Stare tra le braccia di Viktor mi dava un'energia incredibile, come se fosse in grado di trasmettermi la sua forza. Avevo bisogno di essere forte.
-Non devi aver paura...- mi baciò la fronte.
-Lo so però...-
-Guardami...- mi prese il viso tra le mani. -Finché staremo insieme... nulla ci potrà fare del male.-
Gli sorrisi. -Ti amo Viktor...-
-Anche io...- posò le sue labbra sulle mie. -Ti va di andare di nuovo nella capanna del cacciatore?-
-Certo....-
Mi prese per mano e mentre camminavamo per la campagna, beati e assolutamente innamorati, non potei fare a meno di sorridergli. Notai con piacere che anche lui fece la stessa cosa.Appena giunti alla capanna Viktor mi strinse di nuovo a se, non potevo resistere. Volevo che fosse mio.
Senza pensarci gli sfilai la giacca e con le dita cominciai a sbottonargli la camicia. Sentivo dentro di me un'emozione quasi incontrollabile.
Viktor mi fece distendere accanto al camino, baciandomi con avidità e la sua eccitazione era tangibile. Si sdraiò su di me e in quel momento potei sentire la sua erezione sul mio ventre.
Quando rimase solo a petto nudo, restai a guadare la sua corporatura atletica per un breve istante: era perfetto.
Lui mi aiutò a spogliarmi finché rimasi completamente nudo.
-Stai tremando...- mi disse con voce dolce.
-Si. Sento freddo.-
Lui si distese accanto a me, circondandomi con le braccia.
Il calore del suo corpo era confortevole e rilassante. Riprese a baciarmi sempre più avido di possedere le mie labbra.
Lo trovai sopra di me, nudo e pronto a voler entrare dentro di me. Quasi con naturalezza piegai le gambe.
Appena mi penetrò avvertii un leggero dolore, ma scomparve via via che il mio corpo si abituava, diventando piacevole. Lo circondai con le braccia per trattenerlo dentro di me, non volevo che i nostri corpi si dividessero. In quel momento eravamo uniti, non solo nel corpo, ma anche nell'anima, due anime che sarebbero diventate una sola.
Poco tempo dopo fummo investiti dall'orgasmo, era come un fiume in piena, desideroso di travolgermi con tutto il suo amore.
Viktor si sdraiò accanto a me, abbracciandomi. Mi guardò per un istante e mi disse, -ti amo Lorenzo.-
Sorrisi e risposi che anche io lo amavo. Restammo in silenzio, e in quell'asso di tempo sentimmo soltanto le cicale notturne che cantavano.
Mi sentivo in paradiso.
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Il conflitto del cuore
RomanceAnno 1943. Il giovane Lorenzo fugge da Milano con i genitori, trovando rifugio dalla zia nella cittadina di PonteVecchio. Ma la tranquillità di quel paese quasi fiabesco, viene interrotta dall'arrivo di un piccolo convoglio di soldati dell'esercito...