11. Wardōn

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«E questo è il modo meno invadente per cancellare e disattivare una Runa» la professoressa Grimsbane disse terminando il suo discorso mentre, come al solito, passeggiava per le file di banchi e osservava gli appunti che prendevano gli studenti.

«Qualcuno sa dirmi cosa rappresenta lo zero nell'antico alfabeto?» la Grimsbane arrivò alla cattedra e si voltò verso la classe per vedere quante, e quali, mani fossero in alto per rispondere alla sua domanda. Ovviamente quella di Liam Gellegher era una di quelle.

«Tranne il signor Gellegher...non può studiare solo lui in questa classe. Magari il signor Piton?» malgrado quella fosse una domanda, il tono di voce della professoressa la fecero assomigliare più a un ordine.

Hershel alzò gli occhi al cielo per una frazione di secondo e fece un sibilo basso di frustrazione. Alzò lo sguardo, che non lasciava trasparire il fastidio che provava, e osservò la professoressa.

«Lo zero è rappresentato dal mantello dell'Invisibilità o dal Camuflone, signora»

«Eccellente, cinque punti per Serpeverde» e la professoressa Grimsbane tornò alla sua spiegazione.

A fine lezione, Liam ed Hershel chiacchierarono un po' mentre si dirigevano insieme verso la loro prossima lezione.

«Perché hai scelto Antiche Rune se non ti piace?» chiese Liam, i suoi lunghi capelli impedivano a Hershel di vedergli il volto.

«Non volevo sentire mio padre che mi faceva la ramanzina per non aver scelto "corsi utili"» rispose semplicemente Hershel. Ed era vero: lui avrebbe tanto voluto fare Babbanologia (in fondo aveva vissuto, e viveva ancora, tra i babbani...era abbastanza esperto) al posto di Antiche Rune. Ma Hershel sapeva che Severus avrebbe detto: «Non c'è materia più inutile di quella, fai qualcosa di utile per il futuro», e allora scelse il corso della professoressa Grimsbane.

«Oh, mi dispiace»

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L'orologio segnava mezzanotte. Il cielo era limpido e le stelle erano chiare in cielo. Era la notte perfetta per una lezione di Astronomia con la professoressa Sinistra. Per la maggior parte degli studenti quella torre (e il cortile subito sotto) rappresentavano non solo un luogo didattico ma anche un memoriale. Fu infatti proprio lì che Silente venne ucciso da Severus.


Per Hershe era ancora molto difficile salire su quella torre. C'erano ancora troppi ricordi, troppo dolore nascosto tra i telescopi e gli altri strumenti astronomici. Hershel faceva ogni volta un grosso e silenzioso sforzo quando era l'ora della lezione pratica di Astronomia.

«Adesso prendete i vostri Lunascopi e osservate il cielo. Voglio che completiate le mappe celesti per la fine della lezione»

A quel comando Tassorosso e Serpeverde iniziarono il loro compito. Probabilmente volevano finire in fretta per andare a letto. Hershel era sempre molto rigido quando veniva il momento di salire fino al terzultimo piano della torre e mai a nessuno aveva raccontato di quella sua difficoltà.

Riko, nel frattempo, aveva notato che c'era qualcosa che non andava nel suo amico. Lo osservava sempre di nascosto e notò che spesso aveva lo sguardo fisso su un punto particolare della torre. Era una parte della ringhiera che cingeva il parapetto ma Riko non sapeva il perché lo facesse.

Come a distrarre Riko da quei pensieri, la ragazza vide che la ghiandaia di Hershel si era appollaiata non lontana da lei e la stava guardando. Riko sorrise, era un esemplare davvero bellissimo: quel suo piumaggio dai colori così intensi, il modo silenzioso in cui volava e l'eleganza dei suoi movimenti. Sembrava quasi una creatura magica.

La ghiandaia continuava a guardare la ragazza e ogni tanto si sistemava le piume o sbatteva le ali. Era come se stesse facendo la guardia ad Hershel, scrutando con lo sguardo Riko alla ricerca di eventuali minacce. Ad un certo punto l'uccello aprì le ali e volò verso Hershel, posandosi sulla sua spalla. A quel punto l'animale si voltò nuovamente verso la ragazza: le stava forse...suggerendo di avvicinarsi?

Riko mise in tasca il piccolo Lunascopio e raggiunse Hershel dall'altra parte della torre. La ghiandaia passò dalla spalla alla ringhiera in metallo di fronte a loro, continuando a osservare la scena. Riko osservò Hershel e notò che non aveva ancora cominciato a completare le mappe celesti.

«Hai bisogno di una mano?»

Quella domanda prese così alla sprovvista Hershel che gli cadde il Lunascopio oltre la ringhiera. La ghiandaia prese prontamente il volo e andò in picchiata ad afferrare il Lunascopio con le zampe; poco dopo ritornò da Hershel con lo strumento tra le zampe.

