26. Verità

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Passarono giorni, settimane ma non emerse nulla di sospetto o di particolarmente clamoroso. Tranne un piccolo dettaglio: da circa un paio di giorni Hershel notò che i suoi amici bisbigliavano e si scambiavano bigliettini durante le lezioni. Inoltre, se provava ad avvicinarsi a loro tutti smettevano di parlare e si comportavano come se nulla fosse.

Natale si avvicinava e con esso anche il compleanno di Hershel. Come già accaduto altri anni, molto probabilmente lui non sarebbe tornato a casa per le feste. Nel corso degli anni aveva perso interesse a festeggiare il suo compleanno, troppo impegnato con la scuola e mai seriamente interessato a feste e party. Certo, partecipava alle cene del Lumaclub ma si ritirava in dormitorio abbastanza presto.

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𝟐𝟓 𝐃𝐈𝐂𝐄𝐌𝐁𝐑𝐄 𝟐𝟎𝟎𝟑

«Buon Natale Hershel»

«Buon Natale Liam»

I due Serpeverde, che quella mattina si erano alzati più tardi del solito, si erano pigramente coricati sui divanetti della Sala comune ancora in pigiama. Di fronte all'entrata della Sala comune, in un camino dalle sculture elaborate, scoppiettava un fuoco, attorno al quale erano disposti divani in pelle nera e poltrone.

Il pigiama era uguale ad entrambe ed era costituito da una pesante maglia verde smeraldo con sottili righe verticali argentate, sulla parte sinistra del petto era stato ricamato lo stemma Serpeverde, e da un pantalone dello stesso colore e con lo stesso tipo di righe della maglia. Nulla di eccezionale in realtà.

Invece dei normali regali di Natale i due ragazzi si erano regalati a vicenda dei dolci presi da Mielandia: Liam aveva regalato ad Hershel una scatola di Pallotti Cioccocremosi; mentre Hershel diede a Liam cinque confezioni di Piperille, sapendo che l'amico ne era ghiottissimo.

«Dovremmo alzarci e finire il progetto di Antiche rune, Hersh»

«È la mattina di Natale, Liam...lo finiamo oggi pomeriggio»

Nonostante a Hershel piacesse studiare, era alquanto intransigente sulle feste del calendario. Almeno quella mattina non ne voleva sapere di progetti, temi, esercitazioni o saggi.

Hershel, da quella posizione sul divano, poteva vedere benissimo il perché Liam si facesse crescere i capelli in modo da coprirsi il viso: sulle tempie, sulla fronte, attorno agli occhi e alle sopracciglia c'erano delle profonde cicatrici. Chissà come aveva vissuto la guerra tra il 1997 e il 1998.

«Buongiorno e buon Natale ragazzi»

«Ciao Macey, auguri anche a te» Liam ed Hershel dissero contemporaneamente mentre osservavano con lo sguardo l'altro Prefetto Serpeverde.

Lei, a differenza dei due ragazzi, non aveva più il pigiama bensì un maglione in lana verde con sopra ricamata la sagoma di un albero di Natale e un paio di pantaloni scuri.

«Da quanto tempo è che state lì, di preciso?» chiese Macey, appoggiandosi allo schienale del divano su cui era coricato Liam.

«Da dopo colazione» rispose Hershel mentre con una mano provò a sistemarsi i ricci neri ma inutilmente.

«Quando lor signori avranno finito di riposare, io, Keira, Riko ed Aurenee dobbiamo dirvi una cosa al ponte di legno» disse Macey in tono ironico e subito dopo lanciò un cuscino in seta nera direttamente in faccia a Hershel, per poi sparire nel dormitorio femminile.

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Chiamato anche Ponte Coperto, il ponte di legno era uno dei collegamenti che permetteva di arrivare a Hogwarts partendo dal Cortile della Torre dell'Orologio fino al Cerchio di Pietre. Costruito con travi di legno che si estendevano al pavimento della gola al centro del ponte ed era rimasto famoso per essere stato distrutto durante la Battaglia di Hogwarts da Neville, Seamus e Ginny sotto gli ordini della McGranitt grazie a delle cariche esplosive.

Raro come la Fenice #ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora