Zia Maria mi aveva fatto dormire in una camera non troppo grande e con all'interno solo: un letto, una scrivania e un piccolo cassettone di legno. Sobria, ma confortevole.
Passai una notte agitata, nella mia mente potevo ancora sentire i fischi delle bombe mentre cadevano, le esplosioni e le grida della gente.Il mattino successivo, trovai zia Maria in cucina, intenta a preparare la colazione a base di uova.
-Buongiorno zia.- salutai entrando.
-Ben svegliato Lorenzo. Hai dormito bene?-
-Non molto purtroppo. Continuavo a pensare a quello che è accaduto ieri.-
-Posso capire quello che avete provato, ma vedrai che qui starete bene. Il paese è tranquillo.-
-Lo spero. Sarebbe un peccato se andrebbe distrutto.- mi sedetti a tavola e cominciai a fare colazione insieme a lei. Poco dopo ci raggiunsero anche i miei genitori, avevano il volto sconvolto.
-Sedetevi è pronto!- Maria li incitò.
-Più tardi posso andare a fare un giro per il paese? Mi piacerebbe vederlo.-
Maria si illuminò. -Ma certo... vai pure!- poi si rivolse a Pietro. -Fratello già che sei qui. Avrei bisogno di un aiuto con gli animali.-
Pietro la guardò come se avesse detto la cosa più stupida del mondo. -Ma Maria. Io non so nulla di come si gestiscono le bestie da soma.-
-Tranquillo. Ti darò una mano io...- Maria gli appoggiò una mano sulla spalla. -Isabella... tu se vuoi potresti aiutarmi a ricamare dei centrini da portare in chiesa.-
-Volentieri Maria.- Isabella acconsenti quasi meccanicamente.Appena finita la colazione mi recai in paese, che distava solo pochi metri dalla piccola fattoria di Maria.
Raggiunsi la piazza principale del paese, con al centro una grossa fontana, dove le donne andavano a lavare i panni, la chiesa circondata da un giardino, botteghe e piccoli locali. Somigliava molto ad un villaggio delle favole.
La gente passeggiava come se la guerra fosse una realtà che non li avrebbe nemmeno sfiorati.
Avrei voluto essere spensierato come loro, ma non era così.
Feci un giro anche per le vie limitrofe al centro abitato e constatai che anche il paesaggio che lo circondava era bellissimo, con le sue pianure, boschi e piccoli laghi.
"In primavera e estate questo posto sarà sicuramente un piccolo paradiso". Lo pensavo davvero e pregai con tutto me stesso che restasse immacolato.
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Il conflitto del cuore
RomanceAnno 1943. Il giovane Lorenzo fugge da Milano con i genitori, trovando rifugio dalla zia nella cittadina di PonteVecchio. Ma la tranquillità di quel paese quasi fiabesco, viene interrotta dall'arrivo di un piccolo convoglio di soldati dell'esercito...