parte 18 (poesia)

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Ho imparato a valutare le persone
da quanto mi cercano
non da quanto mi mancano,
che a me la gente manca sempre
e comunque,
anche se mi ha fatto male,
anche se mi ha fatto piangere,
anche se non mi faceva dormire.
La gente,
se l'ho conosciuta bene,
mi manca sempre
dopo un po',
anche se mi ha fatto provare dolore,
se magari abbiamo litigato
e da allora non ci parliamo più,
anche se mi sono allontanata io
in silenzio,
a me manca sempre
perché a differenza loro
io qualcosa l'ho provato,
che sia stato amore o amicizia,
mentre loro
per me non provavano niente.
Ho imparato a valutare la gente
da quanto mi cerca
non da quanto mi manca,
perché a la mancanza c'è sempre,
mentre se tu non mi cerchi
nemmeno quando sai cos'ho passato,
nemmeno per dire "fanculo l'orgoglio",
nemmeno per chiedermi "ehi, tutto bene?",
quando sai cos'ho passato
e magari vuoi mostrare che ti importa.
Ho imparato a valutare la gente
da quanto mi cerca,
perché non mi ha più cercato nessuno
dopo un allontanamento,
e allora perché eravamo amici?
Perché mi strappavo pezzi del passato
per raccontarteli,
se tu dopo un po' fai finta che non esisto?
Perché c'ho messo il cuore
in quello che facevo,
se quando mi vedevano star male
non dicevano niente,
solo perché non ci sentivamo da un po'?
Perché sprecarsi con gente così?
Ecco perché ora
valuto la gente da quanto è disposta a cercarmi,
anche quando non ci dovrebbe più essere un motivo,
è allora che ti vuole veramente bene,
perché a me la gente manca sempre
mentre non mi cercano mai.

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