Capitolo 11

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ERI TUTTO, VOLEVO FOSSI NIENTE
Capitolo 11
*POV Peter*
-Guardo l'orologio, sono le 7:30. Lali sta dormendo, dopo averla calmata si è addormentata tra le mie braccia, io invece non ci sono riuscito. È da due ore che vado avanti e dietro per la casa, ogni tanto mi ritrovo quasi inconsciamente con le mani tra i capelli, piangendo.... Sono distrutto, vederla così mi fa stare malissimo. Il solo pensiero di me al suo posto mi fa capire che solo lei ha una forza così grande, il solo pensiero di potermi dimenticare del suo volto mi fa sentire così male, non capisco dove trovi tutta la forza che ha per andare avanti.
Preparo la colazione: porto il vassoio in camera da letto, quando entro lei é sdraiata, con gli occhi mezzi aperti e si asciuga le lacrime.-
Io: amore -dico con dolcezza- Buongiorno! Ti ho portato la colazione...
-rimane ferma, ignorandomi-
Io: succo di mela, cornetti e pane e nutella....
Lali: non ho fame Pela... Grazie lo stesso
-dice non muovendosi minimamente.
Poso il vassoio sul comodino e la abbraccio-
Io: amore, ehi! Non perdere la forza ora! Ti prometto che tornerà tutto come prima! Te lo prometto!
Lali: come? Come faccio a non perdere la forza!
-urla mettendosi seduta-
Lali: tu non capisci Peter! Io non vedo! Non mi ricordo della tua faccia! Non mi ricordo come sei fatto tu, come sono io, com'è mio fratello! Non so come siete fatti! Non so come sono le persone che amo!
-inizia a piangere, singhiozzando. La abbraccio di scatto, la stringo a me. Lei é mia, io sono suo, la proteggerò a costo della mia stessa vita, perché é lei il mio unico motivo di vita.-
*POV Lali*
-sono passate due settimane da quando mi sono resa conto di non ricordarmi del volto delle persone che amo. Gaston è rimasto quasi scioccato e mi chiama ogni 5 minuti per sapere come sto. Peter cerca di essere forte quando è con me, ma spesso la notte lo sento piangere... Odio che la gente che amo stia male per me, odio il fatto che si nascondino per farmi vedere che sono forti, odio il fatto che sappiano che se li vedo deboli mi lascerei andare, odio rendermi conto di stare così male.
L'unica buona notizia è che ho ripreso l'uso delle gambe e addio sedia a rotelle.
La dottoressa mi ha prescritto delle gocce strane ma ancora non si vedono miglioramenti, solo un grande mal di testa, ma dice che è normale....
Intanto il senso di colpa per non aver raccontato del bambino a Peter mi assale ogni giorno di piú, ma ho troppa paura della sua reazione e in questo momento non posso proprio stare senza di lui.... -
Peter: Amore cosa vuoi per pranzo?
Io: quello che ti pare
-dopo 5 minuti è pronto. Peter mi accompagna a tavola e mangiamo. In silenzio.... Parlo davvero poco in quest'ultimo periodo...-
Peter: voglio portarti in un posto dopo... Quindi sbrigati
-dice con voce dolce-
Io: lo sai che non voglio uscire
Peter: ti piacerà!
Io: come se potessi vederlo sto posto -dico acidamente-
Peter: preparati. -dice duramente.- sistemo qui e andiamo.
-apro l'armadio e tasto i vestiti. Ne afferro uno.... Da quello che sento dovrebbe essere un vestito che mi ha regalato Eugenia, se non ricordo male era a maniche corto stretto in vita con dei fiori e la parte della gonna bordeau. Chiedo a Peter di prendermi le Vans bordeau e me le metto. Metto il telefono in borsa, Peter mi prende la mano e mi porta in sala.-
Peter: in moto.... ?!Come quando eravamo giovani
-dice ridendo e tirandomi a sè per i fianchi-
Io: come quando ero normale.. -dico abbassando il viso-
Peter: senti Lali mi hai davvero rotto! Cerco di farti uscire, di stare con te come prima! Il cambiamento non è che adesso non vedi ma che ti disprezzi!
-ha ragione. Mi sento costantemente in colpa per quell'incidente.... Per quel bambino... E quel buco allo stomaco che mi prende ogni volta che ci penso... Quel momento in cui penso che non potrò più avere figli, che non potrò tenere un bambino tutto mio tra le braccia, che non potrò crescere la persona che cambierà la mia vita..... Mi disprezzo perchè ho ucciso una vita, perchè mi sono levata la possibilità di avere un figlio, di diventare mamma. Mi disprezzo perchè ho una persona che mi ama così tanto da sopportarmi anche in queste condizioni e non gli ho ancora detto nulla. Mi disprezzo perchè lui non merita questo. Sono uno schifo di persona....
Sono a testa bassa, mi porto le mani sul viso e le lacrime iniziano a scendere come in una fontana-
Peter: no ehi no....non volevo.... Non volevi farti piangere amore
-mi abbraccia-
Io: hai ragione Peter, tu hai ragione! Mi disprezzo e dovresti disprezzarmi anche tu!
Peter: no! Che stai dicendo? Io ti amo!
Io: io anche! Tanto.... E mi sento ancora più incolpa per questo
Peter: ma di cosa parli? -dice asciugandomi le lacrime-
Io: Io non ti merito! -dico piangendo-
Peter: smettila! Cos'è? Mi vuoi lasciare?
Io: no! No! Sei tu che vorrai lasciarmi... -mi accascio a terra-
Peter: LALI PARLA!
Io: io.... Il giorno dell'incidente avevo scoperto di essere incinta Peter -mi porto le mani al viso singhiozzando-
Peter: co...cosa? -la sua voce è bassa, strozzata-
Io: la... La dottoressa -smetto di piangere per un attimo, e a viso basso continuo- mi aveva detto che se lo perdevo.... Insomma io non avrei più avuto figli....
-silenzio-
Peter: E QUANDO PENSAVI DI DIRMELO LALI? -urla-
Io: volevo dirtelo guardandoti negli occhi.... Pensavo tornassi a vedere prima ma...
-riinizio a piangere-
Peter: quello era anche mio figlio LALI!!!! Io avevo il diritto di saperlo!!
-dice urlando. Io continuo a piangere, a terra.... Sento un botto... Suppongo che abbia dato un calcio a qualcosa-
Io: lo so! -urlo-
Peter: io...era nostro figlio Là.. -la sua voce ora è bassa, triste-
Io: io non volevo! -urlo- NON VOLEVO!! Non potrò mai più essere madre!! lo capisciii?
-rimango ferma... Piangendo... Di scatto Peter mi abbraccia. Mi stringe a sè.
Non so se mi abbia perdonato, se mi stia solo consolando per poi lasciarmi.... So solo che mi fa bene, e che vorrei non mi lasciasse più.
Quando si leva ho paura che se ne vada così dopo vari tentavi riesco ad afferrare il suo braccio.-
Peter: vieni con me -sussurra
Mi alza afferrandomi il braccio con cui avevo preso il suo, mi cinge il fianco con un braccio e mi porta fuori... Non so dove vuole portarmi. Saliamo in moto e dopo 5 minuti arriviamo. Mi aiuta a scendere e camminiamo per un po'.....-
Peter: ascolta
-e così faccio.... Uccelli, vento.... E uno scroscìo.... Acqua...-
Io: Oddio! Ma.... -mi porto le mani sul viso per l'emozione-
Peter: il nostro posto
-mi accarezza il viso, poi mi prende per i fianchi e mi tira a sé e ci baciamo, a lungo...e lentamente ci ritroviamo sul prato sdraiati... E bhé... Il nostro posto è il nostro posto... È le nostre cose le nostre cose.
Sono abbracciata sul suo petto nudo, indosso la sua maglietta che mi arriva sopra le ginocchia.... Sento gli uccelli cinguettare, felici... E felice sono anche io, perchè mi sento per la prima volta di nuovo VIVA.-
Peter: avresti dovuto dirmelo prima....
Io: lo so... Scusa
Peter: non importa, ormai è andata....
Io: Ti amo
Peter: Anche io ti amo amore
-quando apro gli occhi dopo il suo bacio succede qualcosa in cui ormai non speravo più....
Mi metto seduta e stringo il braccio di Peter-
Peter: amore che succede -mi chiede preoccupato. Non posso fare a meno di sorridere-
Io: Pela! Pela vedo a macchie! Vedo delle luci!!!!!
FINE
CAP.11

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