Il giorno della partenza

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I mesi erano trascorsi senza che nemmeno me ne accorgessi e settembre era arrivato in un attimo, così com'era arrivato in un attimo anche il momento della partenza di Viktor. La conferma gli era arrivata un mese fa e quando me l'aveva detto stava per mettersi a piangere.
-Cosa farò senza di te...- singhiozzai.
-Tornerò.- mi abbracciò. -Stai tranquillo.-
-Non voglio perderti....-
-Non mi perderai.- mi baciò. -Ti scriverò ogni volta che avrò l'occasione.-
-La mia vita non sarà più la stessa.- non volevo staccarmi da lui. Restare tra le sue braccia in eterno.
-Sarai più tranquillo, almeno tua zia non ti pedinerà per sapere dove vai di nascosto.- la prese sul ridere e in un certo senso aveva anche ragione.
-A che ora partirete domani mattina?-
-Per le dieci...- mi accarezzò il viso.
Non trattenni di nuovo le lacrime. -Ti amo... e promettimi che tornerai da me.-
-Quando accadrà, partiremo per l'Argentina e nessuno potrà separarci.- mi baciò.

Passai la notte più brutta della mia vita, non avevo fatto altro che piangere in continuazione. Mi ero dato una marea di colpe; sopratutto per essermi innamorato di un ufficiale nazista. Sapevo che non era una buona idea e che ci sarebbero stati dei pro e dei contro, specialmente contro.
Ma lo amavo ed ero disposto a tutto pur di difendere il mio amore per lui.
Al mattino tutto sembrava irreale, anche l'atmosfera. Guardai fuori dalla finestra e dalla campagna di era alzata una leggera nebbia.
Dopo aver fatto colazione mi recai nella piazza. I soldati erano intenti a prepararsi per la partenza, alcuni di loro caricavano i camion, altri mettevano in spalla lo zaino. Guardai in ogni direzione, cercando di scorgere Viktor. Poi alla fine lo vidi, era in compagnia del maggiore.
Volevo andare da lui, infischiandomene di quello che avrebbero potuto dire tutti quanti. Avrei preferito morire piuttosto che vivere un solo giorno senza di lui.
Entrambi si recarono verso l'automobile e vi salirono. In quel momento i nostri sguardi si incrociarono e restammo a fissarci per un tempo più lungo dell'infinito. Vederlo partire fu come se mi avessero dato una pugnalata al cuore, dovetti lasciare quel luogo per evitare che qualcuno potesse vedermi piangere.

Il conflitto del cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora