Capitolo 8

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ERI TUTTO VOLEVO FOSSI NIENTE
Capitolo 8
Io: Gas, che ci fanno loro qui?
-dico rimanendo pietrificata davanti a quel divano, con le lacrime che fanno a gara a chi arriva prima-
Gas: Là....
-è distrutto, non riesce a parlare.-
Io: Fammi capire, sei venuto a farci vedere che la tua troietta è incinta? Auguri e figli maschi, ora potete andare
-dico indicando la porta. Sta per aprire bocca...-
Io: Zitto! Pa... Ma come posso chiamarti papà? Non sei un padre! Sei un mostro! VATTENE!
Padre: QUESTA È CASA MIA ORMAI!!
-dice urlando-
Io: Nononono! Non hai capito un cazzo! Questa casa è della mamma!
Padre: per questo. È mia.
Io: no forse non hai capito
Gas: Là. È sua. Ora....
Io: che significa? -dico piangendo...un tuffo al cuore...-
Padre: che tua madre legalmente era ancora mia moglie. E alla sua morte una metà dei suoi beni va a me.
-sto zitta, respiro a fatica. Pietrificata davanti a tanta freddezza.-
Io: no... Ma... Gas...
-lui mi guarda, è così. La mamma è morta-
Io: NOOOOO!
-grido piangendo
Mi accascio a terra dando i pugni al pavimento disperata... Poi il fuoco della rabbia si accende dentro di me, mi alzo, prendo un vaso e lo frantumo a terra ed inizio ad urlare i peggiori insulti che Dio si possa essere inventato.-
Io: .... E tu, che stai lì seduta spaventata co quel cocomero in pancia! Sai che ti dico? Magari muori per il parto! Stronzaaaa!! E povero quel figlio che nascerá con una madre tanto puttana e un padre tanto Stronzo. Quando si suiciderà penserete a me, perchè io ve lo dico ora. Siete dei grandissimi pezzi di merda! Volete questa casa? Vuoi le ricchezze della mamma? Perfetto. Prendi tutto. Ma la cosa più importante che non avrai e che non hai mai avuto è L'AMORE VERO!!!! E morirai non avendolo mai provato! Morirai con tanti di quei rimorsi e sensi di colpa.... E sappi che al tuo funerale, non verrà un cazzo di nessuno. Perchè nessuno ti ama, e nessuno lo farà mai. Stronzo.
-e mentre lui ridacchia come se gli stessi raccontando delle barzellette io vado in camera mia, prendo la valigia prendo tutti i miei vestiti e li butto dentro. Uso tutte le borse le valigie che trovo finché non ripulisco la stanza e non gli lascio manco il copriletto. Gas fa lo stesso ma con più tranquillità, è talmente dispiaciuto per me che ancora non ha assimilato il fatto che mamma non ci sia più. Esco di casa sbattendo la porta e dopo un po' nel piazzale scende anche Gas, con le sue valigie.-
Gas: Là...
Io: ora non voglio parlare!
Gas: vieni con me a casa di Agus?
Io: ci vediamo domani, sta arrivando Eugenia con la macchina
-mi da un bacio sulla fronte e se ne va. Io rimango lì aspettando Euge, con tre valigie due borsoni e il piumone del letto sotto il braccio.
La mia faccia deve essere davvero devastata perchè appena arriva Euge scende dalla macchina mi guarda e mi abbraccia.
Quando siamo finalmente a casa sua mi fa poggiare tutto...-
Euge: ei.. Mi vuoi raccontare?
Io: no. Non ora.. Ma vorrei chiederti un'altra cosa
Euge: si puoi rimanere qui, quanto vuoi.
Io: grazie, davvero grazie.
-la abbraccio-
puoi dire a Peter di venire per favore?
Euge: subito
-mi sorride e va a chiamarlo.
Dopo nemmeno 20 minuti entra Peter dalla porta e corre verso di me, mi guarda mi fa una carezza e mi abbraccia. Rimaniamo abbracciati in silenzio fino alle 21...-
Euge: Amorosos vi lascio la casa, dormo da mary. Là... Per quAlsiasi cosa chiama.
-annuisco,sorride e se ne va-
Peter: hai fame amore mio?
-dice dolcemente-
Io: no
Peter: Mmh.. Eddaii
-dice facendo il labbruccio-
Io: cosa c'è?
-dico con un leggero sorriso-
Peter: pizza... E tanti baci..
-dice abbracciandomi e dandomi tanti bacini sul collo e sulle labbra-
Io: tanti tanti?
Peter: illimitati
-dopo esserci baciati a sufficienza mangiamo, guardando la tv... Poi ci rimettiamo sul divano tutti abbracciati-
Peter: vuoi parlare?
Io: forse...
Peter: io non mi muovo quindi quando vuoi, parla
-è incredibile come diventa serio, dolce e comprensivo... In fondo è lo stesso Peter che mi ha buttato nel ruscello, lo stesso che mi morde il tatuaggio dicendo che la felicità si mangia... -
Io: è morta mamma.
Peter: mi dispiace Lali -dice stringendomi e dandomi un bacio sulla fronte-
Io: non l'ho ancora assimilato, non è per questo che sto male...
Peter: e allora perchè?
Io: Mio.. Padre, se così si può chiamare... È venuto a casa nostra e ci ha praticamente buttato fuori perchè essendo legalmente marito della mamma quella casa ora è sua. Ora è tutto suo. A noi ci daranno nemmeno le sue cose... E lui non si merita questo. Non si merita nemmeno un millesimo delle cose di mamma. È venuto con quella sua puttana incinta...
Peter: chi?
Io: sua moglie... Ci si è sposato mentre era in "viaggio per lavoro" mentre stava con Mamma... Non sono mai andati d'accordo, ma mamma era troppo buona, subiva e basta... Ci fosse stata una volta che gli ha risposto!... Lui voleva solo scoparsela. E quando è rimasta incinta di Gaston lui è partito... Quando è tornato ha fatto finta di nulla... E mamma è rimasta incinta di me.. Poi sta tizia comparí e lui non si fece più vedere.. Finchè non ricomparve con questa davanti a noi e a mamma che inizió ad essere insultata ed umiliata da mio padre... Così mamma ci compró quella casa, e lei rimase lì. Ogni tanto lui andava, le chiedeva soldi e se ne riandava... Ora mamma è morta. Metà ricchezze sono sue mentre l'altra metà dobbiamo dividerla io e Gas.... Anche se lei ha un testamento preciso. Comunque conoscendolo ci lascerà giusto le sue collane....
Peter: in quanto a padre non stai messa bene neanche tu eh
Io: no... Per niente
-passiamo una serata tranquilla, abbracciati, sul divano.. E ci addormentiamo...
Ma verso le 3 mi sveglio, mi alzo, vado in bagno e guardandomi allo specchio rimango a fissarmi.... Le assomiglio... A lei, a mia madre, alla donna che a cercato di farci avere una vita magnifica, a quella donna che piangeva di nascosto, che si faceva picchiare pur di non farci capire che andava tutto male, quella donna che c'è sempre stata, e che ora non c'è più.
Il mio cervello ha assimilato il fatto. Mamma è morta, non potrò più chiamarla, sentirla, toccarla... È tutto finito.
Senza rendermene conto sono per terra, a piangere, rannicchiata e abbracciata alle mie ginocchia, con la schiena appoggiata al muro, e piango. Perchè non posso fare altro, non si può tornare indietro, e lei non c'è più.-
Peter: amore, dai...
-viene e mi abbraccia. E continuo a piangere, tra le braccia dell'unica persona che voglio in questo momento.
Quasi senza accorgermene Peter mi prende in braccio, come un padre prende sua figlia, e mi porta sul divano. Mi abbraccia e io poggio la testa sul suo petto, e piango nell'ombra che si è formata tra i nostri corpi...
Finchè le lacrime diminuiscono, e con le carezze di Peter riesco a chiudere gli occhi.
Se la mattina non sapessi che è impossibile giurerei di aver continuato a piangere anche mentre dormivo.
Sono sdraiata sul divano, mi alzo a sedere e vedo che Peter è in cucina, arriva con un vassoio con un sacco di cose buone. Non parlo, mangio e basta, mi ingozzo quanto più posso.-
Peter: Stai meglio?
-muovo la testa in modo da dire "così così". Risponde accarezzandomi la schiena e dandomi un bacio sulla fronte.
La giornata si svolge semplicemente in modo deprimente, Peter abbracciato a me, io abbracciata al mio gelato, e le lacrime sul mio viso.
Il giorno dopo mi rendo conto che non serve piangere giorno dopo giorno, lei non c'è. Non verrà a consolarmi come faceva quando ero piccola.
Così mi alzo io e preparo la colazione per me Peter e Euge.-
Peter: amore -dice sbadigliando-
Io: amore mio
-poso il vassoio sul tavolo e vado da Peter, mi ci butto sopra ed inizio a baciarlo-
Peter: stai meglio eh!
Io: mi serviva solo un giorno di sfogo..
.-dico alzandomi e andando verso il tavolo a sistemare la colazione-
Peter: che profuminoo
-dice alzandosi e venendomi ad abbracciare da dietro-
Io: ehi.... Grazie
-continua a darmi baci sul collo...-
Io: grazie davvero
Peter: non dire cavolate. Non mi devi ringraziare di niente!
-mi bacia-
Euge: Mmh.. Buongiornooo
-dice assonnata venendo verso di noi con una magliettona e i capelli scompigliati-
Peter: sei bella anche così Suarez
-dice ridendo-
Euge: stai zitto, ho sonno
Lali: ahahah... Colazione?
Euge: mi sembra ovvio.
Peter: hai saputo qualcosa?
Euge: si.. Ne ho trovati 2-3... Andate a vederli y listo ;)
Lali: cosa?
Peter: dopo ti dico
-finiamo la colazione, Eugenia si va a ributtare nel letto mentre Peter mi aiuta a mettere apposto. Quando abbiamo finito mi prende per i fianchi e mi bacia, poi mi guarda e sorride-
Peter: ho trovato degli appartamenti per tuo fratello... E per me... E volevo chiederti se... Se vuoi venire a vivire con me!
Lali: Oddio Peter!
-dico felice-
oddio! Si!
-mi arrampico e mi aggrappo al suo collo a mó di koala abbracciandolo-
Peter: ma voglio conoscere tuo fratello...
Lali: questo è un argomento molto simpatico... Perchè diciamo che lui è molto docile.. Ma con te non lo sarà .. Vedi, è che lui...non..cioè si.. Ma no. Non penso che sia felice di conoscerti ecco!
Peter: non mi interessa! Io gli ho procurato l'appartamento e voglio parlarci :)
Lali: okay..okay hai ragione. Allora andiamo.
Peter: dove?
Lali: da gas!
Euge: andate da gas?
Peter:che fai ascolti?
Euge: zitto! Là.. Ma..?
Lali: si sta da Agus e puoi venire
Euge: ahahah grazieeee!
-ci vestiamo al volo. Mi metto un semplice vestito senza spalline stretto sotto il seno e largo sotto, abbastanza corto, scarpe, mascara e basta.
Euge arriva con magliettina strascollata che finisce sotto il seno, e dei jeans, mascara, matita e basta.-
Euge: Vamos chicos!
Peter: quand'è che te ne rivai in argentina? O tornatene in Giappone và!
Euge: Gordoo! Baja el tonito conmigo eeeh!
Peter: Ahahahah ti voglio bene Chì!
-Arrivati a casa di Agus entriamo, Agus mi saluta, da una pacca a Peter e inizia a fissare Euge provandoci di brutto, mentre Gas lo controlla cerco di spiegargli la situazione.. Ma non mi ascolta, così lo porto in balcone...-
Io: Ora mi puoi ascoltare?
Gas: ti stavo ascoltando Lali!
Io: cos'ho detto?
Gas: che... Mi chiedi spiegazioni a me?
Io: appunto. Ahahh. Lui è Peter...
Pitt: piacere -si battono il pugno-
Io: è lui.
Gas: cosa?
Io: LUI -dico-
Gas: LUIII???
Io: lui! -affermo decisa-
Gas: scusa.. Quanti anni hai?
Io: gas...
Peter: sto sul 20 tranquillo!
Gas: Mmh...
Io: dovresti ringraziarlo sai?
Gas: io? Perchè?
Io: uno perchè mi rende felice, due perchè ti ha trovato un appartamento!
Gas: un appartamento??
Peter: si.. Non è grandissimo, ma è già ammobiliato..
Gas: grazie! Grazie davvero!
-gli da una pacca sulla spalla-
Benvenuto in famiglia, ma stai attento a quello che fai perchè ti spacco la faccia
-dice sorridendo-
Peter: mmh... Okay comunque ti do la via e tutto e lo vai a vedere
Gas:aspetta un attimo aspetta aspetta.... Com'è che hai detto Lali?
Lali: cosa?
Gas: lui ha?
Lali: trovato un appartamento
Gas: per chi?
Lali: per te!
Gas: per me o per me e te?
Lali: per te.
Gas: nono! Non se ne parla.
Lali: dai Gastón!
Gas: no. Vivere insieme no! Sei piccola!
Lali: non sono piccola.
Gas: si! Lo sei!
Peter: ma io sono grande
Gas: è proprio quello il problema.
Lali: come se non avessimo ancora fatto nulla
Gas: COSAA?
Lali: Gas mamma mia! Sei una suora! Io vado a vivere con Peter. Tu hai la tua casa. Ci vediamo quando ti vengo a trovare. Punto. Ciao.
-gli do un bacio prendo Peter per mano e ce ne andiamo lasciando lì Eugenia.-
Peter: non l'ha presa benissimo
Io: tranquillo. Ora andiamo a vedere l'appyyy? -dico sorridendo-
Peter: l'appy?
Io: l'appartamento!
Peter: AHAHAHAHAHHA! Piccolina mia
-prende la macchina di Euge e andiamo.
L'appartamento è davvero carino. Si entra c'è l'ingresso, una sala non grandissima ma carina, una stanza con letto matrimoniale, una singola, due bagni e una cucina.-
Peter: carino no?
Io: amore è stupendo! Una casa tutta nostraaa!
Peter: eh già❤️
-mi bacia... E essendo già nostro, nei nostri pensieri, quest'appartamento... Ci ritroviamo nudi nel letto. Ops...
Non ci sarebbero tanti problemi se non fosse che sono appena entrati altri visitatori...
Ridendo come una scema mi vesto al volo e Peter ugualmente. Facciamo in tempo...-
Peter: scusi?
Agente immobiliare: era il loro turno?
Peter: in realtà abbiamo appena avvisato che la compriamo, quindi arrivederci
Ag.imm: a.. Okay.. Ehm signori andremo in un altro posto, seguitemi...
-se ne vanno-
Lali: Ahahahah! Magari ora chiama davvero peró!
-Peter chiama l'agenzia, mi porta a casa a prendere le cose e già la sera stessa portiamo le mie cose e un po' delle sue.-
Peter: una cAsa tutta per noi
-dice baciandomi-
Lali: voglio dipingere il muro della sala peró
Peter: di che colore la vuoi?
Lali: Mmh... Viola?
Peter: viola?
Lali: si!
Peter: ma viola...
Lali: dai poi lo cambiamo!
Peter: come vuoi amore, domani compro la vernice viola. E dipingiamo noi due
-mentre mi bacia mi spinge sul divano e così ci facciamo il secondo ripassino del giorno.
Una buona inaugurazione alla nuova casa......
Ora peró, ci serve un lavoro per poterla mantenere....non sarà facile....
FINE
capitolo 8

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