parte 3 (prosa)

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Non sapevo se essere felice o triste che mio padre se ne fosse andato, forse lo ero entrambe: felice perché sarebbe finito tutto il male, sia mio che di mia madre, ma triste perché io l’idea di avere un padre la volevo.
  Allora per me cominciò un periodo forse peggiore di quello appena finito, perché quest’ultimo aveva lasciato una traccia indelebile che avrei sentito anche a distanza di decenni.
  Forse il presente era migliorato ma io avevo ancora gli incubi e mi tremavano le mani quando dovevo parlare in pubblico. Forse il presente era migliorato, ma io mica riuscivo a togliermi il passato di dosso e dormire la notte senza mio fratello. Gli anni passavano e il passato mi stava facendo crescere, mi rendeva fragile, sensibile. Era lui che creava la persona che sarei diventata ed era difficile accettare che sarei dovuta dipendere da qualcosa che non c’era più.

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