«Wow, è addestrato?»

«Uhm...sì, credo di sì» disse Hershel in modo sbrigativo e provò a concentrarsi nuovamente sulle mappe celesti da completare. Ma non ci riuscì, il suo pensiero era fisso alla notte del 30 giugno 1997, quando Silente morì. Il lampo verde dell'Anatema che Uccide brillava ancora nella mente del ragazzo.

«Se guardi da quella parte vedrai Andromeda...mentre di là c'è Auriga» Riko fece spostare lo sguardo di Hershel dalla ringhiera di fronte a lui a una parte del cielo alla sua sinistra. La Tassorosso indicò un gruppo di stelle dalla particolare forma esagonale.

«Se posso dissentire, quella è Boote non Auriga» intervenne Liam alle loro spalle. Per osservare meglio il cielo si era portato una ciocca di capelli dietro l'orecchio così da scoprire il viso. Molto probabilmente Liam aveva percepito il disagio di Hershel e il tentativo di Riko di distrarlo, così decise di intervenire.

«Stai mettendo in dubbio le abilità della mia amica, Gellegher?» chiese Aurenee fingendosi offesa.

«Questo lo hai detto tu...»

«Usa il mio Lunascopio, allora. Vedrai che Riko ha ragione»

«No, grazie...è pieno di makeup» rispose Liam allontanando con la mano il Lunascopio di Aurenee.

«Ragazzi, non per rovinarvi il momento ma state guardando tutti Cassiopea» fu Macey Nott a parlare, aggiungendosi al gruppo all'ultimo.

Ad un certo punto il gruppo composto da Aurenee, Liam e Macey si avvicinarono a Hershel e Riko e tutti iniziarono a completare le mappi celesti richieste dalla professoressa Sinistra,

Hershel, che nel frattempo era tornato nel mondo reale, si ritrovò all'improvviso circondato da quelli che erano diventati i suoi amici in quei quattro anni. Stavano tutti discutendo di stelle e mappe astrali e, all'ennesima risposta sarcastica di Liam alla domanda di Aurenee, anche Hershel rise. Si dimenticò subito di essere nel punto in cui suo padre uccise Silente, tutto grazie ai suoi amici.

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𝐃𝐈𝐂𝐄𝐌𝐁𝐑𝐄 𝟐𝟎𝟎𝟐

La Sala Grande era stata già decorata a festa, Natale era vicino. C'era della neve finta che cadeva dal soffitto stregato e di tanto in tanto volava un Babbo Natale tra i tavoli. 

In uno di questi, in particolare quello dei Serpeverde, Hershel stava consumando un'abbondante colazione al tavolo dei Serpeverde insieme a Liam.

«Hai detto che parli francese, vero?»

«Sì, me l'ha insegnato mia madre

«E conosci quel Magizoologo venuto a fare lezioni di Cura delle Creature Magiche?»

«Ah il Toussaint? Sì, lo conosco...beh, non personalmente»

«Come fai a conoscerlo?»

«Mia madre è abbonata alla sua rivista di Magizoologia...ogni mese riceviamo il suo numero a casa

«State parlando di Nathan Toussaint, vero?» intervenne Macey, aggiunta per ultima nella conversazione. Liam ed Hershel annuirono insieme.

«Ho sentito che oltre alla Magizoologia, il Toussaint ha anche una strana passione per cose oscure» disse ancora Macey dopo essersi riempita il biatto di salsiccia.

«Cose oscure? » quell'informazione fece suonare un campanello d'allarme nella testa di Hershel.

«Sembra particolarmente interessato ai Mangiamorte...la loro ideologia, l'origine e il funzionamento del loro marchio. Cose del genere...dice che per "dovere di cronaca" i maghi e le streghe devono essere informati.» spiegò la ragazza a voce bassa.

«Cose oscure per davvero.» disse Hershel. «Il funzionamento del Marchio nero è abbastanza semplice in realtà...»

«A-ah sì?» chiese Liam un po' sorpreso.

«Certo. Hermione ha usato uno stratagemma simile quando l'Esercito di Silente doveva allenarsi, nel 1995: ogni membro aveva con sé delle speciali monete che diventavano calde quando una riunione era imminente. Queste monete erano legate tra loro grazie all'Incanto Proteus. Il Marchio nero funziona in maniera simile...» Hershel questo lo sapeva bene.

Symphony aveva raccontato varie volte di come il braccio di Severus cominciava a diventare rovente quando Voldemort chiamava i suoi Mangiamorte. Hershel non poteva neanche immaginare il dolore che si potesse provare. 

Malgrado Nathan Toussaint piacesse a molti, Hershel non era ugualmente convinto. Ma forse era lui troppo paranoico, vedendo il pericolo ovunque. Forse Hershel non si era del tutto ripreso dalla guerra.

«Forse mi sbaglio...magari è solo un insolito e strano studioso»

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