Da piccola ho visto il filo rosso
che teneva insieme i miei genitori
spezzarsi,
mentre io ero occupata
a giocare con le bambole.
Ho visto gli occhi di mia madre spegnersi
in un abbraccio,
e il sorriso di mio padre diventare oscuro, crudele.
Ho visto mio fratello farmi da papà,
mentre il mio chissà dov’era,
e mentre la mamma chissà quanto lavorava
per quel astuccio colorato
che tanto volevo.
Chissà quante lacrime avrei perso
se allora avessi capito cosa stesse succedendo,
se avessi capito che forse il mio futuro
dipendeva da quell’istante lì.
Magari avrei cercato di cambiare un po’ le cose:
avrei cercato di togliere il bicchiere
dalla bocca di mio padre,
che aveva ormai la ragione ubriaca,
e avrei cercato di togliere più parole
dalla bocca di mia madre,
e darle più pace: che non ce la faceva più.
Forse avrei potuto cancellare i pugni,
le urla,
i vetri rotti e il sangue tra le schegge,
i lividi di mia madre
nascosti sotto qualche maglione malandato;
avrei dato a mio padre gli schiaffi che dava a mia madre,
e gli avrei detto “guarda quanto fa male!”
ma non avrebbe capito che io intendevo il cuore.
Avrei aggiustato il carattere di mio padre
e il comportamento di mia madre:
magari avrei ricucito il filo
che una volta li teneva insieme,
perché le cose rotte
vanno anche aggiustate
invece di essere buttate.
Magari la vita che ho oggi
l’avrei solo immaginata
e avrei avuto la vita che ora immagino.
Magari se avessi fatto qualcosa
ora saprei com’è avere entrambi i genitori,
ora saprei com’è un padre protettivo
che non ti fa uscire con nessuno
perché sei la sua principessa.
Magari un giorno tornando da scuola
avrei detto “ciao mamma, ciao papà”
invece di “ciao mamma”
e magari avremo fatto insieme una cena di famiglia,
invece della solita cena nella mia stanza
da sola,
perché la mamma lavorava.
Magari un giorno avrei riso e li avrei presi in giro,
invece di sentirmi in colpa
se ora prendo in giro mamma, che se la prende.
Mi dico che vivere con un genitore solo,
e compilare solo una parte delle autorizzazioni scolastiche,
perché l’altra parte chissà dov’è,
è una cosa che se vedi pensi sia normale ormai,
al giorno d’oggi,
ma se le vivi,
se ti brucia sulla pelle appena ti addormenti
e appena ti svegli,
dici che neanche in un lontano futuro
ci dovrebbe essere.
Perché vivere con un genitore solo
è come avere un solo polmone,
un solo occhio, un solo orecchio:
vivi comunque
ma ti manca sempre qualcosa,
che se avessi avuto
saresti stato più completo.
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Tra le stelle
General FictionSTORIA COMPLETA La protagonista vive tutto tranne che una vita normale. Tra una situazione familiare a pezzi, gli amici falsi e il fratello, pezzo di lei, che decide di andarsene appena può da quell'inferno, l'amore è l'unica cosa che la tiene a gal...