7. Orgoglio e Quidditch

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L'anno scorreva tranquillo (se non si consideravano i commenti sarcastici di de Bethencourt nei confronti di tutti i suoi studenti, anche i più bravi) anche se Hershel non era riuscito a scollarsi il gruppo Rosier-Rookwood-Rowle-Nott di dosso. Lo seguivano come il cane seguiva il padrone.

«Rookwood, ti devo ordinare di stare zitto?» disse un giorno Hershel, arrivato all'esasperazione. Se c'era una cosa non sopportava erano proprio quei commenti sullo stato di sangue.

L'unica persona del gruppo con cui era piacevole passare del tempo era Macey Nott. Lei visse in prima persona le vicende del padre Mangiamorte (arrestato e poi spedito ad Azkaban) e il progressivo allontanamento del fratello Theodore; era una ragazza dai capelli biondo naturali, orecchie leggermente a sventola e occhi scuri.

Macey era la migliore in Pozioni e Lumacorno non faceva che elogiarla a lezione. Hershel aveva la sensazione che un giorno avrebbe fatto parte del Lumaclub.

«Lo sai cosa ho sentito?»

Hershel spostò lo sguardo (e la sua attenzione) dal suo calderone a Macey.

«Dicono che l'anno prossimo a Cura delle Creature Magiche ci sarà una lezione speciale»

«Lezione speciale?» ripetè Hershel. Intanto la pozione dentro al calderone aveva cambiato colore.

«Sì. Si dice che chiameranno un noto Magizoologo francese»

Hershel tornò a guardare l'interno del calderone: la sua pozione d'abbellimento (che migliorava l'attrattiva dell'aspetto fisico di chi la beveva) era arrivata al giusto grado di fermentazione per aggiungere l'alchemilla. Le sue foglie bisognava tagliarle a listarelle sottili prima di aggiungerli alla pozione.

«Chi è?»

«Credo si chiami Nathan Toussaint»

«Mai sentito»

Macey aggiunse le foglie di alchemilla nel calderone. In banco erano insieme ed entrambe dovevano lavorare in coppia per realizzare la migliore pozione d'abbellimento della giornata. Peccato che non c'era nessun premio in palio.

«Ottimo decotto signorina Nott, dieci punti a Serpeverde» intervenne Lumacorno alle spalle dei due studenti e poi procedette a controllare anche gli altri calderoni.

«Signorina Nott, lei ha acceso il fornelletto in maniera esemplare...cento punti meritatissimi» disse Hershel sottovoce per prendere in giro la sua partner in pozioni. Macey, di tutta risposta, cominciò a colpirlo in faccia con le poche foglie di alchemilla rimaste intere.

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Hershel era in compagnia di Riko sugli spalti del campo di Quidditch. In realtà non erano lì per assistere a qualche partita o allenamento, ma soltanto per godersi un po' le prime giornate primaverili dopo un lungo e gelido inverno.

Malgrado il vento rendeva impossibile mantenere fogli e pergamene in ordine, i due si stavano ugualmente scambiando gli appunti delle lezioni. Da quando, l'anno prima, avevano scoperto di essere due maghi passavano ogni attimo libero della giornata insieme. Sarà stata forse l'esperienza della guerra (sono stati entrambe dei fuggitivi per tutta la durata del conflitto) a unire i due ma fatto stava che dove c'era Riko c'era anche Hershel e viceversa.

«È vera quella storia del Magizoologo francese?»

«È arrivata anche a te la notizia, vedo» commentò Riko mentre prendeva il suo quaderno di Difesa. «Sembra di sì, la preside ne parlava con Vitious»

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