Capitolo 20

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ERI TUTTO VOLEVO FOSSI NIENTE

Capitolo 20

-La sua voce è tremante, sta piangendo.... Fa male sentirla e sapere che è tanto lontana da me... 11187 km lontana da me, accanto all'uomo che amo... Che sento singhiozzare

Euge: oh mio dio Lali! Dove diavolo sei finita? Peter sta malissimo, tutti stiamo malissimo. Tuo fratello non si fa più sentire. Ho paura che facciano tutti grandi casini! Lali dove sei? Ti vengo a prendere! Dove stai?

Io: Euge ascoltami... Non devi dire nulla a nessuno. Sono a casa tua, a Buenos Aires... Nessuno deve sapere che sono qua. Ti prego. È per il bene di tutti davvero!

Euge: il bene di cosa? Di chi? Gaston vuole uccidersi! Peter sta rompendo tutta la casa! -alza la voce per sovrastare il rumore di piatti rotti e di urla-

Io: Eugenia! Non devi dire nulla a nessuno! O non mi sentirai più! Il padre di Peter mi ha minacciato! di uccidere me e mio figlio! -sbotto piangendo-

Euge: che? Lali...

Io: Io... Volevo dirvelo ma... Non potevo. -singhiozzo- ti prego Euge. Non dire nulla a nessuno!! Quando posso ti chiamo.

Euge: Lali ma...

Io: per favore.

Euge: io... Ti voglio bene.

Io: anche io. Mi mancate.

-attacco e poso il telefono. Mi porto le mani tra i capelli e continuo a piangere finché i liquidi nel mio corpo sono del tutto esauriti.
Si è fatta sera, la mamma di Euge mi ha detto che quando la camera dell'hotel non sarà più pagata potrò andare da lei... È una persona dolcissima, e anche se mi sento come a casa mia mi mancano tremendamente tutti. Benja mi riaccompagna in hotel. Arrivo e mi stendo sul letto. Ma non faccio bei sogni....

---Sono in hotel, quando la porta si apre e degli uomini vestiti di neri entrano e mi prendono... Iniziano a insultarmi, mi portano via. Vedo Peter, che urla. Lo stanno picchiando. E davanti all'entrata lui. Il mostro. Il padre dell'uomo che amo. Il nonno del bambino che porto in grembo. Che ride, con una risata malvagia.... Urlo ma nessuno mi sente. Vorrei dire a Peter del bambino, che lo amo, che tornerò, e urlo, ma dalla mia voce non esce nessun suono. All'improvviso mi ritrovo in un luogo strano.... C'è mio fratello, su un altissimo scoglio, pronto a buttarsi, piange. Gli urlo che sono qui, ma non mi sente, corro davanti a lui, ma non mi vede. Non so come fermarlo, non mi sente, non mi vede, piange urlando il mio nome e si butta.... Vedo il suo corpo scendere velocissimo nel vuoto. Appare Peter, o meglio, il suo corpo... Coperto di sangue. Un proiettile alla tempia. Corro da lui, non respira. Inizio a urlare, ma non esce ancora alcun suono. Appare Eugenia... Sta soffocando, soffoca per tenere dentro tutto quello che sa di me. E piano piano la vedo contorcersi fino a cadere a terra. Li sto perdendo. Ad uno ad uno. Appare come una visione del futuro.... Io, ma più grande, sono su una poltrona, in silenzio, con uno sguardo perso... E mio figlio... Che cerca di parlarmi, mi accarezza il viso ma io non rispondo, non lo guardo. Lui piange, chiamandomi.... Ma dopo pochissimo scompare, e la me adulta rimane impassibile e ferma, con occhi lucidi..... Mi butto anche io dal dirupo. E sento il mio corpo estremamente leggero. Nella caduta non riesco a respirare... È un vero incubo. La mia vita è finita, e per colpa mia anche quella delle persone che amo...--

Mi sveglio urlando e guardandomi attorno. Era un sogno. Ho paura. So che mio fratello si suiciderebbe... E se pensasse che sono morta? Non posso permetterlo. Ed Euge... Le ho dato troppe notizie, e tenersele dentro sarà troppo difficile per una persona buona come lei. Mi sento in colpa. Troppo in colpa. Devo fare qualcosa.
Mi alzo, mi spoglio ed entro in doccia. Sento l'acqua addosso, come se mi levasse il peso di questo orribile sogno, rimango in doccia finchè non sono più calma, poi esco. Mi avvolgo in un asciugamano e mi guardo allo specchio.
"Dove sei Lali?"
Non c'è più nessuna Lali. Lali era la persona con un sorriso a 32 denti. La ragazza alta 1 metro e 54 che però conteneva una quantità enorme di felicità. Non so più chi sono. Sono solo una ragazza, con un bambino in grembo, in una città che non conosce, sola, in mezzo al nulla, riempita dai sensi di colpa per aver lasciato tutti....

FINE CAP 20

ERI TUTTO, VOLEVO FOSSI NIENTEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora