_Capitolo 48_

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Yoongi's POV
Il silenzio circondava quel tavolo e nè io nè mia madre riuscivamo a guardarci negli occhi per più di tre secondi senza distogliere lo sguardo
<< allora, frequenti la scuola superiore?>> chiese bevendo il vino
<< mh sì sono al quarto anno, sono stato bocciato>> risposi
<< ho capito>> e con quello il silenzio ritornò al tavolo
<< mamma>> la chiamai e la vidi agitarsi sul posto a quel nome
<< voglio essere chiaro con te e ti chiedo di esserlo con me, perché sei tornata solo adesso? Perché non hai provato a contattarmi?>> chiesi ormai stufo di tutte quelle bugie
<< Yoongi io->> provò ad iniziare un discorso ma la bloccai
<< sai quanto siano stati brutti questi anni senza di te? Senza una figura materna al mio fianco che potesse sostenermi nonostante tutti problemi, quando te ne sei andata papà è cambiato e l'ultima volta che abbiamo parlato del suo lavoro o anche solo del tempo è stato prima che te ne andassi.
Poi si è fidanzato e ha cercato inutilmente di trasformare quella gallina in te, in mia madre cosa che non è riuscito a fare e non riuscirà mai.
Se non mi hai contattato per paura che potessi odiarti, che provassi ribrezzo nei tuoi confronti per averci anzi, per avermi abbandonato senza un perché o un come non ti preoccupare perché non riuscirei mai a farlo.
Cazzo mamma questi anni senza di te sono stati un inferno, quando avevo bisogno di parlare o di un consiglio tu non c'eri e papà lavorava sempre, ma non ho mai pensato di odiarti neanche un minimo perché capisco il perché tu l'abbia fatto>> mi bloccai a causa di un singhiozzo e ormai avevo la faccia distrutta quasi quanto la sua
La guardai negli occhi e lessi tanta nostalgia
<< mamma mi sei mancata così tanto, ti prego non abbandonarmi mai più>> e scoppiai, potevo sembrare un bambino e lo ero veramente, un bambino che piange quando ritrova la mamma persa per dieci minuti al supermarket o al parco, l'unica differenza è che ho trovato mia madre dopo nove anni
<< oh piccolo mio mi sei mancato anche tu>> mosse le braccia in segno di un abbraccio ed io non pensandoci due volte mi buttai a capofitto
<< è molto tardi, avviso io tuo padre e rimani a casa mia per un po'? 
Possiamo parlare tutta la notte, so che non basteranno dodici ore per recuperare quasi dieci anni ma farò di tutto per ritornare nella tua vita Yoongi>> sussurrò al mio orecchio
<< mamma non puoi ritornare nella mia vita>> dissi staccandomi dall'abbraccio, mi aveva preso per uno stupido o cosa?
<< Y-Yoongi->>
<< perché non te ne sei mai andata>> dissi e la vidi sorridere così tanto che mi preoccupai potesse rimanere paralizzata
<< e poi non abito più con papà, abbiamo litigato e abito a casa del mio migliore amico>>
<< ah sì? Non vedo l'ora di conoscerlo allora>>
Mi spostai per mettermi difronte a lei
<< mamma a dire il vero vorrei presentarti un'altra persona prima>> dissi
<< oh,la tua ragazza?>> chiese ed io sentii le mani iniziare a sudare
<< non proprio, il mio ragazzo>> dissi
Per mia sorpresa sorrise e mi abbracciò forte
<< sono così contenta per te Yoongi, voglio conoscerlo subito. Come si chiama?>> chiese curiosa
<< Jimin, Park Jimin ed è bellissimo, è la creatura più bella del mondo. È più piccolo ma è molto maturo>> cominciai ma venni bloccato dalla risatina di mia madre
<< ma guarda come ti luccicano gli occhi Yoongi, si vede che lo ami>> disse
<< amare? Beh ecco io non gliel'ho mai detto>> dissi imbarazzato
<< non ti preoccupare Yoongi, non sono questi i problemi della vita. E anche se non l'hai detto a parole sono certa che l'abbia capito grazie ai tuoi gesti, al tuo sguardo>> mi sorrise comprensiva
Solo quando l'immagine di Jimin mi apparse in mente mi sentii morire, avevo spento il telefono per non sentire più le numerose chiamate di mio padre ma come il coglione che sono ho dimenticato di avvisarlo
Girai lo sguardo verso l'orologio posto al centro della sala e mi sentii sbiancare peggio del tovagliolo appoggiato alla mia gamba, erano le 23:47 esattamente sei ore di ritardo.
<< merda, merda,merda>> mi alzai imprecando
<< Yoongi che succede?>> si alzò anche mia madre preoccupata
<< Jimin- io all'appuntamento ritardo>> dissi parole che di senso avevano ben poco ma non so come mia madre aveva capito e mi lanciò un paio di chiavi sorridendomi
<< ti mando il mio indirizzo, ci vediamo a casa prenderò un taxi>> mi salutò con la mano
<< non ti prometto di tornare stanotte, devo farmi perdonare>> dissi sinceramente
<< mi offrirai la colazione allora, divertiti>>
<< puoi starne certa>> urlai dall'entrata

Jimin, amore mio arrivo. Perdonami ma sono un coglione

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Eccomi tornata stronzetti, questo capitolo è stato un fottuto parto e niente ci vediamo al prossimo

 L'effetto di Kim Taehyung-KookVDove le storie prendono vita. Scoprilo ora