La prima volta che siamo usciti
mi hai detto che avevo il sorriso
tipo il mare, tipo il sole,
tipo il mare e il sole insieme.
Mi guardavi dalla testa ai piedi
e dicevi “perché sei così piccola,
ma così bella?”.
Dicevi che avevo occhi pieni di luce,
luce che forse veniva da troppo buio,
da troppa pioggia, da troppi temporali,
ma che con te attorno brillavano,
che anche il sole
mi guardava male.
Mi dicevi che le mie mani,
minute e delicate,
forse hanno asciugato troppe lacrime,
hanno stretto troppo i pugni
quando la rabbia saliva alla testa
ed io la perdevo.
Forse anche le mie gambe
hanno fatto troppa strada
per chi per me non faceva nemmeno un passo.
Mi toccavi la guancia e dicevi
che lì ci sono passate troppe lacrime,
che ormai dovevano essere macchiate di arcobaleno,
le mie guance.
Dicevi che col sole sorrido di più
che magari è nella luce il mio posto,
che con la pioggia sono antipatica,
nervosa, piagnucolona.
Mi conoscevi già dall’inizio tu,
ecco perché mi avevi detto
che avresti cacciato tutto il buio
dai miei occhi, per far vedere la vera luce;
che le mani le avrei dovute usare
per toccarti i capelli
e non le mie lacrime;
che le camminate dovevo farle
solo per arrivare tra le tue braccia;
che la rabbia dovevo avercela
solo nel caso in cui non sorridessi;
e che il sole mi avrebbe sempre invidiata
per la luce che avevo negli occhi.
La prima volta che siamo usciti
mi hai praticamente detto
che mi avresti salvata;
tutto ciò,
con un solo sorriso.
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Tra le stelle
General FictionSTORIA COMPLETA La protagonista vive tutto tranne che una vita normale. Tra una situazione familiare a pezzi, gli amici falsi e il fratello, pezzo di lei, che decide di andarsene appena può da quell'inferno, l'amore è l'unica cosa che la tiene a gal...