Capitolo XLII-Bugie a fin di bene

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Due mercedes nere si fermarono dinanzi a noi,parcheggiandosi in modo disordinato e alzando un polverone di polvere in aria.

Dalla macchina uscirono due uomini tra cui Garret e un altro che vidi già nella villa.
Non era particolarmente felice ma d'altronde non lo era quasi mai.
Sempre con quell'espressione professionale e seria dove se sorrideva era solo per scopi non positivi che finivano per diventare ghigni.

Guardò per un secondo i tre vampiri membri del suo clan,ignorandoli successivamente per dirigersi verso di noi.
«È lui il lupo?»
«Mi chiamo Steve comunque»
«Non mi sembra di avertelo chiesto»

Non ero sicura del fatto che Garret ci avesse aiutati o no.
L'ultima volta che lo incontrai,finii per dire la verità. Verità che a lui non poteva piacere poiché era tutto l'opposto di quello che mi ordinò di fare tempo fa.

Si degnò,infatti,di rivolgermi un veloce sguardo ma che durò poco meno di due secondi.
«Avevano una pistola. Ho raccolto questo da terra»
Stephan si avvicinò a noi con un proiettile in mano.

Garret lo prese subito e lo osservò a fondo.
«Argento. Scommetto che all'interno ci sia anche la luparia»
«Stai dicendo che i colpi erano rivolti al lupo?»
«A parer mio stanno cercando di minacciare la ragazza,facendo male o uccidendo le persone a lei cara»

«Oddio mio» passai le mani in testa asciugando anche le poche gocce di sudore che avevo sulla fronte.
Stavo iniziando ad agitarmi ma volevo non mostrarlo troppo.

«E penso che lo stiano facendo per arrivare a lei. Vogliono completare il rito e la ragazza è la figlia delle stelle più ottima che lui potesse trovare. Li terremo d'occhio ad entrambi»
«Come?» chiese Brayden facendosi spazio.

Garret sembrò pensare a qualcosa che non tardò ad annunciare.
«A Medwegya non possiamo portali. Non che io ci tenga più di tanto a far entrare nella villa una strega insieme a un lupo»

Garret mi sembrò,senza dubbio,più scortese nel confronti di noi 'estranei'.
«E che facciamo allora?»
«Chiuderemo entrambi nella mia vecchia casa in montagna. Non usciranno,non vedranno e non parleranno con nessuno se non con noi della Rosa Nera»

«Aspetta,cosa!? State scherzando vero?» Steve mi guardò per cercare anche solo una persona che gli dicesse che non era vero.
«Proprio così» disse Garret accendendosi un sigaro «e ci andrete domani»

«No! Io non mi rinchiuderò dentro una casa di estranei in chissà quale posto»
«Tu lo farai invece e la strega ti seguirà»
«Ho una vita anch'io. Ci sono le lezioni e devo fare degli esami, non posso rinchiudermi lì»

«Pensi che io lo stia facendo per te?» Garret alzò il tono della voce in modo brusco guardando Steve con occhi rossi e fiammeggianti «pensi che a me freghi qualcosa di te? Pensi che io ti stia salvando,dandoti la mia casa,perché mi stai simpatico? Non è così. Questa è una questione che riguarda l'intera popolazione soprannaturale. Quindi tu domani sera andrai in quella casa,ti chiuderai lì dentro e starai zitto fino a quando io non ti darò un nuovo ordine. Così è deciso»

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Università Midnight
11:25

Dopo l'incontro con Garret, quest'ultimo ordinò a Stephan di riportarci a casa. Brayden si offrì per farlo ma il suo capo lo bloccò per parlare con lui. Sicuramente non voleva che Brayden mi accompagnasse a casa.

A quanto pare,da come aveva detto lui successivamente, non potevamo parlarne con nessuno,tantomeno con i nostri familiari.
Se solo ci fosse sfuggito dalla bocca,avremmo pagato grossi conseguenze.

Proprio per questo ci consigliò di dire ai nostri genitori che stavamo partendo per un weekend in montagna dove non prendevano i cellulari e che chiamarci era impossibile.
Fu la prima cosa che feci non appena mi svegliai.

Nightfall blood [In Revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora