Un tuffo nel fiume

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-Oggi fa veramente caldo.- si lamentò Isabella facendosi aria con un ventaglio.
-Mia cara. Siamo in estate è normale che faccia caldo.- Maria entrò nel salotto con in mano un secchio pieno d'acqua. -Io però... ho un metodo per ingannare il caldo.- si sedette sulla poltrona e mise i piedi dentro il secchio.
-Madre. Zia. Posso avere il permesso per andare al fiume a fare una nuotata?-
-Sì. Vai pure perché no.- fu Maria a parlare al posto di Isabella.
Prima di recarmi al fiume, presi un asciugamano e anche il libro de "L'isola del tesoro".
Il fiume non era molto lontano dalla fattoria, scelsi un tratto coperto dalla vegetazione e da una parte di bosco.
Appena fui alla riva, mi spogliai restando solo con la biancheria intima addosso.
Toccai l'acqua con la punta dei piedi e quando constatai che fosse alla temperatura giusta, mi immersi. Nuotare in quelle acque fu molto gratificante, rimasi a galla con il viso rivolto verso il cielo per lungo tempo, le nuvole passavano e assumevano forme diverse a seconda della velocità del vento. In quel momento pensai a quanto fosse bello poter volare accanto ad esse o toccarle per capire se avessero la stessa consistenza dello zucchero filato.

Quando uscii dal fiume mi distesi per asciugarmi sotto i raggi del sole. E nel frattempo ne approfittai per andare avanti a leggere.
Dopo alcuni minuti....
-Non pensavo che ci fosse qualcuno...- riconobbi quella voce. Era Viktor.
Sobbalzai. E mi misi in piedi, coprendomi il corpo con la camicia. Imbarazzato.
-Vi chiedo perdono, me ne vado subito.-
-No. Resta Lorenzo...- pronunciò quella frase proprio come se fosse un ordine dato ai suoi soldati.
Mi sedetti e in quel momento il mio corpo si mise a tremare per colpa della sua presenza.
-Hai fatto il bagno?- mi chiese.
Annuii.
-In effetti fa caldo oggi.- Viktor si sedette accanto a me. Poi con gesti delicati e rapidi si tolse la giacca, ornata da un paio di medaglie. Poi passò agli stivali neri. -Che sollievo!- mosse leggermente i piedi per sgranchirli. -Ti fa nulla se resto qui?-
Feci cenno di no con la testa.
Lui si mise a ridere. Una risata piacevole e quasi coinvolgente. -Che ti prende? All'improvviso hai perso la parola?-
-No.- risposi con fretta, mescolata all'emozione crescente. Poi i miei occhi furono attratti dai suoi come se fossero dei magneti.
-Che stai leggendo di bello?-
Guardai il libro. -L'isola del tesoro....-
-Lettura interessante?-
-Abbastanza... non che avessi molta scelta...- sentivo l'emozione che stava crescendo.
-Come mai?-
-La biblioteca del paese non offre molte possibilità....- lo dissi con un certo imbarazzo, in questo modo stavo sminuendo il centro culturale di PonteVecchio.
-Capisco.- poi si alzò in piedi. Togliendosi la camicia. -Non ti dispiace se faccio un tuffo?-
"Uno come lui che chiede il permesso a un popolano qualsiasi?" Lo trovai strano, ma acconsentii.
Quando entrò in acqua rimasi senza parole per la sua splendida figura. La struttura fisica mi ricordò quella del David di Michelangelo. Era troppo bello per essere vero.
-Ci voleva proprio...- si sdraiò accanto a me. E in quel momento ebbi la forte sensazione di volerlo baciare.
Non potevo stare lì con lui.
-Perdonate.... Tenente...-
-Vai già via?-
-Sì. I miei genitori mi staranno cercando...- raccolsi le mie cose e lo lasciai lì da solo.
Sentivo il cuore che stava battendo come un martello e il respiro si era fatto irregolare.

Il conflitto del cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora