Una notizia sconvolgente

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Dopo che ricevetti la lettera di Viktor, passarono diversi giorni e non c'era volta che pensassi a lui, ma quel giorno fu il più infausto di tutti.
Il signor Rampinelli, un vecchio amico di mio padre, era corso da noi con una raccomandata tra le mani.
-Rampinelli.- esclamò Pietro quando si presentò sulla soglia di casa. -Cosa ci fai qui?-
-Ci sono notizie dal fronte... si tratta di tuo figlio Fabio...- cercò di riprendere fiato.
Sia Pietro che Isabella gli andarono incontro. Io rimasi accanto a Maria, sentivo le gambe che tremavano di paura. E avevo un strano sentore.
Pietro prese in mano la lettera e chiese, -come l'hai avuta?-
-L'ho trovata alla stazione di posta. Così il maestro di posta mi ha pregato di consegnarvela.-
-Pietro leggi cosa dice.- Isabella era in evidente stato di ansia e stringeva il rosario così forte che temetti potesse romperlo.
Pietro si mise a leggere la lettera e appena finì si mise a piangere.
-Padre...- gli andai incontro.
Isabella gli strappò la lettera dalle mani. -No. Il mio bambino...- si accasciò a terra, singhiozzando.
Il messaggio che ci era arrivato informava che Fabio era morto in Libia, combattendo contro gli inglesi.
Mi avvicinai a mia madre e provai a consolarla, ma sembrava che nulla potesse darle conforto.
-Quei maledetti bevitori di tè!- imprecò Maria.
Pietro, con le lacrime agli occhi, si rivolse al signor Rampinelli. -Grazie... per averci avvisato.- lo abbracciò.
-Figurati...-
-Resta per la cena... ti prego.-
-Vorrei tanto, ma devo tornare a Milano e il viaggio è lungo.-
-Va bene...-
Quando il signor Rampinelli se ne andò. Il silenzio calò sulla fattoria, mia madre si chiuse in camera a piangere in solitudine. Mentre Pietro e Maria andarono nei campi. Presi in mano la lettera che riportava la brutta notizia e la lessi più e più volte.
Ancora non potevo credere che mio fratello fosse morto. La stessa paura l'avevo anche per Viktor.

Il mattino dopo mi alzai prima che il sole sorgesse, e in quel momento mi ricordai quello che mi aveva scritto Viktor nella sua lettera. Tenni lo sguardo verso l'orizzonte e quando il sole apparve, immaginai che tra i suoi raggi ci fosse anche Fabio.
Li vedevo camminare insieme, verso di me che la guerra fosse solo il frutto della mia fantasia. Ma quando il gallo cantò, mi resi conto che ero ancora nel mondo reale.

Il conflitto del cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora