Capitolo 16

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ERI TUTTO, VOLEVO FOSSI NIENTE
Capitolo 16
-pago il taxista lasciandogli 10 euro in più, mi asciugo le lacrime quanto posso e mi dirigo verso il portone. Lo specchio nell'ingresso del palazzo mi fa capire che devo prima calmarmi un attimo, così vado al bar e prendo un cappuccino con un cornetto, nonostante abbia lo stomaco chiuso.
Con calma riprendo la strada di casa, apro il portone e salgo le scale. Mi fermo davanti alla porta, faccio un respiro profondo e giro le chiavi.-
Peter: eccoti finalmente!
Io: ero dalla dottoressa....
Peter: che ti ha detto? -fa capolino dalla cucina e mi viene incontro, prendendomi per i fianchi-
Io: tutto apposto -ancora molto scossa mi levo e vado in camera mia-
Peter: che hai? -chiede seguendomi-
Io: nulla.... -rifaccio il letto a testa bassa. Dovrei stare tutto il tempo con lui a godermi le ultime ore insieme, ma non ce la faccio, mi viene da piangere solo guardandolo negli occhi....-
Peter: Lali.... Cos'hai?
Io: nulla... Davvero! -alzo il viso e accenno un sorriso, riabbasso il viso subito dopo- Forse è un po' d'ansia per stasera!
Peter: andrà tutto bene! -mi sorride abbracciandomi da dietro. Mi da un leggero bacio poi chino il capo e continuo a sistemare-
Io: a che ora dobbiamo stare li?
Peter: tra 2 ore
Io: mi faccio una doccia mi preparo e andiamo.
-Peter va via, chiudo la porta, mi siedo sul letto e mi sfilo le scarpe... Rimango 5 minuti a fissare il vuoto, poi entro in bagno. Sono devastata, rimango a guardarmi allo specchio:
Io, che avevo sempre il sorriso sulle labbra, ora sto così. Stasera realizzerò il mio sogno di cantare su un palco, con migliaia di persone a guardare me con il mio gruppo, formato dalle persone che più amo. Molto probabilmente non sarà come sempre ho desiderato, avrò paura della fine.... Dovrò partire, per sempre, lasciare tutto e tutti e partire per non so dove.... E quando sarò in quel posto? Dove andrò? Che farò? E quando nascerà mio figlio? Ho solo 17 anni.....in un posto che non conosco, con un figlio, senza nessun altro......
Mi sfilo la maglietta, i pantaloni e l'intimo lasciando tutto per terra ed entro in doccia. Inizio a piangere. Il bello della doccia è che nasconde le lacrime, l'acqua scende portandole via , e il suo rumore nasconde i singhiozzi.
Esco respirando a fondo, mi asciugo le lacrime, mi levo il trucco colato sulle mie guance e rimango in accappatoio sdraiata sul letto.-
Peter: amore -bussa alla porta poi apre lentamente- dobbiamo andare!
-annuisco. Quanto è passato? Mi vesto con un paio di pantaloncini a vita alta e un top che finisce sotto il seno nero. Metto gli stivaloni neri col taccone e preparo la borsa: trucchi, mollette, elastici, asciugamano, piastra, e tutto ciò che potrebbe servire.-
//CAMERINI\
-entro nel camerino mio e di Euge.... WoW. É grandissimo, e solo per noi!! Ci sono i nostri nomi sulla porta e delle nostre foto sul muro. Poso la robba e per un attimo mi esce un sorriso, su un divanetto ci sono due vestiti ben ripiegati...-
Euge: eccomi!
Io: Eu -dico con poco entusiasmo-
Euge: pronta? -dice facendo un saltello-
Io: si... -accenno un sorriso-
Euge: che hai Là?
Io: niente -mi volto e sfoggio il sorriso più finto che abbia mai avuto-
Euge: Mmh...
Io: i vestiti!
Euge: si!!
-apro il mio copri-vestito. WOW!
I miei sono dei pantaloncini di pelle neri lucidi a vita alta, corti sulle gambe e molto probabilmente anche sul sedere, sopra avrò un top ad una spallina fucsia pieno di pajette.
Eugenia invece ha dei pantaloncini a vita alta fucsia pajettetati con un top senza spalline con scollatura a cuore nero lucido.
Io metterò i miei soliti stivaloni neri ma con i lacci fucsia mentre lei metterà degli stivaletti fucsia con i lacci neri. Una bomba!
Iniziamo a farci i capelli: lei si piastra e lascia i suoi biondi capelli lunghi fino alle spalle sciolti; io invece dopo averli piastrati li raccolgo in una coda lasciando fuori la frangetta.
Ci trucchiamo non troppo. Io metto un filo di eye-liner con la matita fucsia dentro l'occhio e mascara in abbondanza mentre Euge mette dei brillantini che ricordano le pajette fucsia sulla palbebra e della matita nera sotto con mascara nero in grande abbondanza.
Il lavoro è finito!-
Euge: WoW! -ci guardiamo allo specchio-
Io: lavoro terminato -accenno un sorriso....Tanto impegno per poi dover lasciare tutto....-
Euge: siamo stupende!
Io: a dir poco!
Xx: WOW!
Yy: attenta che ti stupro!
Kk: Lali non sarai un po' troppo scoperta?
-sentiamo la porta aprirsi, sono i ragazzi. Nicolas va da dietro a Eugenia baciandola sul collo e Peter mi si avvicina-
Pitt: sei stupenda! -mi sorride-
Io: merito di Euge
Nicolas: no dico ma l'hai vista -fa girare eugenia su se stessa- mamma mia che effetto che mi fai! -la tira a sé e inizia a mangiargli la bocca mentre le sue mani scendono esplorando tutte le pajette dei pantaloni-
Pitt: Ei.... Ancora quel faccino?! -mi alza il viso per il mento e mi guarda-
Io: è paura
Pitt: di cosa? -mi stringe a sè-
Io: di tuo...
Pitt: di mio?
Io: no dico ... Di Suo-nare... Per lo spettacolo insomma....
Pitt: ahahah ma dai! Andrà tutto bene!
Tecnico: pronti? Tra 30 minuti entrate. Andate sulla piattaforma!
-ci avviamo sulla piattaforma che ci farà spuntare dal pavimento fino sopra al palco...-
Io: manca gas!
Pitt: vado a chiamarlo!
Io: no vado io!
-entro nel suo camerino, è su un divanetto...-
Io: dobbiamo andare sulla piattaforma
Gas: sei bellissima -dice alzandosi e avvicinandosi- ma io non me la bevo.... Cos'hai?
Io: nulla!
Gas: Lali, ti conosco meglio di quanto tu conosci te stessa....
Io: non ho... Non ho nulla...
Gas: guardami negli occhi e dimmi che non hai nulla
Io: non ho... -lo guardo, non so mentirgli, ha una faccia da cucciolo smarrito. Si preoccupa per me, se solo potessi dirglielo... Sarebbe in grado di aiutarmi, almeno lui.... Ma non posso...- Ti voglio bene! -lo abbraccio, ciancico "non lo farò per mio volere" e mi avvio verso la piattaforma, dopo 2 minuti è lì anche lui.
Ci posizioniamo, prendiamo i microfoni, uniamo le cinque mani una sopra l'altra e urliamo "1-2-3-4" e lanciamo un urlo. Sono carica, pronta per farmi ricordare nel migliore dei modi "Lali, la ragazza sorridente che cantava su quel palco".
La piattaforma inizia a salire lentamente, le note di "Vos Ya Sabes" iniziano a suonare.....
Siamo sul palco, WoW quanta gente! Tutti urlano... Noi iniziamo a cantare.
È un sogno che si avvera-
FINE
CAP 16

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