36. Equilibrio

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Trigger warning: sangue / morte / manipolazione emotiva.

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Grazie all'entrata in scena spettacolare degli amici di Hershel, si creò la confusione necessaria a Caton di riprendere in mano la bacchetta da terra e tenere occupato Thomas duellando. Macey, intanto, volava veloce come una Firebolt sopra la testa del professore di pozioni.

«Professore, questa è sua!» urlò lei e lanciò la bacchetta a Severus. Lui, ora che l'adrenalina gli scorreva in corpo, la prese al volo e fu finalmente pronto ad affrontare Nathan. Non vedeva l'ora.

«Ah, j'ai compris...un guet-apens...» [traduzione: "ah, ho capito...un'imboscata"] commentò Nathan fra sé mentre osservava la confusione che si era appena creata. Quando si accorse che una ragazza aveva restituito la bacchetta a Severus, il Magizoologo si affrettò a prendere la sua. Ora entrambe erano armati.

«Vous voulez vengeance, n'est pas Monsieur?» [traduzione: "volete vendetta, non è vero?"] malgrado la situazione, Nathan riusciva sempre ad ottenere l'attenzione del suo interlocutore. «Per quello che ho fatto a lei, a suo figlio...e che quasi sicuramente avrei fatto a sua moglie. Sa, forse quello che avevo in serbo per Symphony era di gran lunga peggiore di ciò che avete passato voi»

Nathan vedeva chiaramente che Severus fremeva dalla voglia di colpirlo, di scagliargli addosso chissà quale maledizione. L'eccessiva vicinanza del Magizoologo a Hershel, però, rendeva il tutto molto più rischioso: e se gli incantesimi di Severus avessero colpito il ragazzo anziché Nathan? Severus doveva innanzitutto allontanarlo da lui.

Intanto che Severus e Nathan valutavano l'uno le mosse dell'altro, qualcos'altro stava succedendo sul tavolo su cui era disteso Hershel. Non solo il profondo taglio al braccio sinistro causato dal pugnale in mano a Nathan ma anche tutte le altre ferite sul suo corpo si stavano rimarginando. Prima tutti i tagli, poi i lividi, le bruciature...tutto si stava lentamente trasformando in cicatrici più o meno evidenti.

Ma tutto ciò non era indolore. Essendo sveglio, Hershel riusciva a sentire perfettamente ogni ferita che si rimarginava, la pelle che si ricuciva da sola e le ossa che si rimettevano a posto da sole. Era forse peggio delle torture inferte da Thomas in quei mesi di prigionia.

«Vous ne méritez rien de ce que vous possédez!» [traduzione: "non meritate nulla di ciò che avete"] Nathan aveva alzato il braccio, l'incantesimo che voleva usare faceva già brillare la punta della sua bacchetta ma, ancora una volta, qualcosa lo bloccò. Quel qualcosa aveva deciso che lui non avrebbe attaccato nessuno, non in quel momento.

Il Magizoologo fece un'espressione atterrita e iniziò a tastarsi la giacca. I suoi movimenti divennero man mano più frenetici e si agitava sempre di più. Dopo un paio di minuti trovò la causa del dolore che stava provando: per qualche motivo la bacchetta di Hershel, che era tornata nella tasca della giacca insieme al quadernetto degli appunti, aveva cominciato a bruciare. Emanava un calore così intenso da non riuscire a tenerla in mano, infatti Nathan appena la prese la buttò immediatamente a terra da quanto era calda.

Quello era il momento giusto. Severus ne approfittò per cominciare ad attaccarlo mirando il più possibile lontano da Hershel. Ma mettere fuori gioco un mago come Nathan non era semplice e di certo non sarebbero bastati gli incantesimi che stava lanciando Severus. Infatti il francese li evitava tutti o si proteggeva senza troppo sforzo. Però Severus era riuscito nel suo intento: Nathan si era allontanato abbastanza da Hershel e più lo attaccava e più lui si avvicinava al figlio.

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«Come hai potuto unirti a lui?!» ora era il turno dei quattro ragazzi di confrontarsi con Aurenee, la resa dei conti era anche la loro. «Hershel si fidava di te!»

Raro come la Fenice #ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora