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" love what you do and do what you love"
- R. Bradbury

Quattro giorni.
Sono passati esattamente quattro giorni dall'ultima chiamata di mia sorella, e sto seriamente iniziando a pensare che non chiamerà più per mesi.

« Harry, c'è Josh »
« fallo entrare mamma » non ha ancora capito che non c'è più bisogno che mi dica chi viene a trovarmi in questo modo, non ho più tre anni, gesù.

« bro! » la voce del mio migliore amico mi intasa le orecchie e non posso fare altro se non sorridere, « Josh, mi sei mancato » sorrido ancor di più mentre abbraccio il castano super abbronzato,
« bella la Florida? » chiedo ridendo
« sisi, super bella, senti... » lo vedo parlare sbrigativamente mentre afferra il suo cellulare
« questo numero ti può cambiare la vita- fa una pausa- se vinci potrai andare alla Rhole » sbarro gli occhi incredulo per poi ricompormi, « mhmh »
« Haz? seriamente, è un tizio del primo anno che ha cambiato idea e vorrebbe cedere il suo posto a qualcun altro, fossi in te una telefonata la farei, tanto il credito è mio, coglione » rido sguaiatamente ma gli porgo il telefono,
« parli tu » mi guarda sufficientemente
« eddai mi vergogno » arrossisco sorridendo, ma noto che afferra il dispositivo e chiama il numero citato.
« Adam? si, sono Josh » fa una breve pausa e mi guarda, « si, tuo cugino mi ha parlato del college, lasci la Rhole? »
lo vedo sorridere e continuare, « capisco, ma... senti, ci sarebbe un amico che vorrebbe avere quel posto... »
« capisco... si, certo. Grandioso, glielo riferirò, ciao » attacca e mi sorride ebetemente.
« beh? che ha detto? » non so per quale assurdo motivo ma una luce di speranza si fa largo nel mio animo.
« una partita a carte » cosa?
« una che? »
« hai capito bene, tu andrai lì, e ci saranno cinque o sei persone con cui farai una partita a carte, se vinci, il posto è tuo» si alza dal mio letto per prendere il computer situato sulla mia scrivania e posarlo sulle mie gambe, « ora tu ti impari tutte le tattiche per vincere, e tra un'ora mi chiami » mi posa un bacio sulla guancia e se ne va.
Mi sembra palesemente una cazzata, tutta questa storia intendo, e poi chi sono? Jack Dawson? non vincerò mai un biglietto per il titanic, e non troverò mai l'amore della mia vita grazie ad esso.
Palesemente una cazzata.
Ma nonostante ciò eccomi qui, su youtube, a guardare ogni tattica possibile per vincere a una partita di carte.

« è pronta la cena Harry »
« arrivo » chiudo il computer e scendo in cucina con un sorriso a trentadue denti.

La cena scorre tra il telegiornale, il tg sport e le bestemmie di mio padre verso la squadra avversa; una volta terminato di mangiare chiedo « se la Rhole fosse gratis... »
« Harry... » interviene mia madre
« sh- posiziono un dito sul labbro per zittirla - se la Rhole fosse gratis e non ci andassi da solo, mi fareste andare? »
mio padre fa scorrere la lingua sui denti e mi risponde « se non chiedessero la somma di denaro che esigono, perché no» sorrido e mi alzo velocemente
« ti amo pa' » gli lascio un bacio sulla guancia e mi dirigo in camera mia pimpantemente.

« e ti ha detto di sì? » chiede il mio migliore amico dall'altra parte dello schermo, « SIII » urlo in preda alla gioia.
« cazzo Haz, è dopodomani la partita... sicuro di essere pronto? » annuisco vigorosamente e lo vedo sorridere, « ora dormo, non rompermi i coglioni fino a domani, ciao idiota » mimo un bacio con le labbra e chiudo la chiamata facetime con Josh, cercando di mettermi a dormire.

2:50 am

Mi sveglio con il cellulare vibrante sotto l'orecchio, mi sono addormentato guardando quei noiosissimi video di partite di carte, penso di sapere già chi sia il mittente della chiamata, quindi mi siedo appoggiando leggermente la schiena sulla testiera del letto e rispondo,

« Gem? » la mia voce impastata rimbomba nella stanza vuota, ombreggiata da un albero in giardino riflesso dalla luce fioca dei lampioni. 
« Haz, che dici? li hai convinti? »
« è successo un casino, ti spiegherò poi, ma credo di potercela fare » mi stropiccio gli occhi con la mano libera per poi sbadigliare, « capito. Ho tanto bisogno di te qui, mi manca giocare a guardie e ladri con te » sghignazza
« a me manca ubriacarci insieme e finire per quasi fare sesso con i pali » il rapporto tra me e mia sorella è molto stretto, tanto che ogni tanto ci concediamo qualche bevuta insieme, spesso poco leggera.
« oh Gesù, ti ricordi? » ride
« certo che mi ricordo! sembravi una zoccola con quella gonna e quelle scarpe» è una ragazza molto bella e sexy, ma quando usciva con me poteva vestirsi come le andava dal momento che eravamo sempre insieme come una coppietta di fidanzatini perfetti.
« ma che cazzo vuoi che è già tanto se non ti ha inculato quel biondino » e naturalmente lei è l'unica oltre a Josh ad essere a conoscenza del mio orientamento sessuale non definito.
« Ma tu hai degli amici laggiù?»
« non mi chiamo Harry sono senza amici perché voglio fare l'isolato che legge e basta Styles »
« ti piacerebbe » ridiamo entrambi
« Amore della mia vita ti devo lasciare perché la mia compagna di stanza scassa la minchia »
« chiamerai ancora? »
« chiamerò » e la conversazione finisce qui.
Quando penso a Gemma l'emozione che prevale sul resto è senz'altro la malinconia, non c'è un perché.
Ancora molto stanco mi abbandono al mio cuscino.

11:34 am

Mi sveglio di soprassalto nell'udire il rumore di un trapano molto acuto, mi fiondo in bagno a farmi una doccia fresca e subito dopo in cucina per pranzare; la colazione ormai è un pasto dimenticato.

« Harry, buongiorno tesoro »
« buongiorno mamma, mi spieghi chi sta facendo questo rumore assurdo? » detesto essere svegliato;
« oh, sono i nuovi vicini - bisbiglia come se qualcuno oltre a me possa sentirla - sono un famiglia irlandese, hanno due figli, uno di un anno in meno di te e un altro più piccino » alzo gli occhi al cielo, mia madre sa essere veramente pettegola e curiosa nei confronti di tutti.
« tuo padre non c'è oggi, che cosa vorresti mangiare? » alzo le spalle e poggio i gomiti sul tavolo, « ti va se andiamo al mc? » la vedo storcere il naso ma annuisce.

« È compreso anche il ketchup? » mia madre non è mai stata un'ottima donna tecnologica, ed è assurdo che ordini il ketchup per poi chiedermi se sia compreso.

« si mamma, andiamo alla cassa » rido compiaciuto mentre la trascino alla cassa per ritirare il nostro ordine.

« Voi ragazzi non sapete proprio apprezzare la buona cucina » scuote la testa addentando il suo crispy mcbacon e mi viene spontaneo sorridere; « questa è la buona cucina mamma » alza gli occhi al cielo e si pulisce con un fazzoletto un angolino sporco tra le labbra.
« Guarda che carina quella ragazza »
senza nemmeno guardare scuoto la testa in segno di disapprovazione, ma lei insiste
« Harry, non l'hai nemmeno guardata » scoppia a ridere mia madre,
cosa dovrei dire? " no scusa ma', sono sessualmente attratto dai ragazzi ma anche dalle ragazze ma non capisco un cazzo di quello che succede alla mia testa?", ma mi limito a rispondere con un « non è esattamente il mio prototipo di ragazza ideale » senza nemmeno essere a conoscenza della persona a cui si riferiva.

Il tragitto verso casa non è lungo, tra canzoni anni ottanta come Bohemian Raphsody o Love My Way, e qualche sorpassata di macchine lente, arriviamo finalmente a casa, luogo in cui mi sdraio sul divano pure con le scarpe, e mi concedo una dormitina.

4:56 pm

« Hazza, svegliati idiota » la voce di Josh mi intasa le orecchie e per un momento ho creduto si trattasse del mio sogno.

« mh? » apro a malapena gli occhi per inquadrarlo, « andiamo, la partita è domani e tu stai qui a dormire? VERGOGNATI! » una volta pronunciata l'ultima parola mi costringo ad alzarmi e a guardarlo con sufficienza.

« sono pronto per quella cazzo di partita.»

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ladies and gentlemen, non so se qualcuno si cagherà sta storia :)

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