Capitolo XXX-Verità svelata

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«La prego di collaborare»
L'ispettrice Wilson,una donna dall'aspetto severo e il comportamento formale,sedeva davanti a me in una stanza dove l'unico colore che c'era era il rosa della sua molletta,che teneva uniti in un chignon,i suoi capelli neri.

Entrai lì dentro con le mani tremolanti che non smisero di farlo nemmeno dopo essermi seduta.
Avevo paura,paura che sbagliassi qualcosa perché stavo per dire l'ennesima bugia.

Mi era stato detto di farlo.
«Lei è la signorina Hazel Le Blanc nata il 12 giugno del 2000 a Salem giusto?»
«Giusto»
«Perfetto»
Prese dalla sua ventiquattr'ore un taccuino ed una penna per iniziare a scrivere.

«Quello che è successo a Rachel è un tragico episodio che poteva finire anche peggio. L'ho chiamata qui perché so che lei è stata l'ultima a mandarle un messaggio e vorremmo saperne di più»

Si tolse gli occhiali che le stavano cadendo sul naso e se li mise in testa portando indietro i capelli brizzolati.
«Rachel Morrison è una sua amica vero? Come vi siete conosciute?»
«Il primo giorno all'università l'ho incontrata e abbiamo subito fatto amicizia»
«Siete molto unite?»
«Si»

L'ispettrice mi guardava seria mentre continuava a scrivere appunti su un taccuino.
Deglutii un paio di volte.
«Sa se la signorina Morrison è fidanzata?»
«No,non lo è»
«Problemi in famiglia?»
«Non credo»

Appoggiò la schiena allo schienale della sedia con la mascella che si muoveva per via della gomma che masticava rumorosamente.
«Dove si trovava il 14 novembre alle ore 18:35?»
«Nel cortile dell'università»
«Era da sola?»
«No,c'era un mio amic-»
«Faccia i nomi per cortesia»

Presi un bel respiro. Troppe domande in così poco tempo.
«Ero con Hunter»
«Questo Hunter è anche un amico di Rachel o solo tuo?»
«Anche di Rachel»

«Il preside mi ha detto che le lezioni finiscono tutte alle 18:30 per le matricole. Come mai eravate ancora lì?»
«Stavamo aspettando Steve e Rachel. Lo facciamo sempre quando finiscono le lezioni. Ci aspettiamo a vicenda per poi tornare a casa»

«Perfetto»
L'ispettrice finì di scrivere gli ultimi appunti per poi togliersi gli occhi in testa e poggiarli sul tavolo, chiudere il taccuino e poggiare i gomiti sul tavolo.
«Ora passiamo ad altro»

Raddrizzai la schiena e respirai a fondo. Qualunque cosa mi chiedesse,io in gran parte dovevo mentire.
Ero preoccupata perché se si trattava di mentire per un amico,per i familiari o conoscenti,lì potevi anche chiudere un occhio e farlo.

Anche se non ero mai stata la tipa che mentiva così facilmente.
Ma se si trattava di dover mentire ad una forza dell'ordine che stava cercando di capire chi avesse fatto del male ad una mia amica, allora dovevo farlo anche meglio.

E questo perché se mi fossi fatta uscire il nome di uno dei vampiri che conoscevo,finirebbe male anche per loro.

L'ispettrice si alzò dalla sedia ed andò davanti alla macchinetta del caffè.
Poi si girò e mi fissò attentamente.
«Vuoi un caffè?»
«No,grazie»

Alzò le spalle e tornò a fare quello che avevo interrotto.
«Nella sua università sono successe un paio di cose che non hanno lasciato indifferenti gli altri. In particolare parlo della morte di una giovane umana che frequentava la sua stessa università e che è stata uccisa e trasformata da un vampiro e poi il decesso della lupa nella sua abitazione. Alcune persone dicono che si tratti della stessa persona ad aver ucciso le due ragazze e non posso fare a meno di pensare che ci sia un collegamento anche con la sua amica. Questo ragazzo in particolare ha anche dei precedenti che lo hanno visto coinvolto in altre faccende losche e non per caso ha un bracciale restrittivo di forza maggiore contente verbena in grado di mutilarlo o,in casi estremi, ucciderlo. Conosce costui?»

Nightfall blood [In Revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora