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"In fact, i don't even know myself."
- K.Lagerfeld

7:34 am

« Cazzo » inizio a rotolarmi nel piccolo letto fino a cadere per terra, sbattendo il naso sull'asticella di legno, e solo ora realizzo il tutto.
« Louis! » la testa mi esplode e sento un forte bruciore al naso, « Louis cazzo! » con le poche forze rimaste mi alzo e mi siedo sul letto; carino, quando dorme.
« Smettila di guardarmi »
« dobbiamo andare a scuola » ho la voce roca e debole
« hai la febbre e io devo prendermi cura di te. Fine » perché qui mi usano tutti come scusa per saltare le lezioni?
mi sdraio nello stesso posto di prima e continuo a guardare Lou. I suoi occhi sono debolmente puntati nei miei, come se si stesse per riaddormentare guardandomi, il che mi fa arrossire.

« Ti sanguina il naso » mi porto il dito ad accarezzare una narice, ed effettivamente un color rosso spento rimane appiccicato sulla superficie dell'indice.
Faccio spallucce e torno a guardarlo negli occhi, ora più aperti.

« Sdraiati, che sei malato » fa lui stanco, e io lentamente mi alzo e mi infilo sotto le coperte, ripuntando gli occhi suoi suoi.
Sono così intensi e... vuoti
anzi, sono così intensi e... pieni
la verità è che c'è così tanto in quei cerchiolini azzurri, che nemmeno i miei smeraldi riescono a sconfiggerli, tanto che abbassano lo sguardo sul letto
« no »
« cosa no? » ancora non gli rivolgo alcuna occhiata
« guardami » lo faccio, e non me ne pento. Chiude lentamente le palpebre e io mi rilasso non appena i suoi occhi vengono avvolti da esse completamente.

è una cosa dolcissima
no, no e no. Sbagliato
si però...
no Harry. Nessun però
è dolce e non capita tutti i giorni che un ragazzo si addormenti guardandoti negli occhi DUE VOLTE. DUE.

« basta » dico ad alta voce, e Lou si smuove lentamente per avvolgere un braccio al mio bacino, e il mio stomaco inizia a fare tante piccole capriole.

12:58 pm

Lentamente apro gli occhi e mi guardo attorno spaesato.

Il mio sguardo si posa sulla parete bianca della stanza di Lou, e automaticamente mi accorgo che lui mi sta abbracciando da dietro, e mi viene spontaneo sorridere.
Nemmeno mi voglio muovere, non voglio rischiare di svegliarlo e fare andare tutto a monte.
Sento il suo respiro regolare, il suo braccio a peso morto su di me, il suo petto sulla mia schiena, e automaticamente mi partono dei flashback di tutto ciò di cui abbiamo parlato... al fiume, non al fiume, in stanza, ovunque.
Poso una mano sulla sua e lui si smuove lentamente da me, tanto che mi giro, fingendo ancora di dormire.

« mh~ fame? » lo ignoro e continuo la mia recita
« Harreh~ » la sua voce impastata è qualcosa di unicamente udibile, e quanto vorrei aprire gli occhi per guardarlo.
Inizia a spostarmi dei ricciolini ribelli dalla fronte e accarezzarmi il viso. Questo è il classico momento dei film in cui uno dei protagonisti si alza e se ne va, con una scusa allettante.
Ma no, non lui.

Senza avere la possibilità di terminare un pensiero lui inizia a schiaffeggiarmi il volto, per niente docilmente.
Decido dunque di aprire lentamente gli occhi, e puntarli sul liscio.
« Mh? »
« ti ho chiesto se hai fame » scuoto la testa e lui continua
« come fai a non avere fame a mezzogiorno? » pare più un rimprovero che altro, ma la sua mano ancora non ha smesso di colpire il mio volto, tanto che alzo la mia e gli blocco il polso debolmente.
« Molla » fa lui, e io scuoto il capo con convinzione
« tre secondi » inizia a contare, ma al due lascio la presa sul suo polso e mi nascondo sotto le coperte.

« Ahh, se solo sapessi quante volte ha sborrato Nick su queste coperte » sbarro gli occhi e " torno a galla " tirando uno schiaffo leggero a Lou, che però sorride.
« Mi annoio » sbuffo
« stai dicendo che ti annoio? »
« non usare l'ironia inversa con me »
« smettila di essere così intellettuale » sorrido, mi fa piacere che mi trovi intelligente.
« Bombi o passi? » propongo, e lui fa una faccia schifata, intuisco sia un no
« obbligo o verità? » scuote la testa
« domanda e risposta? » fa spallucce
« ancora? » io annuisco ovvio, e lui inizia a pensare.

« La cosa più orribile che ti abbiano mai detto? » arriccio le labbra e inizio a pensare, abbassando subito lo sguardo non appena mi viene in mente cosa dire
« che sono grasso. Tu? » non mi va di soffermarmi troppo sulla mia domanda, quindi cerco di deviarla in qualche modo;
« ma non sei grasso » Louis incolla le labbra l'una con l'altra e io mi sento morire dentro, sia per la cazzata che ho appena sentito che per il fatto che sembri parecchio serio.
« Che sono un figlio di puttana » conclude lui, « comunque lavati i denti che ti puzza l'alito » avvampo nel sentire quelle parole, ma grazie al cazzo, non mi sono ancora alzato.
« Anche a te puzza » cerco di sciacquarmi così, e lui scoppia a ridermi in faccia.

« Che cosa volevi fare da piccolo? » mi chiede, e io nemmeno ci penso sopra
« volvevo vivere nella soffitta della bella e la bestia, con però tutti i libri della biblioteca » cazzo se lo volevo.
« Perché? » come perché?
« perché amo leggere e amo starmene sulle mie » faccio spallucce; mi guarda storto e per un momento temo di aver detto qualcosa di sbagliato
« il bad boy non fa per te. Hai acchiappato qualche figa? » ci vuole un attimo per far ragionare il mio cervello e per tradurre il tutto: figa equivale a ragazza figa? o all'apparato..?
« Hazel è carina » voglio sapere a tutti i costi come reagirebbe nel sapere che una ragazza sta momentaneamente occupando la mia testa
« si, è carina » annuisce, e io lo guardo debolmente e leggermente... triste.

« Tu? »
sono curioso di sapere se anche lui è in grado di avere una cotta, o se è destinato a restare da solo come sembra voglia rimanere.

« io? » annuisco e mi pento subito della domanda invadente, ma credo che sia la sua risposta ad invadermi il cuore, in malo modo.

« Io sono fidanzato, non mi serve nessun'altra per ora.»

altra

Ed ecco un altro frammento di cuore andato perso per strada.

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