" talvolta è meglio perdersi sulla strada di un viaggio impossibile che non partire mai".
- G. Faletti« no, Harold, non se ne parla »
« ma perché no? che cosa c'è di male nel voler andare al college? »
« non c'è niente di male tesoro, ma perché pagare una cifra per un college londinese quando potresti tranquillamente frequentarne uno qui, vicino alla tua famiglia? » fa una breve pausa la donna che mi ha cresciuto, per poi aggiungere « a meno che tu non ci voglia più tra i piedi » con un'espressione desolata.
Conosco perfettamente le sue tattiche, quindi mi posiziono dietro di lei, intenta ad asciugare qualche piatto, e la abbraccio, « lo sai che è l'ultima cosa che voglio » poso le labbra sulla sua guancia guarnita di blush nell'intento di scocchiarle un bacio delicato, e potrei giurare di aver visto un sorriso.
Posa delicatamente i piatti su uno straccio aperto e si asciuga le mani con un altro per poi rivolgermi uno sguardo quasi apprensivo, « Harry, per favore, sii comprensivo; hai visto anche tu lo stato attuale di Gemma, non seguire i suoi passi, ti prego »
« ma, mamm- »
« no, Harry, non possiamo permettercelo, non un'altra volta » detto ciò spegne le luci della cappa e, senza dire nulla, se ne va, lasciandomi solo a combattere con i miei pensieri e con la mia sensazione di vuoto incolmabile.3:09 am
vengo svegliato da un forte vibrare che si stava ripercuotendo tra le mie mani, sfilo velocemente il cellulare dalla misteriosa parte del letto in cui l'ho schiacciato e osservo per un momento lo schermo, con la vista ancora offuscata e confusa.
« mh? »
« Haz? »
« Gemma? »
il suo tenero risolino pervade la stanza, ciò dovuto al vivavoce,
« tutto okay? » spontaneamente sorrido, Gemma ha lasciato casa da quasi otto mesi, ma mi chiama parecchie volte per sapere come sto, il che mi riempie il cuore di gioia, e... sì, anche alle tre del mattino.
« si, Gem, tu? »
« sto bene » sorrido tristemente
« mi manchi » ed ecco che la malinconia si prende gioco di me, ancora.
Il naso inizia a pizzicare e il mio stomaco a dolere.
« mi manchi anche tu Harry »
non piangere, non piangere, hai già superato questa fase Harry...
« non vogliono farmi venire Gem, ci ho provato un sacco di volte e continuano a negare » cerco di deviare argomento mentre scaccio una lacrima con la mano e guardo il soffitto.
« troveremo un altro modo, tu continua a tentare. Ora dormi e non pensarci per un po', c'è tempo. »
« notte »
« notte Haz »
Il rapporto tra me e mia sorella è una delle poche sintonie della mia vita; ha lasciato scuola a diciotto anni per andare alla Rhole, l'università che voglio frequentare con tutto me stesso, come programmato da sempre.
afferro dallo scaffale sopra il mio letto un vecchio libro di citazioni di mio padre e inizio a sfogliare qualche pagina, accompagnato dalla luce dei lampioni fuoristanti, quando, senza nemmeno rendermene conto, mi abbandono alle grinfie di morfeo.
9:00 am
Spengo la sveglia sul cellulare e trascino il mio corpo sempre più in fondo al letto, non devo alzarmi per forza ora, proprio per questo mi concedo altre due ore di sonno.