al mio fianco che illumina ogni cosa col suo bel sorriso, mi sento a casa.
La raggiungo, appoggiata al davanzale oltre a cui osserva il paesaggio, e le cingo la vita. "Ti piace qui?" Lei abbandona la testa sulla mia spalla, allaccia le mani alle mie e cerca la mia guancia per depositarci un bacio. "È meraviglioso" risponde. Ogni cosa sorride in lei: le labbra, gli occhi, il corpo che si abbandona al mio con tanta naturalezza da spezzarmi il fiato. "Davvero non ci hai mai vissuto? " mi domanda "è tutto così curato, così perfetto per..." Le impedisco di continuare con un bacio lungo e bagnato, quello che aspetto di darle da stamattina, che mi riporti il sapore della parte profonda della sua bocca, quello che solo io ora conosco. Non voglio parlare di che vita sognavo, quando ho acquistato questa casa, non voglio vivere un solo momento nel passato, voglio vivere solo lei, lei e ciò che provo ora, niente altro.
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CIÒ CHE CONTA DAVVERO
FanfictionLa nostra vita è fatta di momenti. Alcuni ci scorrono addosso senza lasciare tracce, altri invece sono destinati ad essere il punto di partenza di eventi che non saremo in grado di controllare e rimangono impressi nella nostra mente e nel nostro cuo...