Capitolo XXII-Medwegya

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Medwegya: il cartello di benvenuto era di un grigio antico, a tratti rovinato, attorniato da edere che scendevano da ambi i lati.
Nonostante avessi appena superato il confine, l'ansia iniziò a prevalere.
In quel luogo anche gli alberi erano addirittura diversi e avevano strane forme,talmente strane che mi dava l'impressione che fossero delle tenebre creature capaci di muoversi e mangiarmi da un momento all'altro.

In realtà erano semplici alberi,in particolare abeti,ma io non riuscivo ad essere abbastanza lucida e iniziai a immaginare cose surreali. Continuai a guardami intorno, quando una luce distrasse la mia visione. La pietra sul mio petto iniziò ad illuminarsi per qualche secondo, per poi tornare alla sua luce naturale.
«Oddio» dissi portando il corpo avanti appoggiandolo sul cruscotto «Sto per entrare all'inferno me lo sento, da qui non ne uscirò viva»
«Uh,chissà che trauma» imitò la mia voce che sembrava più la voce stridula di una gallina
«Stai zitto Michealson»

«Se sei abituata alle praterie da contadina,a tutte cose che svolazzano per incantesimi e cazzate varie,allora devi preoccupati perché qui è totalmente diverso»
«Praterie da contadina?»
Lo guardai brutto mentre lui continuava a guardare la strada senza voltarsi.

Ero ancora sbalordita. Non riuscivo a credere di essere all'interno della città che sin da piccola i miei parenti ne parlavano per spaventarmi, definendola 'la città dell'uomo nero',del terrore e della morte.
Stavo sicuramente impazzendo,non c'era altra soluzione.

Ritornai a guardare attorno e non poteii fare a meno di notare che le case avevano quasi tutte lo stesso stile ovvero quello gotico,medievale ma con un tocco moderno.
La maggior parte di esse erano nere, con alcune delle facciate in legno, i tetti erano in prevalenza a punta con del fumo che usciva dalla canna fumaria e le finestre apparivano ovali, tutte coperte da tende all'interno, in modo da evitare ogni tipo di penetrazione della luce solare. Lungo il vialetto di ogni casa, vi erano luci di un basso chiarore e molte, presentavano addobbi esterni come piccole fontanelle oppure siepi ben curate. Non vi erano giochi, nessuna altalena, nessun dondolo, nessun tipo di attrazione per bambini.
La città appariva spenta, vuota. Di vampiri, nemmeno l'ombra, giusto quattro-cinque di loro che sbucarono da vicoli,stradine, o che camminavano sul marciapiede.

«Dove sono le persone qui?»
«È notte. La maggior parte va a caccia la notte»
«A caccia? Di cosa?»
«Non credo tu voglia realmente saperlo»

Il veicolo sterzò a destra dove c'era un piccolo parco con una piccola cappella al centro di esso attornato da lampioni a punta e altre case, sempre uguali, come se fossero tutte la fotocopia delle altre.
«Vedo che di fantasia di colori ce n'è ben poca qui, sono tutte nere le case?»
«La maggior parte»

Anche le panchine sui marciapiedi erano di una pietra scura tendente al nero.
Lì per lì sembrava essere una semplice città pur essendo poco colorata, ma nonostante ciò, il pensiero di star attraverso gli inferi continuava a vagare costantemente nella mia mente.
«Che allegria. Black is their happy color»
«La smetti?»

Passammo davanti a un cimitero piccolo,troppo piccolo per un'intera città dove c'era una piccola chiesetta e alcune tombe lasciate lì,senza un fiore.
«C'è un altro cimitero in città? È piccolino questo o sbaglio?»

«È solo questo. Non è che abbiamo proprio bisogno di cimiteri noi..la maggior parte delle persone brucia i corpi dei loro parenti pugnalati»
«Quindi l'unico modo per uccidere un vampiro è quello di pugnalarlo con il frassino?»
«E spezzargli il collo e naturalmente se vuoi completare il tutto,bruci il corpo. Stai cercando un modo per uccidermi?»
«Non si sa mai»

La macchina entrò in un vicolo dove i veicoli vi entrarono precisi, come se fosse stato tutto calcolato alla perfezione. Se la via fosse stata leggermente più piccola,avrebbero dovuto cambiare traettoria.
Il vicolo era buio,privo di lampioni e l'unica fonte luminosa che ravvivava la strada erano gli abbaglianti della macchina.

Nightfall blood [In Revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora