34. Farnborough Stronghold

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Una volta abbassate le difese il castello di Loch Leven, che Nathan aveva battezzato "Farnborough Stronghold", si mostrò in tutto il suo splendore rinascimentale: alti torri circolari, mura in pietra (con la vera e propria residenza fortificata al suo interno), ingresso sopraelevato rispetto al terreno e fossato. Come la vecchia residenza di Nathan, l'esterno era spoglio e privo di decorazioni (fatta eccezione di quelle installate dai babbani come alcune panchine sparse nel giardino).

Dal punto in cui gli Auror, Harry, Ron, Hermione, Symphony, Severus e Caton erano nascosti potevano vedere che la fortezza era pesantemente sorvegliata. I seguaci di Nathan pattugliavano armati di bacchette ogni settore del castello, anche in gruppi di tre o quattro persone.

«Miseriaccia, come entriamo?» sussurrò Ron preoccupato e alquanto teso.

«Useremo il priest hole» rispose Symphony, il suo essere professoressa di storia aveva i suoi vantaggi. (a/n: erano nascondigli segreti che permettevano ai preti cattolici di scappare dalle persecuzioni. fonte: wikipedia)

«Erano costruiti dietro ai grandi camini o nei sottoscala di questi castelli. Spesso erano delle piccole stanze molto basse e alcune volte erano collegate anche con l'esterno» continuò a spiegare la donna.

«E se il priest hole di questo castello non ha un'uscita esterna?» chiese Harry immaginando già la peggiore delle possibilità.

«Non preoccuparti, Harry Questo ce l'ha»

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Hershel, grazie al Distillato della Morte Vivente, era profondamente addormentato sul pavimento di quello che Nathan chiamava "salone". In realtà era solo un'ampia sala da pranzo senza tavoli né sedie per mangiare. Gli unici elementi di arredo erano una scrivania e una poltrona che il Magizoologo usava per prendere appunti e studiare.

«Puoi andare Thomas» ordinò Nathan e il consigliere, dopo un leggero inchino, lasciò subito la stanza. Il portone fece un gran baccano quando venne chiuso e il rumore fece fare una smorfia di fastidio a Nathan.

«Monsieur Hershel, tra poco i nostri ospiti saranno qui e sarà meglio prepararsi...lei non crede?»

Come faceva Nathan a sapere dell'incursione? In realtà non lo sapeva, era completamente all'oscuro del fatto che il castello fosse circondato e che presto tutti i suoi seguaci sarebbero stati prelevati dagli Auror e portati al Ministero uno ad uno. Però di una cosa era sicuro: quella sera uno di loro, tra Nathan ed Hershel, non avrebbe visto l'alba del giorno dopo. Era una sensazione parecchio sgradevole...

Pochi piani più in alto, intanto, Aureneesi stava mangiando le mani. Chissà se i Piton avevano creduto alla lettera che aveva spedito qualche giorno prima e cosa avrebbero fatto dopo. La ragazza si chiedeva che fossero già arrivat-

«Ma che...?» Aurenee vide qualcosa con la coda dell'occhio mentre passava davanti alla finestra della sua camera. Essa non si affacciava sul cortile interno del castello (e neanche su quello esterno, vicino al ponte levatoio) ma su uno dei fianchi della fortezza. Poco sotto la sua finestra, infatti, poteva vedere una delle torri circolari usate dai seguaci di Nathan per pattugliare quel fianco.

Aurenee giurò di aver visto un lampo rosso per un secondo provenire proprio da quella torre. Quando si affacciò alla finestra, però, non vide nulla. La cima circolare della torre era vuota, così come i bastioni...non c'era nessuno a fare la guardia? Aurenee guardò l'orologio, che segnava mezzanotte e mezza, e tornò a guardare fuori dalla finestra.

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