Capito 6 - "Il problema non è il problema..."

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Fuori, sulla strada, un cane abbaia inferocito e la richiama prepotente alla realtà.
La finestra è rimasta accostata e adesso entra una bava di freddo.

Forse è stato il troppo whisky, o le troppe emozioni, non saprebbe dirlo.
Di sicuro sa che è stato un attimo di follia, un ruggire segreto del sangue che le ha fatto desiderare l'inimmaginabile.
Ma è stato solo un momento, un istante in cui ogni controllo è venuto meno.

Un attimo che ora è passato anche se preferisce girarsi e appoggiare i piedi a terra, prima di rispondere "Devo deluderla," dice scrollando la testa "il mio stato è una cosa decisamente meno romantica".

Rabbrividisce e richiude la zip della maglia fin sotto il mento, poi posa il bicchiere sul tavolino, vicino a quello di lui.

Giuseppe prende atto di quel cambiamento improvviso e sorride, ben consapevole dell'imbarazzo di lei: ha sentito quella vibrazione che per tutta la sera è corsa tra loro farsi incredibilmente più intensa e per pochi secondi gli è parso di leggere qualcosa di molto simile alla voglia di lasciarsi andare, negli occhi di Anna, ma la razionalità deve aver preso il sopravvento.
E malgrado gli dispiaccia, perché il desiderio di averla tra le braccia lo ha sfiorato più di una volta in quelle ore, deve ammettere che da una donna come lei si aspettava esattamente quella reazione.
Si alza in piedi anche lui e prova a spezzare la tensione "Devo scoprirlo da solo, mi pare di capire..." mormora muovendo alcuni passi per raggiungere la giacca e recuperare il telefono; lo accende e muove veloce le dita sullo schermo, fino a quando non visualizza foto di Anna.

"Il problema non è il problema. Il problema è il tuo atteggiamento rispetto al problema."

La guarda interrogativo, e prova ad interpretare il sorriso enigmatico di lei, mentre si infila la giacca.
"Non credo di averlo mai sentito, anche se è un punto di vista davvero interessante. L'autore è contemporaneo?"

Anna sorride e recupera l'impermeabile, che lui sta cercando con lo sguardo. "Molto contemporaneo, Presidente... "

Lo osserva terminare di vestirsi, le braccia conserte serrate forte sul seno, e ancora una volta ne ammira l'eleganza e la fluidità dei movimenti.
Poi scrolla la testa e fa un passo indietro, quasi timorosa di ricadere in quello strano sortilegio che la sua vicinanza sembra innescare.

"Le lascio il piacere di scoprire di chi si tratta..." risponde con una strizzatina d'occhi al suo sguardo sempre più perplesso. "sono sicura che rimarrà sorpreso!"

Lui intanto, riposto il cellulare si è abbottonato l'impermeabile e ora scruta l'orologio da polso.


"Mi piacerebbe disquisirne con lei ma è molto tardi e domattina devo svegliarmi presto." dice mentre si avvia "ma le garantisco che mi documenterò: sono davvero incuriosito!"

Sono davanti alla porta, ora, e lui indugia ancora un attimo sul suo viso, come se cercasse le parole giuste da dire.
"Sono stato benissimo" mormora "e spero con tutto il cuore di poter ricambiare la sua ospitalità...magari mi farà l'onore di venire a cena da me, una di queste sere?"

Anna sbarra gli occhi, la bocca a mimare una smorfia di terrore. "Io???" la smorfia diventa un ampio sorriso "A Palazzo Chigi???" scuote la testa, i riccioli come piccole colate d'oro vecchio sulle guance.
"Potrei combinare disastri inimmaginabili...ne andrebbe della sicurezza nazionale! Meglio non correre rischi mi creda!"

Lui raccoglie il suo sorriso ma pare deluso. La guarda da sotto in su, stirando le labbra, le guance un tripudio di fossette.
"Non c'è nulla che posso fare per farle cambiare idea?"
Anna si fa più seria, e anche se resistere a quegli occhi e quel viso non è facile, resta salda nel suo proposito.
"Direi di no, Presidente. La ringrazio molto ma preferisco così."
Lui sospira, china il capo ed allarga le braccia, come a voler simulare una dolorosa sconfitta, con le movenze di un attore consumato.

Ma non si arrende, e torna alla carica mentre già ha una mano sulla maniglia.
"Allora mi permetto di farle un'altra richiesta" fa una piccola pausa ad effetto, poi continua "se proprio non vuole accettare il mio invito a cena...potrebbe accettare la proposta di darci del tu?"
Anna è nuovamente spiazzata ma stavolta non riesce a trovare motivazioni per opporsi. Acconsente e il sorriso di lui diventa smagliante.

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