Capitolo XLVI-Confronto

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I giorni successivi non feci entrare nessuno nella mia stanza, se non infermieri e dottori.
Volevo stare sola e per questo chiesi alle infermiere di dire,a chiunque fosse arrivato in mia visita, di non farlo entrare e di dire loro che non mi sentivo molto bene.

D'altronde era anche vero.
Dopo l'incontro di Steve,piansi tutta la notte ed il giorno a seguire.

Oramai i miei occhi erano rossi tutta la giornata.
Giornate che sembravano non passare mai.
Piovve in questi due giorni e se prima la pioggia mi dava sollievo, ora provocava in me solo malinconia e tristezza.

Il mio unico pensiero andava a lui. Volevo vederlo. Volevo dire lui grazie..per tutto. Volevo dirgli tutto quello che non ero riuscita a dire fino ad adesso e se c'era anche una minima cosa da fare per salvarlo,io l'avrei fatta anche se si dovesse trattare di attraversare gli inferi da sola o peggio ancora, affrontare i miei genitori.

Non avevo paura di farlo. Sebbene fossero i miei genitori, provavo solo fastidio nei loro confronti e del fatto che avevano denunciato una persona senza nemmeno sapere la verità.

Perché era così che funzionava. A loro non importava se Brayden fosse bravo o meno..era pur sempre un vampiro.
Decisi di affrontarli una volta per tutte e lo avrei fatto proprio stasera, non appena mi dimettevano dall'ospedale.

L'orologio segnava le cinque e vento del pomeriggio anche se dal tetro cielo sembravano le otto di sera.
Continuai a messaggiare con Steve che mi disse che si era tolto il gesso e aveva messo il tutore che era meno fastidioso di quell'ammasso di gesso.

Andai anche a far visita a Rachel e non potei non trattenere le lacrime.
Con tutto lo stress, gli ultimi avvenimenti accaduti, l'ansia ecc., piangere con la mia migliore amica mi sembrava l'unica cosa giusta da fare.

Lei,come sempre, era ferma e immobile su quel lettino bianco con un paio di macchinari che erano collegati al suo corpo per tenerla in vita.

Sentii bussare alla porta e l'infermiera entrò dicendomi che tra un paio di minuti sarebbe venuto il dottore per farmi visita e poi,successivamente, se la visita fosse andata bene, potevo tornare a casa.

È così fu.
Dopo nemmeno due minuti,il dottore in divisa bianca e una cartellina in mano, entrò nella mia stanza chiudendo la porta dietro di lui.
Si fermò davanti a me,proprio ai piedi del lettino e lesse per un secondo la mia cartella clinica.

«Spero che oggi si senta bene Hazel»
Annuii semplicemente. Volevo uscire da lì.
«Il morso come va? Se lo tocchi ti fa male ancora?»
«No»
«Sposta i capelli per favore, che controllo»

Spostai i capelli di lato e il dottore iniziò a palpeggiare il collo dove ero stata morsa.

«Non mi sembra ti faccia male, anzi si è anche sgonfiato. La flebo che ti abbiamo dato era a base di echinacea e so che voi streghe,molto spesso,usate questa pianta per infezioni batteriche o quant'altro ma,questa volta, si trattava di un'infezione abbastanza violenta sul corpo delle streghe e abbiamo dovuto aggiungere un pizzico di acqua di frassino, sopratutto se all'interno delle sue vene scorresse il sangue di un vampiro»

«Nelle mie vene scorre s-»
«Non si preoccupi signorina Le Blanc,non diventerà un vampiro ma naturalmente deve stare attenta lo stesso»

«Perché?»
«Beh dalle analisi fatte abbiamo trovato una piccola quantità di veleno che è andato via con le flebo ma il sangue del vampiro no. Questo significa che ci vorrà un mese prima che il suo corpo lo elimini del tutto. Lei sa bene come funziona la metamorfosi si?»

Nightfall blood [In Revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora