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" i miss the old us"
A. Badge

Sono passati quattro giorni dall'ultima volta che ho parlato con Louis a mensa.
Mr. Mclaughlin è stato assente alla lezione in cui avremmo avuto il tema, e mi chiedo se si senta bene.
Questa dovrebbe essere la sua ora di letteratura, ma abbiamo ora buca.
Tutti fanno ciò che gli pare, le ragazze si sono messe vicine e stanno spettegolando, un gruppo di ragazzi sta ripassando scienze e un altro ancora sta giocando con il cellulare.

Decido di fare una telefonata all'unica persona che in questo momento potrebbe aiutarmi e starmi vicino.

uno squillo,
due,
tre,
e finalmente una voce.

«Haz» un sorriso malinconico si fa largo sulle mie labbra.

Io e Josh non ci siamo sentiti mai per telefono da quando sono partito, certo, a volte me lo ritrovavo nei commenti di twitter, ma non abbiamo mai avuto il tempo di parlare al telefono; poco importa, siamo migliori amici da sempre, e sappiamo che un po' di distanza non può distruggere un legame simile.

«Josh, come stai?» sembra contento di sentirmi, e io lo sono altrettanto
«sto bene, come stai? mi manchi» sorrido e ridacchio alla velocità di quelle parole
«ho un'ora buca perché manca il prof di letteratura, ma qui non è male» cerco di deviare la sua domanda, ma lui è Josh, e Josh sa sempre cosa mi frulla nel cervello
«ti ho chiesto come stai, non com'è la scuola» sono perfettamente in grado di decifrare la sua espressione nonostante non lo stia guardando in questo momento, sa che c'è qualcosa che non va.

«Sto... un po' così» rispondo titubante
«che cosa significa un po' così?»
«mi sono fatto degli amici fantastici e un sacco simpatici, dovresti conoscerli, però-» mi blocca subito
«però?» sospiro, e sento il naso pizzicare
«mi piace questo ragazzo...»
«si»
«e a lui piace qualcun altro»
ci sono diversi secondi in cui entrambi tacciamo, poi Josh è il primo a spezzare il silenzio, «perché ti piace?» ho decisamente gli occhi lucidi, tanto che inizio un pianto silenzioso, mentre cerco di non darlo a vedere a nessuno.
«Puoi venire qui?» chiedo in un lamento di lacrime e imploro, inizialmente non dice nulla, ma poi si ricompone
«Prendo il treno delle quattro» sbarro gli occhi e lo ringrazio una decina di volte, poi chiudo la chiamata ed esco dalla classe.

13:30 pm

«Ciao» mi siedo al tavolo con Niall e Julia e sorrido calorosamente
«depressione conclusa?» fa ironico Niall, mentre Gemma, Zayn e Louis si uniscono a noi, dicendoci che Liam avrebbe pranzato fuori, mia sorella mi abbraccia e mi scrocchia un bacio sulla guancia,
«oggi viene Josh» sorrido a Gem, e lei subito ricambia contentissima
«davvero? oddio che bello Haz» e mi abbraccia di nuovo, «lui sa che sono qui?» scuoto la testa e faccio scontrare i miei due indici, lei mi assicura che se ne starà in camera sua per tutto il tempo e io la ringrazio.

«Chi è Josh?» chiede Niall mentre si riempie la bocca di patate, «il mio migliore amico» annuisce e tutti distolgono lo sguardo da me.
Poso gli occhi su Louis, che afferra il suo cellulare nel mentre. Non sembra accennare alcuna emozione alla notizia, quindi decido di alzarmi a prendere da mangiare con Zayn.

«Ciao Mad, come stai?» chiedo alla donna che subito ci serve nei vassoi di metallo, «sono stanca ragazzi, passate una buona giornata e un buon fine settimana».
Appena torniamo a tavola Louis non c'è più, «è stanco dice» fa spallucce mia sorella, e subito mi siedo fingendo che non mi importi.
Vedere i suoi occhi, anche se solo per poco, mi ha fatto piacere.
Sono gli unici che guarderei per ore intere e non capirei mai.
Gli unici che non mi stancano.

Afferro il cellulare e noto una notifica da twitter:
Da louist91:
vieni in camera mia.

Non credo sia una buona idea, dopo quasi una settimana senza parlargli ne stargli vicino, ma convinco me stesso ad alzarmi silenziosamente dicendo di non aver fame, e raggiungere lentamente la sua stanza.
Tintinno sulla maniglia della porta, ma poi busso lentamente ed entro.
La luce è fioca, dato che sta piovendo fuori e dato che le tende sono chiuse.

Cerco Louis con lo sguardo quando sento i miei polsi venir presi e appiccicati al muro retrostante, insieme al mio corpo e alla mia testa; sono leggermente spaesato ma quando mi focalizzo sulla figura che si trova davanti a me subito mi rilasso, è lui.

Non dico nulla e rimaniamo secondi immensi a fissarci, ma questa volta i suoi occhi sono diversi.
Sono... desiderosi? non lo so, però vagano dai miei occhi alle mie labbra che fissa intensamente.
Non mi sta facendo male, e probabilmente se fosse qualcun altro mi scosterei da lui, ma non Louis. Lui è la mia unica eccezione.
Con lo sguardo gli chiedo che cosa ci sia che non vada, inarcando le sopracciglia leggermente; i suoi occhi si fanno lucidi ma tornano nei miei.
E di nuovo un miscuglio verdeblu si fa largo tra di noi.

«Loui-» senza dire niente si fionda sulle mie labbra e le bacia con foga. Inizialmente rimango paralizzato al contatto improvviso, ma poi mi rilasso e lentamente ricambio il bacio.
Il mio stomaco sta facendo così tante giravolte in così poco tempo che temo gli sia venuto un capogiro.
Louis sembra parecchio concentrato in ciò che sta facendo, e quando mi chiede l'accesso con la lingua non glielo nego.

Non si tratta di un piacere personale, lo vogliamo entrambi. Semplice.

La sua mano finisce sui miei ricci e inizia a tirarli leggermente, mentre con l'altra mi tiene il viso carezzandomi la guancia con un pollice.
Io gli prendo i lati del volto e lo attiro a me vogliosamente, non ho tempo di pensare se sia la cosa più giusta da fare, quindi lo faccio e basta.
Lilian, cazzo
Cerco di spostarlo da me senza spostarlo esattamente, «Lo-uis» le mie parole morte nella sua bocca e negli scocchi di baci che mi continuava a dare, «L-Lilian» mi attira a se tirandomi per i capelli
«sht» mi mette a tacere, e subito capisco che non sia il momento di pensare a lei.

I baci si sono spostati dalle labbra alla mascella, e poi sul collo.
E cazzo se mi piace. Non lo dico perché sono semplici baci sul collo, ma qualsiasi cosa faccia Louis risulta migliore.
Si sofferma su un lembo di pelle in particolare e inizia a succhiare avidamente; non posso guardarmi il collo ma presumo abbia lasciato il suo marchio.
Guarda me e poi il succhiotto che mi ha fatto in maniera fiera, ghigna.
Posa i suoi occhi nei miei carichi di desiderio, e mi chiedo se io debba fare qualcosa.
Mi giro invertendo le posizioni, sapendomela cavare, e lentamente gli abbasso i pantaloni mentre lui cerca in tutti i modi di tornare al comando.
Sembra più una lotta tra noi due che altro.
Afferro la sua erezione tra le mani e mi inginocchio lentamente, fissandola insistentemente. È grande, ma c'è di peggio.
Non gli offro nemmeno una preparazione manuale, tanto che subito la inglobo, e lui sembra immobilizzarsi; inizio a muovere la bocca avanti e indietro lentamente, lui mi afferra i capelli e inizia a tirarli verso di se con foga; niente sentimenti, solo... questo.
Velocizzo i movimenti facendo attenzione a non usare i denti, lui geme e ansima, provocandomi un'erezione istantanea.
Mi aiuto con le mani dove non riesco ad arrivare, e dopo poche spinte rapide si riversa nella mia cavità orale, e io ingoio senza repudio.

«Cazzo Harry» ansima lui, sbattendo la testa contro il muro e accasciandosi a terra insieme a me.

fallingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora