Sollevò quel piccolissimo bicchiere di vetro all'altezza dello sguardo, provando poi ad avvicinarlo a sé per poter scrutare con maggiore attenzione il lento ma instancabile movimento del liquido al suo interno. Sorrise dolcemente Jieun, le guance leggermente rosse, sorprendendosi di come le fossero bastati un paio di bicchieri di quel fluido della stessa trasparenza dell'acqua per allentare i suoi muscoli tesi e calmare così le sue preoccupazioni, allontanando dalla sua mente - seppur momentaneamente - tutti quegli oscuri pensieri che le avevano tenuto compagnia durante l'intera giornata.Portò poi quel tozzo bicchiere di vetro alle labbra, lasciando che l'acre odore di alcool si perpetrasse tra le sue narici prima di inghiottire tutto d'un fiato quel liquido incolore, senza lasciare adito ad alcun tipo di ripensamento. Solo una volta dopo aver appoggiato il piccolo calice nuovamente vuoto al bancone con un tonfo sordo e acuto, Jieun avvertì il suo stomaco bruciare intensamente, chiedendole probabilmente tregua. Si rese così presto conto che forse arrivare lì senza nemmeno aver cenato non era stata proprio la più brillante delle idee. Nonostante quella pesante fitta allo stomaco però, il suo cervello decise comunque di catalogare quella sensazione come "piacevole", il che le permise di sentirsi meno in colpa quando scelse di rivivere da capo quella esperienza al limite dell'afrodisiaco, tornando quindi a riempire quella piccola coppa con del nuovo liquido trasparente.
— Ti è sempre piaciuto bere bene, ma non credevo bastassero così pochi sorsi per metterti al tappeto, —
Le ci volle ben più di un semplice istante per capire che quella voce fin troppo conosciuta che aveva percepito arrivare alle proprie orecchie non era solo un vibrante eco nella sua testa, ma sembrava provenire piuttosto da un ragazzo in carne ed ossa che - proprio in quel momento - Jieun vide prendere posto accanto a lei davanti a quell'elegante bancone.
— Da quando ti interessa come occupo il mio tempo libero, Jeon? — domandò con sarcasmo lei non degnandolo nemmeno di uno sguardo, preferendo invece dedicare ancora una volta tutte le proprie attenzioni verso il liquido trasparente che osservò incantata tornare a fluttuare all'interno del suo bicchiere nuovamente pieno.
— Perchè sei qui? — avanzò quindi la sua domanda il ragazzo, per nulla intimidito dal quel tono di voce leggermente scocciato, facendo poi cenno al barista di servirgli un bicchiere del suo "solito".
— Potrei chiederti la stessa cosa, — gli rispose schietta lei, prima di trascinare nuovamente alla labbra il suo bicchiere di costosissimo soju, — Una condanna per stalking può arrivare fino a tre anni di reclusione lo sai vero? — aggiunse poco dopo, facendo sparire nuovamente all'interno del suo stomaco tutto il contenuto di quel liquido amaro e portandosi poi una mano alla bocca per pulire le proprie labbra dall'acre sapore di quell'alcolico appiccicoso, con l'unico effetto di scatenare nel suo interlocutore una risata leggera e divertita.
— Ho acquisito il White Wall da due anni, ma tu vieni sempre qui quando vuoi disperatamente dimenticare qualcosa, —
— Già, per esempio tendo a scordarmi del fatto che anche questo locale ti appartenga ormai, — ammise lei a quel punto, tirando un sospiro più forte di quanto avrebbe voluto. Sorrise mesta quando, allontanando quel bicchiere trasparente da sé, si ritrovò a riflettere sul fatto che persino il locale dove aveva incontrato Taehyung per la prima volta ora portasse con sè il nome ed il ricordo di Jeon Jungkook, come se quest'ultimo continuasse a tornare nella vita di Jieun, anche quando era stato lui stesso ad ordinarle di uscire dalla sua.
— Allora, come mai sei qui? —
Solo messa nuovamente di fronte a quella insolita richiesta di spiegazioni, la giovane detective si prese la briga di rivolgere il proprio sguardo verso il ragazzo che proprio in quel momento, accanto a lei, stava sorseggiando con estrema calma il suo bicchiere di amaro. I capelli color cenere leggermente più lunghi di come lei li ricordasse erano coperti da un cappellino del colore del suo intero outfit. Nero come l'inchiostro che gli ricopriva il braccio destro. Nero, proprio come quegli occhi che ora si erano specchiati nei suoi, decisamente più chiari, cogliendola di sorpresa.
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BLACK INK [BTS]
Fanfiction«Volevo davvero riuscire ad odiarti per aver pensato a cosa fosse meglio per me quando eri tu il meglio per me» © bridgetvonblanche