Capitolo tradotto da George DeValier su EFP, io l'ho solo riportato per il completamento della storia.
Capitolo 7
Feliciano era senza fiato quando si precipitò dentro la Cantina Verde, ignorando le occhiate sprezzanti del personale. Fece per entrare nella stanza sul retro ma Lovino, fermo davanti alla porta socchiusa, glielo impedì. "Dove diavolo eri, ho dovuto raccontare mentire a nonno... stavi piangendo?"
"Devo parlargli, sono arrivati gli americani." sussurrò l'altro precipitosamente.
Lovino lo guardò con aria sbalordita. "Come fai a..." Nei suoi occhi balenò un lampo di comprensione. "Eri con lui." lo accusò.
"Non gli ho detto niente, Lovino! Volevo solo vederlo e..."
"Sta' zitto, Feliciano, voglio sentire cosa dicono. Ne parliamo dopo." C'era una tacita minaccia in quelle parole. Feliciano si costrinse a restare in silenzio e ad ascoltare attraverso la porta la conversazione tra nonno Roma ed Antonio.
"Forse non è chi pensi che sia." stava dicendo Roma. "Forse è un cognome comune in Germania."
"Non è così comune." Antonio sospirò profondamente. "Non riesco a crederci. Con tutti i posti al mondo in cui i tedeschi stanno combattendo in questo momento."
"Era un tuo amico?"
"Lo era suo fratello. Ci conoscevamo da anni, volevamo addirittura andare assieme all'università in Inghilterra, noi e un nostro amico francese. Ma poi è scoppiata la guerra ed entrambi sono entrati nell'esercito. Ho cercato di seguire i loro spostamenti nel corso degli anni ma è dura, persino per me. Il francese è capitano nei servizi segreti, per cui è praticamente introvabile. E l'ultima volta che ho sentito parlare del tedesco quell'idiota s'era andato ad invischiare in qualche scandalo con un musicista austriaco ed era stato mandato in un'unità punitiva sul fronte orientale. E' probabile che sia già morto."
"E suo fratello è su quella lista."
"Esattamente. L'ultima volta che l'ho visto era solo un ragazzino silenzioso e appassionato d'aerei, ma già allora era alto e ben piantato. E' una delle persone migliori che io abbia mai conosciuto." Feliciano sorrise tristemente fra sé e sé. Quindi Antonio sapeva che i tedeschi erano esseri umani. Il fratello del suo amico gli ricordava persino Ludwig.
Roma tacque per un attimo. "Antonio, mi auguro che tu ti renda conto..."
L'altro non lo lasciò concludere. "E' un peccato ma non c'è niente da fare. So a chi va la mia lealtà."
"La tua lealtà. Devo ammetterlo, Antonio, da qualche tempo a questa parte mi chiedo se per caso non c'entri qualcosa mio nipote."
Cadde il silenzio. Feliciano spostò lo sguardo su Lovino ma l'altro stava fissando la porta con occhi vitrei e spalancati. Alla fine Antonio rispose. "Roma..."
"Non sono stupido, Antonio. E' da un bel po' che i tuoi sentimenti per Lovino sono evidenti. Troppo evidenti."
Lovino spalancò ancora di più gli occhi e si aggrappò allo stipite della porta. Feliciano si sforzò di trovare qualcosa da dire. "Lovino..."
"Zitto." bisbigliò l'altro.
"Roma" ripetè Antonio "lo sai che io non..."
"Non ho nulla contro le tue preferenze, amico mio, per quanto mi riguarda la tua vita privata è affar tuo. Ma ho l'impressione che a volte tu proprio non ci arrivi da solo per cui parlerò chiaro. E' ovvio che Lovino non ricambia i tuoi sentimenti. Devi accettarlo e lasciar perdere." Lovino chiuse le palpebre e appoggiò la fronte allo stipite. "Mi dispiace, sono andato fuori tema. E' solo che sentivo il bisogno di dirtelo."
STAI LEGGENDO
Auf Wiedersehen, Sweetheart - Traduzione Italiana
FanfictionAU. Italia, Seconda Guerra Mondiale. Feliciano è un partigiano entusiasta, anche se un po' sprovveduto. Innamorarsi di un pilota da caccia tedesco non rientrava esattamente nei suoi piani... e metterà a dura prova la sua lealtà e il suo cuore. ATTEN...